CALCIOMERCATO – Torna a circolare negli uffici di corso Vittorio Emanuele il nome di Lionel Messi. Il grande sogno del patron Massimo Moratti nonché di tutti i tifosi nerazzurri, è reso attuale dalle parole di Thiago Motta. Il centrocampista dei campioni del mondo, compagno della Pulce a Barcellona, è stato intervistato da Inter Channel e durante la chiacchierata ha sganciato la bomba: «Se Messi dovesse andare via da Barcellona, la prima squadra in cui verrebbe sarebbe l’Inter. Ancora è giovane, prima o poi arriverà anche per lui il momento di cambiare». Parole che non possono che non far venire l’acquolina in bocca ai tifosi dell’Inter. Messi è indiscutibilmente il più forte giocatore al mondo nonché uno dei più grandi della storia. Quest’anno vincerà a mani basse il suo terzo Pallone d’Oro, entrando quindi nel club formato dai mostri sacri Marco Van Basten, Michel Platini e Johann Cruyff. Il discorso che fa Thiago Motta, in effetti, non fa una piega. Messi è ancora giovanissimo, e nonostante nel calcio che conta è ormai da una vita è solamente un classe 1987. Durante la prossima estate, inoltre, sono previsti grandi cambiamenti in Catalogna visto che Pep Guardiola sembra destinato all’addio. Anche mercoledì sera, nel post-partita di Barcellona-Viktoria Plzen, ha mandato altri messaggi alla dirigenza blaugrana. Si mormora che il grande artefice delle moltissime vittorie del Barca sia pronto a tornare in Italia questa volta nelle vesti di allenatore. Moratti lo segue dal 2009, ovvero, da quando Josè Mourinho salutava tutti a Madrid mentre alzava la coppa al cielo. Guardiola ha rimandato al mittente le avance così come nel 2010 e nel 2011, ma la prossima estate dovrebbe essere quella giusta. Il numero uno di corso Vittorio Emanuele è letteralmente innamorato del tecnico catalano che considera inoltre l’esca ideale per portare a Milano il sogno Messi. Se l’operazione non sarà possibile nel 2012 Moratti ci riproverà nel 2013 e così via finchè la Pulce non accetterà. Non è da escludere che possa succedere quanto accaduto con Ronaldinho e il Milan, corteggiato per molti anni e poi finalmente acquistato. I tifosi possono comunque stare tranquilli. I calciatori argentini hanno notoriamente meno colpi di testa rispetto ai brasiliani che dopo un po’ “allentano la cinghia”.
Basti pensare ai casi di Zanetti, Veron, Crespo, Heinze e via dicendo, tutti professionisti esemplari che stanno continuando (o hanno smesso) a calcare i campi d’allenamento e da gioco con grande signorilità.