I motori della Formula 1 in inverno sono spenti, ma il mondo dei motori torna sulla ribalta a causa di una nuova polemica tra i grandi rivali del Mondiale 2012, vinto da Sebastian Vettel e dalla Red Bull con tre soli punti di vantaggio su Fernando Alonso e la Ferrari. Stavolta l’attacco parte proprio dalla scuderia campione del Mondo. Sul magazine interno della scuderia anglo-austriaca (il “Red Bulletin”) scrive Helmut Marko, il braccio destro nel paddock del patron Dietrich Mateschitz. Marko comincia facendo i complimenti al suo campione: «La guida di Sebastian è stata virtualmente perfetta. Ma lui è un fenomeno, è sempre così. Dopo la pausa estiva, il suo rendimento si impenna. È andata così anche negli anni scorsi: non so come faccia, ma se continua a farlo non può essere una coincidenza. È tutto legato al suo metodo di lavoro, al modo in cui si isola dal resto del mondo. Può contare su energie di riserva che gli altri piloti, invece, non hanno». E qui comincia a manifestarsi la frecciatina a Fernando Alonso, che si concretizza così: «Fernando Alonso, ad esempio, è impegnato con la politica e con i commenti divertenti (su Twitter, ndR). Vettel ignora tutto questo: non legge i giornali e non va su Internet. Questo è il punto: ci concentriamo sul lavoro, cerchiamo di realizzare la monoposto più veloce e di rendere il team più forte». Insomma, Sebastian penserebbe solo alla Formula 1, mentre Fernando avrebbe troppe distrazioni. Possibile, anche se arrivare a soli tre punti da un rivale dotato di una monoposto più forte, e nonostante gli incidenti senza colpa subiti a Spa e Suzuka, non sembra proprio essere un segno di debolezza.
Secondo Marko, alla Ferrari si sente l’assenza di una direzione vecchio stile: «A Enzo Ferrari non sarebbe assolutamente piaciuta la sconfitta, avrebbe riconosciuto i meriti degli avversari. Poi avrebbe messo alla frusta i suoi ragazzi, per trovare il modo di batterci». Invece la Ferrari attuale e il suo pilota avrebbero disperso troppe energie preziose. Di nuovo sull’atteggiamento di Fernando: «Penso che alla fine della stagione fosse visibile lo stress», in riferimento alle «schermaglie psicologiche», cioè le varie dichiarazioni in cui Alonso definiva come suoi avversari principali prima Lewis Hamilton e poi il progettista Adrian Newey. La reazione della Red Bull a tutto ciò è stato molto semplice: «Noi abbiamo semplicemente detto: Ignoriamolo».
In conclusione, Marko torna a lodare il suo tri-campione del Mondo: «Si dicono tante sciocchezze su di lui. Per esempio, “Vettel non è in grado di effettuare sorpassi”. Beh, guardate le gare di Abu Dhabi e del Brasile. Oppure, si dice che vinca solo grazie alla monoposto progettata da Newey. Noi corriamo con due monoposto di Adrian, perché non mettiamo a segno una doppietta in ogni gara? Il grande Jackie Stewart dice che Vettel deve andare in un’altra squadra per dimostrare il suo valore. Sono parole pronunciate da chi ha ottenuto i suoi più grandi successi con un solo team, la Tyrrell. Non riesco a prenderle sul serio».
(Mauro Mantegazza)