Sessione serale di test a Marina Bay, e la FP2 del Gran Premio di Singapore vede il dominio della Red Bull. Il primo posto è andato al campione del Mondo Sebastian Vettel con il tempo di , ben sei decimi meglio del compagno di squadra Mark Webber e un secondo su Nico Rosberg, che ha preceduto Lewis Hamilton. Insomma, ancora una volta davanti a tutti troviamo le ‘lattine’ e le Mercedes, ma se nella prima sessione era stata una sfida equilibrata, stavolta le due ‘frecce d’argento’ si devono accontentare di essere i primi dei ‘terrestri’, specie Hamilton che passa dal primo al quarto posto. Una dimostrazione di forza davvero notevolissima, iniziata fin dai primi minuti del turno, quando la Red Bull ha cambiato passo rispetto ai precedenti 90 minuti e per gli altri è calato il buio (clicca qui per i risultati e i tempi della FP2 del Gran Premio di Singapore). La pole position (anzi, l’intera prima fila) è prenotata, a meno che la minaccia di temporali per domani non porti qualche sorpresa. Anche sul passo-gara le Red Bull sono messe molto bene: qui le differenze sono meno nette, ma di certo se Vettel e Webber partiranno davanti non sarà facile superarli – specie su una pista di questo tipo. In quinta posizione troviamo Romain Grosjean, più convincente di Kimi Raikkonen (ottavo) sotto le luci della città-Stato asiatica, mentre Fernando Alonso fa un piccolo passo avanti, dal settimo al sesto posto. Sul passo-gara le Ferrari (e pure le Lotus) non sono messe male, ma in qualifica quasi certamente bisognerà fare la danza della pioggia, altrimenti sarà molto difficile rimontare. Buon guizzo da parte di Jenson Button, settimo con una McLaren che dà timidi segni di risveglio, mentre purtroppo Felipe Massa resta nell’anonimato, come già nella prima sessione: quindicesimo posto per il brasiliano, che inizia decisamente male questa parte finale della stagione, il lungo addio alla Ferrari. Domani ci saranno la terza sessione di prove libere, con inizio alle 12.00 ore italiane, mentre per le qualifiche l’appuntamento sarà alle ore 15.00.
Alle ore 15.30 italiane l’appuntamento è con la seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Singapore: sarà notte a Marina Bay e tutti i protagonisti del Mondiale di Formula 1 torneranno a darsi battaglia. Nei primi novanta minuti il miglior tempo è stato registrato da Lewis Hamilton, il britannico della Mercedes che con il tempo di ha preceduto le due Red Bull. In seconda posizione troviamo infatti Mark Webber, che si è tolto la soddisfazione di precedere il tre volte campione del Mondo Sebastian Vettel, staccato di otto decimi da Hamilton e di mezzo secondo dall’australiano (clicca qui per i risultati della FP1). Considerato anche il quarto posto di Nico Rosberg, è facile capire che le due scuderie messe meglio fino a questo momento sull’angusto e tortuoso circuito cittadino asiatico sono proprio la Mercedes e la Red Bull, che hanno monopolizzato le prime due file virtuali di questa sessione. Desta impressione però la prestazione di Hamilton: dare 830 millesimi al dominatore della stagione (e vincitore di questa gara nelle ultime due stagioni) è un segnale forte da parte dell’inglese, che si candida ora tra i favoriti per pole position e vittoria dopo i risultati non positivi di Monza, su una pista che è d’altronde l’esatto opposto rispetto a quella di Singapore. In seconda fascia troviamo le due Lotus, con Kimi Raikkonen quinto davanti al compagno di squadra Romain Grosjean e al futuro compagno Fernando Alonso, che dunque piazza la migliore delle due Ferrari in una settima posizione piuttosto anonima. Per la scuderia di Maranello sembra di rivedere un film già andato in scena molte volte nel corso della stagione: le prove di durata sul long-run sono andate bene, ma le prestazioni non sono ancora sufficienti, come ha dimostrato anche il dodicesimo posto di Felipe Massa. Il nuovo diffusore e le nuove ali dunque finora non hanno dato miglioramenti tangibili, anche se naturalmente è prematuro trarre giudizi dopo la FP1. Nella prima parte della sessione – caratterizzata da pista molto sporca e scarso grip – si erano messe in luce Williams e McLaren, ma poi le gerarchie sono state sistemate, con i top team che monopolizzano le posizioni più importanti. Da segnalare molte frenate al limite e bloccaggi delle ruote, ma nessun incidente grave su una pista dove i guard-rail sono vicinissimi al tracciato e dove quindi il rischio di commettere errori è molto alto. I tempi sono stati nettamente più veloci rispetto alla FP1 del 2012, a causa della modifica della curva 10, dove è stata eliminata la chicane e quindi il tempo di percorrenza è diminuito.
I primi 90 minuti di prove a Singapore, sul circuito cittadino di Marina Bay, hanno visto al comando le Mercedes e le Red Bull. Primo posto infatti per Lewis Hamilton, che ha preceduto le due ‘lattine’ di Mark Webber e Sebastian Vettel e l’altra Freccia d’argento di Nico Rosberg. Dunque la Ferrari deve già inseguire – Fernando Alonso settimo, Felipe Massa dodicesimo – anche se il passo-gara delle Rosse non è stato malvagio.
Pochissimi minuti al via della prima sessione di prove libere (FP1) a Singapore. Avremo quindi le prime indicazioni sul valore delle varie monoposto su questo circuito cittadino dove Fernando Alonso e la Ferrari si giocano le ultime chance di rimonta in classifica su Sebastian Vettel e la Red Bull.
Comincia bene dal punto di vista meteorologico il week-end di Singapore. Si annuncia una serata asciutta, al termine di una giornata di sole nella metropoli del Sud-Est asiatico. Naturalmente le temperature andranno in calando con il passare delle ore, visto che si comincia alle ore 18.00 locali con il via della FP1 e si arriverà fino alle 22.30 quando finirà la FP2, ma non ci saranno problemi con il meteo, che invece minaccia temporali per domani.
Si torna in pista: la Formula 1 abbandona l’Europa e si trasferisce nel Sud Est asiatico. Alle 12 di oggi si apre ufficialmente il weekend del Gran Premio di Singapore: prove libere 1, che non avranno incidenza e validità rispetto ai tempi per la pole position ma potranno già dare una prima indicazione agli appassionati sullo stato di forma delle monoposto, e agli ingegneri sui lavori da fare per portare la macchina al meglio possibile per sabato e domenica. Quello di Singapore è un circuito cittadino, e si corre in notturna: l’atmosfera è incredibile, pur se non può essere paragonata a Montecarlo. In più, quest’anno è stata eliminata la chicane dal tracciato: il circuito, va da sè, ne guadagnerà anche in velocità, rendendo di fatto impossibili i riscontri cronometrici con lo scorso anno. Sia come sia, la Ferrari arriva qui ben sapendo di dover fare il massimo e anche di più per recuperare in classifica: Sebastian Vettel ha un vantaggio di 53 punti, costruito nelle prime gare del Mondiale e ampliato nelle ultime due corse europee, a Spa-Francorchamps e a Monza. Dove, e questo è un dato sconfortante per il pilota spagnolo, Fernando Alonso ha timbrato ottime prestazioni giungendo secondo, ma il tedesco gli è finito sempre davanti e ha guadagnato 14 punti nella classifica mondiale. Come dire, appunto, che il meglio non basta, bisogna fare di più. Peccato che bisogni tenere conto di due fattori: il primo, che ci sono altri avversari da tenere d’occhio, per esempio Lewis Hamilton che promette battaglia per riavvicinarsi ai primi due, e anche Kimi Raikkonen che ha già firmato con la Ferrari per il prossimo anno ma intanto vuole chiudere al meglio con la Lotus, dove non hanno preso benissimo il suo addio. Secondo fattore, Sebastian Vettel ha vinto le due precedenti edizioni del Gran Premio di Singapore.
Se nel 2011, tutto sommato, questa gara può non fare testo perchè il Mondiale era stato archiviato tempo prima con una superiorità schiacciante, ben diverso è il caso dello scorso anno. In Asia ci si era arrivati con Alonso a dover gestire un vantaggio più che consistente, con il Mondiale non certo in tasca ma decisamente vicino. Finì terzo lo spagnolo, e vinse il tedesco; e nella campagna asiatica il pilota numero uno della Red Bull conquistò quattro vittorie su quattro, andando negli Stati Uniti con la situazione ribaltata. Messa così, scaramanzia e cabala aprono a due possibilità: che questa volta accada il contrario, e ciò andrebbe bene alla Ferrari; oppure che se Vettel lo ha fatto una volta può benissimo rifarlo, e allora addio Mondiale, ancora una volta. Nicola Larini ci ha detto che, vada come vada a Singapore, il tedesco ha già in mano il quarto titolo consecutivo (clicca qui per l’intervista esclusiva); la situazione ci dice effettivamente questo, anche se la realtà e il conteggio dei punti apre comunque a qualche timida speranza, soprattutto perchè conosciamo il carattere combattivo dello spagnolo e sappiamo bene che darà tutto prima di dirsi battuto. Chissà se Felipe Massa gli darà una mano: ufficialmente rimosso da seconda guida della Ferrari, attraverso le dichiarazioni il brasiliano ha promesso scintille, rivelando che adesso non ci sono più strategie e aiuti che tengano. Sarà davvero così? Vedremo, intanto registriamo altre statistiche e precedenti: su questa pista si corre per il Mondiale dal 2008 (in precedenza, tra il 1966 e il 1973, su un circuito diverso erano andate in scena gare valide per la Formula Libre). Due vittorie a testa per Vettel (abbiamo detto) e Alonso, che ha conquistato la prima piazza nel 2008 con la Renault e nel 2010, alla prima stagione con la Ferrari. L’altra affermazione, nel 2009, è ad opera di Lewis Hamilton su McLaren, nell’anno forse più strano nella storia recente della Formula 1, quello del trionfo della Brawn GP che dominò la prima parte della stagione grazie a un disguido (se vogliamo chiamarlo così) nel regolamento e poi visse di rendita fino a incoronare Jenson Button campione del mondo. Dunque, il solo Sebastian Vettel ha trionfato sul circuito di Marina Bay per poi laurearsi campione al termine della stagione, ma possiamo anche dire che su sei edizioni, sei volte il Gran Premio di Singapore è andato a un pilota che si era già fregiato di un titolo. Andrà così anche quest’anno? Non resta che scoprirlo, a iniziare da oggi e dalle prove libere 1: a Singapore, sul circuito di Marian Bay, la sessione del pomeriggio (in Asia sono le 18) sta per cominciare…
Risorsa non disponibile
Pos | No | Driver | Team | Time/Retired | Gap | Laps |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 10 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1:47.055 | 20 | |
2 | 2 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 1:47.420 | 0.365 | 20 |
3 | 1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 1:47.885 | 0.830 | 19 |
4 | 9 | Nico Rosberg | Mercedes | 1:48.239 | 1.184 | 23 |
5 | 7 | Kimi Räikkönen | Lotus-Renault | 1:48.354 | 1.299 | 18 |
6 | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 1:48.355 | 1.300 | 12 |
7 | 3 | Fernando Alonso | Ferrari | 1:48.362 | 1.307 | 21 |
8 | 6 | Sergio Perez | McLaren-Mercedes | 1:49.267 | 2.212 | 20 |
9 | 18 | Jean-Eric Vergne | STR-Ferrari | 1:49.348 | 2.293 | 23 |
10 | 12 | Esteban Gutierrez | Sauber-Ferrari | 1:49.355 | 2.300 | 21 |
11 | 16 | Pastor Maldonado | Williams-Renault | 1:49.481 | 2.426 | 20 |
12 | 4 | Felipe Massa | Ferrari | 1:49.493 | 2.438 | 16 |
13 | 17 | Valtteri Bottas | Williams-Renault | 1:49.510 | 2.455 | 21 |
14 | 5 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 1:49.608 | 2.553 | 20 |
15 | 14 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 1:49.887 | 2.832 | 18 |
16 | 15 | Adrian Sutil | Force India-Mercedes | 1:50.092 | 3.037 | 20 |
17 | 11 | Nico Hulkenberg | Sauber-Ferrari | 1:50.222 | 3.167 | 17 |
18 | 19 | Daniel Ricciardo | STR-Ferrari | 1:50.757 | 3.702 | 16 |
19 | 22 | Jules Bianchi | Marussia-Cosworth | 1:52.359 | 5.304 | 16 |
20 | 23 | Max Chilton | Marussia-Cosworth | 1:52.673 | 5.618 | 15 |
21 | 21 | Giedo van der Garde | Caterham-Renault | 1:52.920 | 5.865 | 24 |
22 | 20 | Charles Pic | Caterham-Renault | 1:53.647 | 6.592 | 23 |
Pos | No | Driver | Team | Time/Retired | Gap | Laps |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 1:44.249 | 34 | |
2 | 2 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 1:44.853 | 0.604 | 30 |
3 | 9 | Nico Rosberg | Mercedes | 1:45.258 | 1.009 | 34 |
4 | 10 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1:45.368 | 1.119 | 33 |
5 | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 1:45.411 | 1.162 | 18 |
6 | 3 | Fernando Alonso | Ferrari | 1:45.691 | 1.442 | 32 |
7 | 5 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 1:45.754 | 1.505 | 30 |
8 | 7 | Kimi Räikkönen | Lotus-Renault | 1:45.778 | 1.529 | 32 |
9 | 15 | Adrian Sutil | Force India-Mercedes | 1:46.002 | 1.753 | 27 |
10 | 6 | Sergio Perez | McLaren-Mercedes | 1:46.025 | 1.776 | 31 |
11 | 19 | Daniel Ricciardo | STR-Ferrari | 1:46.406 | 2.157 | 34 |
12 | 18 | Jean-Eric Vergne | STR-Ferrari | 1:46.429 | 2.180 | 33 |
13 | 14 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 1:46.606 | 2.357 | 33 |
14 | 11 | Nico Hulkenberg | Sauber-Ferrari | 1:46.808 | 2.559 | 36 |
15 | 4 | Felipe Massa | Ferrari | 1:46.870 | 2.621 | 33 |
16 | 12 | Esteban Gutierrez | Sauber-Ferrari | 1:47.287 | 3.038 | 29 |
17 | 17 | Valtteri Bottas | Williams-Renault | 1:47.434 | 3.185 | 33 |
18 | 16 | Pastor Maldonado | Williams-Renault | 1:47.761 | 3.512 | 25 |
19 | 21 | Giedo van der Garde | Caterham-Renault | 1:49.434 | 5.185 | 34 |
20 | 20 | Charles Pic | Caterham-Renault | 1:49.526 | 5.277 | 34 |
21 | 23 | Max Chilton | Marussia-Cosworth | 1:49.619 | 5.370 | 33 |
22 | 22 | Jules Bianchi | Marussia-Cosworth | 1:49.731 | 5.482 | 30 |