Sarà un mercato di riparazione molto attivo quella della Roma; non più incentrato sugli acquisti come è stato in estate, ma sulle cessioni. Ci sono giocatori in esubero nella rosa dei giallorossi, e casi spinosi che andranno risolti in un modo o nell’altro per non minare la tranquillità di un gruppo che, complice anche la penalizzazione del Napoli (ma bisogna aspettare che si completino i tre gradi di giudizio) è più che mai convinto di poter puntare al terzo posto. Naturalmente al centro dell’intrigo c’è sempre Daniele De Rossi, che è sì rientrato dalla squalifica di tre giornate ma si è accomodato in panchina in entrambe le occasioni, venendo utilizzato solo per metà del secondo tempo. Uno sguardo alle statistiche dei calciatori della Roma ci mostra come Capitan Futuro sia sedicesimo per minutaggio in stagione, e su 17 giornate di campionato ha messo insieme appena 10 presenze (sette volte è partito titolare). Una situazione incredibile tenendo conto del fatto che stiamo parlando di uno dei cinque centrocampisti più forti al mondo, che percepisce uno stipendio di 6 milioni di euro l’anno. Purtroppo però il feeling fra l’allenatore Zdenek Zeman e De Rossi non è mai sbocciato e, tra una frecciatina e l’altra, l’addio sembra davvero vicino, ancor più di quanto lo era sembrato lo scorso agosto (insistenti voci di un’offerta importante del Manchester City e conferenza stampa del giocatore per smentire la sua partenza). Naturalmente quando un nome come quello di De Rossi è sul mercato le big d’Europa si muovono. Fuori discussione un trasferimento in Italia: è troppo l’affetto che lega il giocatore alla Roma. E’ romano e romanista oltre a essere cresciuto in questo club. Impossibile vederlo con un’altra maglia che non sia quella giallorossa. All’estero però la storia è ben diversa: a metà febbraio scattano gli ottavi di Champions League (giovedi i sorteggi), De Rossi può essere utilizzato non avendo giocato coppe tra settembre e dicembre e sarebbe un valore aggiunto quasi per tutte le formazioni implicate. Due, però, possono al momento permettersi 20 milioni di euro di investimento: in pole position c’è il Paris Saint Germain perchè lo sceicco Al Thani può mettere sul piatto ben più della cifra richiesta e perchè con i transalpini si può ragionare su uno scambio: Zeman vorrebbe riportare in Italia, e allenare nuovamente, Marco Verratti. De Rossi per il regista pescarese più sette milioni di euro: questa l’eventuale richiesta giallorossa. Peccato che il PSG abbia speso 12 milioni di euro per il 20enne centrocampista, e che sembri improbabile, adesso come adesso, che Verratti possa tornare in Italia. Il Real Madrid però rappresenta un’ambizione maggiore per blasone e possibilità immediate di mettere le mani su un trofeo importante, che è poi la Champions League che le stesse Merengues inseguono da dieci anni. In Francia c’è Ancelotti, in Spagna c’è Mourinho: decisione non semplice per capitan Futuro, sempre che alla fine decida di partire. Dovesse farlo, probabilmente non sarebbe l’unico: l’altro caso nello spogliatoio della Roma, pur se ovviamente a tinte meno forti, è quello di Maarten Stekelenburg. Il portierone olandese è un altro di quei giocatori che non soddisfano in pieno le richieste tecniche di Zeman, che prima lo ha messo in discussione a parole, poi gli ha preferito il neo arrivato Goicoechea. Certo Stekelenburg non ha avuto fortuna:
L’infortunio alla schiena nel corso della partita contro il Parma ha contribuito all’ascesa dell’uruguayano che, nonostante qualche svarione pesante (nel derby) ha tenuto il posto con i denti, resistendo anche al ritorno alla disponibilità del numero 24 giallorosso. Stekelenburg ha 30 anni: potenzialmente ha ancora 5/6 stagioni ad alto livello davanti a sè. Impensabile che possa rimanere a Trigoria a fare la riserva, anche perchè ha mercato: in Premier League lo osservano con attenzione soprattutto Fulham e Arsenal (che dal ritiro di Seaman vive una maledizione legata ai numeri 1, visto che anche quelli sulla carta bravi – Szczesny l’ultimo – improvvisamente accusano preoccupanti cali di rendimento). Defllato il Tottenham, che ha speso tanto per assicurarsi Hugo Lloris pochi mesi fa e spesso gli preferisce l’ultra quarantenne Friedel. Non è da escludere però un ritorno in Olanda, dove Stekelenburg è cresciuto e dove ha trascorso 10 anni in prima squadra. Infine Nicolas Burdisso: dei tre, è forse il più sicuro di lasciare la Roma. Il suo futuro può essere ancora al Boca Juniors: il club argentino non ha rinnovato il contratto a Falcioni e ha richiamato Carlos Bianchi. Ce lo aveva detto Stefano Borghi (clicca qui per l’intervista esclusiva): con il ritorno di Bianchi, alla Bombonera può succedere di tutto. Burdisso può essere solo il primo colpo degli Xeneizes.