Dopo una partita come Roma-Fiorentina, un po’ per il risultato di 4-2, un po’ per come si è svolta la gara, è impossibile non cercare nei numeri delle statistiche del match una sorta di spiegazione di come sia stato possibile mettere in scena una partita di questa intensità, bellezza e con così tante emozioni “nonostante” ci fossero due squadre in campo. Che hanno giocato “al pallone”. Una in modo stratosferico e in modo impetuoso come la Roma, l’altra giocando i una partita di resistenza e lotta colpo su colpo come la Fiorentina. Normalmente si pensa che una squadra in grado di produrre una tale mole di gioco come la Roma (figurarsi poi se riesce a fare quattro gol) debba avere un possesso palla esorbitante rispetto all’avversario. Invece – e lo abbiamo imparato fin dai tempi della Roma di Luis Enrique – prevalere nel possesso palla non significa automaticamente essere la squadra più pericolosa in campo. Ieri sera, infatti, è stata la Fiorentina a registrare supremazia su quel parametro, 52% contro il 48% della Roma, ma si sa come è andata a finire. Il ritmo della Roma, le verticalizzazioni, le azioni in velocità e i tocchi repentini hanno fatto sì che la manovra giallorossa fosse decisamente più efficace, anche se il pallone tra i piedi lo hanno tenuto di meno. Ma non lo hanno giocato affatto di meno, perché se guardiamo a quella specifica statistica, copriamo che i palloni giocati dalla Roma sono stati 566 contro i 561 della Fiorentina. Anche le percentuali di precisione dei passaggi sono paragonabili (oltre il 66%) a testimonianza di un match giocato da due squadre tecniche, ma in cui c’è stato molto agonismo, e ogni pallone è stato sempre combattuto. Ma allora dove c’è stata questa differenza? I calci d’angolo sono stati 9 per la Roma, 5 per la Fiorentina, i tiri nello specchio della porta 9-8 per i giallorossi (ma i tentativi di conclusione a rete sono stati 20 per la Roma contro i 10 della Fiorentina). La Roma ha fatto però tutto “meglio”. In particolare la pericolosità delle sue azioni è stata superiore al 90%, contro solo il 58% della Fiorentina. Altro dato significativo è stato quello dei cartellini gialli. Nella Fiorentina sono stati ammoniti ben cinque giocatori contro uno solo della Roma. Il dato è ancora più eclatante se si pensa che una ammonizione per parte è stata comminata sul brutto fallo di Olivera su Pjanic e la conseguente “rissa”. In quel frangente Olivera si sarebbe meritato il rosso e nessun giocatore della Roma avrebbe di conseguenza avuto bisogno di essere ammonito. La Fiorentina carica di cartellini ci parla dell’oggettiva difficoltà a controllare la gara e a spezzare le trame di gioco della Roma. La totalità dei cartellini infatti sono stati presi per spezzare ripartenze giallorosse. Falli tattici, insomma. Possiamo quindi dirla con i numeri, o arrivare a una conclusione in una frase: la Roma ha travolto la Fiorentina.
All’Olimpico è Totti show, con il capitano che sigla la doppietta e come se non bastasse propizia anche gli altri due gol giallorossi. Dal suo piede parte infatti la rete del vantaggio: Totti calcia una punizione sul secondo palo, raccolta di testa da Tachtsidis che schiaccia di testa. La palla si impenna e Viviano, forse convinto che la traiettoria fosse indirizzata alta sopra la traversa, si lascia scavalcare. Alle sue spalle sbuca però Castan che sulla linea di porta non deve far altro che insaccare. La Fiorentina reagisce bene fin da subito con veloci verticalizzazioni che mettono in affanno una retroguardia giallorossa non di certo impeccabile nella giornata di ieri. Il pareggio dei viola arriva infatti al minuto 14 proprio a seguito di una trappola del fuorigioco attuata nel peggiore dei modi da parte della Roma: da un calcio piazzato tutta la squadra di Zeman sale verso il centrocampo, senza accorgersi però di aver tenuto in gioco Rodriguez che raccoglie la sfera, la mette al centro e serve Roncaglia che, completamente da solo, la mette alle spalle di Goicoechea. I viola non hanno però neanche il tempo di festeggiare il pareggio, visto che pochi minuti più tardi è ancora la Roma a passare. Un bel triangolo Totti-Destro-Totti manda in confusione la difesa della Fiorentina: il capitano giallorosso raccoglie infine la palla al centro dell’area e con sangue freddo tocca di collo per piazzarla dolcemente alla sinistra di Viviano. Roma di nuovo in vantaggio e gara che diventa ufficialmente spettacolare, con continua capovolgimenti di fronte e occasioni da entrambe le parti. E’ però ancora la Fiorentina ad accusare maggiormente il forcing della Roma ma Viviano stavolta si supera respingendo efficacemente una conclusione ravvicinata di Destro. Il portiere Viola però non fa neanche in tempo a ricevere gli applausi che già commette un nuovo errore, facendosi trovare impreparato su una bordata da fuori area di Totti, forte ma non molto angolata. Il capitano della Roma sigla la doppietta e porta dunque la propria squadra sul 3 a 1. Come è però abitudine della Roma, le partite devono essere sul filo della tensione fino all’ultimo minuto, quindi ecco che pochi secondi dopo la Fiorentina accorcia le distanze: dopo circa 50 secondi dal gol di Totti, il neoentrato El Hamdaoui viene lasciato completamente solo al centro dell’area da Balzaretti e compagni, infilando dunque il portiere giallorosso di testa senza troppi problemi. Siamo sul 3 a 2 e il ritmo della partita è ormai altissimo, ma alla fine è la Roma ad avere la meglio dopo aver spinto tantissimo, più dei viola che comunque si sono difesi a dovere: un contropiede infallibile si conclude con Totti che serve perfettamente Osvaldo a centro area con una efficace zampata archivia definitivamente l pratica viola. Roma-Fiorentina finisce 4 a 2.
Nonostante il risultato, Vincenzo Montella non si butta giù e guarda già avanti: “E’ stata una partita molto divertente, – ha detto il tecnico – sopratutto per chi l’ha vista e per i tifosi della Roma. Una gara sempre aperta, giocata su ritmi sempre alti. Potevamo pareggiare anche se la Roma ha creato un po’ più di noi, ma abbiamo sbagliato qualcosa sia in attacco che in uscita dalla difesa, anche per un campo un po’ pesante e sabbioso, ma fa parte del gioco”. Il tecnico Viola ha poi spiegato che se la squadra avesse avuto “più qualità in uscita, avremmo potuto sfruttare meglio la velocità e la qualità di Cuadrado, ma così non è stato o almeno non sempre. Il nostro modo di giocare di solito paga, ma oggi è successo un po’ meno. Questa però è la nostra identità e non torniamo indietro perché il cammino è segnato. Non bisogna fare drammi, la squadra è viva anche fisicamente: ci sta di perdere contro questa Roma dopo 8 o 9 risultati positivi”. Ha commentato la gara anche il grande protagonista della serata, Francesco Totti: “Ogni partita racconta una storia e questa ci lascia addosso sensazioni profonde. La Fiorentina è un avversario di rango: l’abbiamo affrontata a viso aperto, senza mai arretrare. E quando si vince in questa maniera a vincere è la Roma nella sua sostanza: ora più che mai siamo un gruppo felice di poter giocare un calcio d’attacco sempre propositivo. Ora dico di andare avanti uniti: se lo faremo potremo toglierci le giuste soddisfazioni”, ha detto il capitano. Evidentemente soddisfatto anche il tecnico giallorosso: “Questa squadra è competitiva, lo ripeto da inizio anno: – ha detto Zeman – vogliamo recuperare chi sta davanti, ci sono ancora tante squadre e cercheremo di superarne una alla volta”. “Per me è sempre stata una questione di convinzione – ha aggiunto il boemo – Nell’ultimo periodo stiamo dimostrando di essere competitivi con i risultati, prima lo facevamo con le prestazioni perché, a parte la gara con la Juventus, abbiamo giocato bene tante partite, anche il derby con la Lazio che è stato sicuramente condizionato dall’espulsione di De Rossi”.
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