In questo quinto Gran Premio di Formula 1, siamo alla resa dei conti. Masticato amaro per la Pole Position sfumata (e anche per Jean Alesi sarebbe stato importante partire davanti), è il momento per calare di nuovo la visiera e spingere sul pedale dell’acceleratore per raddrizzare una situazione storta. E la griglia di partenza di questo Gran Premio di Spagna per ora rivela una situazione davvero ingarbugliata per i colori della Ferrari. Le Mercedes sono andate davvero fortissimo, uniche sotto il muro dell’1:21, e hanno messo in fila la RedBull di Sebastian Vettel, la Lotus di un sempre sorprendente Kimi Raikkonen e le due Ferrari, protagoniste di una deludente sessione di qualifiche (clicca qui per rileggere il live). Ma non basta. Perchè i maldipancia per la Ferrari non sono affatto finiti qui. E non ci riferiamo alla notizia del ricovero in ospedale di Pat Fry, direttore tecnico del Cavallino, proprio per una sospetta appendicite con conseguenti lancinanti dolori addominali (per quanto in tutto questo ci sia una buona dose di simbolismo ed ironia), ma anche alla penalizzazione di Felipe Massa, che da sesto in griglia perde ben tre posizioni (avrebbe ostacolato la RedBull di Mark Webber in Q2). Colloquio fitto con Luca Cordero di Montezemolo, ma per il pilota brasiliano oggi deve essere una giornata di riscatto. I numeri la Ferrari li ha, visto che la macchina è sembrata competitiva, ma certo anche gli altri non hanno aspettato a calare i loro assi.



In particolare Rosberg si mostra fiducioso, visto che questa doppietta Mercedes ha stupito tutti, e potrebbe ripetersi anche in gara tra poche ore, anche se la Mercedes ha dimostrato di non avere affatto un buon passo gara. Non è un caso, quindi che Giancarlo Minardi, intervistato proprio su questo giornale, abbia dato un pronostico molto diverso dal risultato delle qualifiche: Raikkonen, Alonso, Vettel. Questo il podio come potrebbe delinerarsi. Dal canto suo, infatti, anche Sebastian Vettel fa buon viso a cattivo gioco. Il campione del mondo fa un certo effetto quando ammette candidamente di essere contento per essere migliorato nell’ultimo settore che in carriera non è mai riuscito a “interpretare” correttamente. Ora è più veloce anche lì, resta da capire se il passo gara sarà all’altezza anche in condizioni di traffico o degli imprevisti che potrebbero presentarsi con l’usura delle gomme. Anche se – a dire il vero – in questo Gran Premio le monoposto potrebbero optare per una strategia a tre o addirittura a quattro cambi. Sarà quindi fondamentale programmare le soste al momento giusto e differenziare le strategie, visto che sia le Ferrari che le Mercedes hanno fatto registrare tempi molto simili all’interno della scuderia, e quindi sarà necessario stabilire delle priorità e gerarchie chiare. Da un punto di vista strategico, Alonso potrebbe scattare e sfruttare la reattività della F138 che parte da una zona pulita della pista e potrebbe sfruttare alla grande il lungo rettilineo che porta verso la prima curva recuperando con un po’ di fortuna le posizioni che servono per trasformare le ambizioni della gara da una lotta per il podio a una lotta per salirne sul gradino più alto. In ogni caso ci sono due elementi da tenere in considerazione. Sono quasi dieci anni che a Montmelò vince una vettura che parte dalla prima fila, ma ricordiamo ancora che le Mercedes – per loro stessa ammissione – mancano ancora quasi del tutto di un passo gara adeguato. Sul giro secco sono estremamente competitive, come dimostra la prima fila monocolore, ma in gara hanno sempre deluso in questa stagione. Vedremo cosa succederà, tra non molto saremo alla resa dei conti: il Gran Premio di Formula 1 in Spagna sta per cominciare…



 

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