Archiviato (almeno per ora) anche l’ultimo tormentone estivo di calciomercato in chiave Roma. De Rossi ha parlato, finalmente. Il digiuno mediatico è terminato e le sue parole mettono una parola fine sulle tante e troppe voci di questi giorni. Bisogna però dire che quanto è uscito, a parte numeri e cifre spesso inventate dai giornali, nella sostanza risponde al vero. C’è stata una trattativa di calciomercato tra la Roma e il City e un’offerta d’ingaggio al centrocampista, ma la Roma e il diretto interessato hanno risposto di no. Gli unici dubbi sono venuti ai dirigenti giallorossi che, di fronte a tanti soldi, hanno tentennato. Come, del resto, con molta onestà avevano ammesso anche pubblicamente. La svolta, il rifiuto della Roma alla proposta inglese è stato determinato da due fattori: il primo, la volontà di De Rossi di continuare a vestire la maglia giallorossa; il secondo, l’opposizione di James Pallotta, padrone di questa Roma Usa. Il magnate americano ha ascoltato i suoi più stretti collaboratori, in primis Franco Baldini, ma non ci ha voluto nemmeno pensare. E ha detto no. Pallotta, durante la tournèe negli States, è stato a stretto contatto con la sua squadra e ha capito concretamente cosa voglia dire far parte della Roma. In quei giorni si è convinto a metterci la faccia, tanto da decidere di assumere la presidenza della società entro fine settembre. Pallotta, da uomo di sport oltre che da grande finanziere, sa bene che per divertirsi fino in fondo bisogna anche vincere, quantomeno provarci. Sul campo, come a livello societario: e per riuscirci c’è bisogno di giocatori forti e rappresentativi (come i due capitani-tifosi De Rossi e Totti) per vincere le partite e favorire la diffusione del brand-Roma in tutto il mondo. Ora che le basi (solide) sono state gettate i dirigenti giallorossi possono dedicarsi ad alcune operazioni di calciomercato “secondarie”. Ufficializzata l’acquisizione in prestito di Marquinhos per 1,5 milioni (il riscatto fissato a 3 milioni dopo 8 partite disputate per almeno 45 min), gira una voce sempre più insistente, confermata da un esperto di calciomercato come Di Marzio, che la Roma sarebbe vicinissima a chiudere per Goicoechea, portiere uruguayano di 25 anni che milita nel Danubio. Il costo ammonterebbe a 450 mila dollari subito e 200 mila dopo 40 presenze in campionato. Sembra che questa nuova idea di calciomercato sia stata suggerita direttamente da Zeman. Fin qui nulla di strano se non ripensare alle dichiarazioni rilasciate non molte ore fa dell’agente di Stekelenburg: “Martin si trova benissimo a Roma, se ne andrebbe via solo se la Roma acquistasse un nuovo portiere”. Cosa che appunto la Roma starebbe per fare. Con Goicoechea a difendere i pali sarebbero in tre: Stekelenburg, Lobont e il nuovo arrivato dall’Uruguay. O qualcuno dei dirigenti non ha fatto bene i conti, oppure si è deciso di dare il benservito al portierone olandese. Comunque vada, quel che è certo è che si sta per alzare un nuovo polverone in casa Roma. Stek non ha del tutto convinto nella sua prima annata giallorossa, un po’ per motivi di salute e un po’ per problemi fisici. L’inizio di questa stagione non è confortante, ne è una riprova la magra figura rimediata nell’ultima amichevole giocata con la nazionale olandese. Le richieste di calciomercato per il giocatore non mancano e la Roma per 8, 10 milioni è disposta a lasciarlo partire. In Inghilterra c’è un suo grande estimatore che si chiama Villas Boas, pronto a portarselo nel Tottenham. Ma non è l’unico club inglese a fargli la corte. Nelle prossime ore la situazione potrebbe anche precipitare. Il calciomercato in entrata, a parte sorprese dell’ultima settimana (Kuzmanovic?), non dovrebbe registrare grandi operazioni. Diverso il discorso per il calciomercato in uscita: oltre ai casi cronici d…



Borriello e Perrotta, c’è quello nuovo di Bojan che Sabatini, su indicazione di Zeman, sta cercando di piazzare. Ma qui la situazione è poco fluida a causa della formula contrattuale che lega la Roma al Barcellona per un prestito di due anni. E’ anche vero che come si fanno i contratti si possono pure disfare. Lo sa anche Bojan, che aspetta in silenzio.

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