Vero e proprio show, quello che Walter Sabatini ha regalato ai giornalisti a Trigoria. Il direttore sportivo della Roma ha incontrato la stampa questa mattina e, nel corso di una chiacchierata durata quasi un’ora e mezza, ha fatto il punto su calciomercato, Zeman, obiettivi stagionali e confronti con la passata stagione. Nel suo solito stile schietto e diretto (“Mi ero ripromesso di non fare turpiloquio”, ha detto dopo un paio di parole non esattamente british), Sabatini si è prestato con disponibilità alle domande sempre più pressanti e incalzanti (nel finale si è quasi arrivati al dibattito televisivo, con l’addetta stampa della società che provava disperatamente a mantenere l’ordine, e il direttore sportivo che le diceva “Non c’è problema”). Comunque, come detto sono stati toccati tanti temi. Sabatini si è preso i primi cinque minuti di conferenza per spiegare che “l’obiettivo della Roma è quello di essere una squadra che gioca bene e vince, facendo sempre la partita. Non è successo lo scorso anno, ma non do la colpa a Luis Enrique che ha tutta la nostra stima: abbiamo sbagliato come società, ma abbiamo posto delle basi sulle quali Zeman lavorerà”. Nessun traguardo concreto dunque, però tanti elogi per Zeman con il quale “c’è empatia: non lo conosco da 20 anni e ci confronteremo su diversi temi, ma siamo in sintonia. Sarà una questione di tabagismo…”. Naturalmente, quello che i tifosi vogliono sapere è se il calciomercato sia attivo, e quali siano i giocatori che possono arrivare, a che punto sono le trattative. Le domande non sono mancate, ma prima Sabatini ci ha tenuto a precisare quale sia, per lui, il concetto di top player: “E’ una definizione di conio giornalistico, io la capisco ma vi chiedo: per voi chi è il top player? Per me non esiste, la Roma come tutti cerca buoni e ottimo giocatori da inserire nel progetto tecnico. Non c’è un top player”. E ha fatto un esempio concreto, parlando di Leandro Castan che, ha ammesso, pur non essendo una trattativa definita è molto vicino (“e forse arriverà un altro centrale”), così come Bradley: “Prendete Piqué: direste che è un top player? Sì. Ora, lo dite perchè ha giocato una finale di Champions League? Bene, allora perchè Castan, che gioca stasera la finale di Copa Libertadores che è importantissima e muove tantissimo pubblico, è considerato come una riserva per la Roma? Qual è la differenza?” Ci è tornato tante volte, Sabatini, sulla questione top player, ma poi ha anche concretamente risposto alle altre domande. Come su Tachtsidis: “Zeman mi ha detto che lo trasformerà in un campione”. E sui terzini è stato ancora più esplicito: “Al momento la coppia è Dodò-José Angel. Lo spagnolo ha voluto confermarlo Zeman, mi ha detto ‘So che sembra ingenuo, ma io vedo in lui delle caratteristiche da ottimo giocatore’; Dodò non vi farà dire che sono un grande per averlo preso, ma io dico di aspettarlo: stuzzica il mio gusto estetico calcistico”. E a chi gli abbia fatto notare che mancherebbe qualcuno a destra, il ds ha risposto: “Intanto, Rosi resta, Zeman mi ha detto che vuole valutare un punto interrogativo sul ragazzo. Poi, abbiamo un colpo in canna, un giocatore diverso da quelli che si vedono in giro, corridori. Non sarà Van Der Wiel. Ditemi voi, chi prendereste di italiano come terzino destro?”. Risposta dalla folla: Cassani? “Ce l’avevo un anno e mezzo fa a Palermo”. Ogbonna? “E’ mancino, gioca al centro ed è per noi oltre i valori: vedete, è questo il problema in Italia, Ogbonna ha giocato solo in serie B ma costa già tanto. Certo ci siamo, come in altre situazioni”. Naturalmente, il nome del terzino destro non è venuto fuori, ma Sabatini ha amesso che non è italiano: 



Possibile sia davvero Azpilicueta? (clicca qui per approfondire). Altri due punti toccati sono stati quelli delle possibili uscite (“Pizarro e Borriello fanno parte della rosa, vengono in ritiro e li valuteremo, ma mi aspetto anche da parte loro una presa di coscienza“) e quello sempre attuale di Mattia Destro, sul quale Sabatini ha ammesso che la Roma è “vigilie” ma che la situazione resta “molto complicata“. Lo show si è intensificato quando gli è stato ricordato che lo scorso anno la Roma non sia stata troppo competitiva, così Sabatini si è innalzato come un muro a difendere i suoi giocatori: “Pjanic è molto forte, per Lamela mi assumo tutte le responsabilità se non dovesse esplodere, ha giocato 30 partite a 20 anni, ha fatto 3 eurogol nelle ultime partite, dategli tempo. Osvaldo? E’ fortissimo, per me è incedibile. E’ stato squalificato tante volte? E cosa me ne frega? Parliamo di quello che fa sul campo, noi l’abbiamo sospeso perchè vogliamo educarlo. Perchè si parla sempre della spintarella a Lamela? E’ meno forte per quello?“. Solo su Kjaer, che non sarà confermato, si è permesso di dire che “abbiamo deciso così perchè temevamo che il primo errore del ragazzo, quest’anno, si sarebbe potuto trasformare in un incubo, lo scorso anno ne ha commessi 5 o 6 e sono costati carissimo“. Chiusura sulle parole di Totti e De Rossi, che avevano chiesto investimenti importanti: come ha risposto Sabatini? “Intanto non devo rendere conto a loro, ma dirò che i giocatori forti sono loro, spetta a loro quindi trainare gli altri giocatori, altrettanto validi ma non ancora pienamente integrati nella tradizione Roma“.

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