L’Inter crolla al cospetto dello Schalke 04 sotto una pioggia di gol. Saranno ben 5, a fine gara, i palloni che Julio Cesar raccoglierà in fondo alla propria rete: e potevano essere ben di più se un paio di pali e altrettanti miracoli del numero uno nerazzurro non avessero limitato i danni. La semifinale è praticamente persa: 4 gol da fare a Genselkirchen a questo Schalke sembrano un’impresa non pianificabile neanche per il più inguaribile degli ottimisti nerazzurri. A fine gara Leonardo parlerà di “sconfitta meritata”: vero, caro Leo, ma il sentore che lascia la gara di stasera sulla pelle dei tifosi interisti va oltre la concezione di sconfitta. Assomiglia tantissimo a quello di umiliazione. Ci possono essere mille cause per questa debacle, che arriva a tre giorni da quella patita nel derby: stanchezza, tante partite di fila, giocatori in giro per il mondo con le Nazionali, infortuni e squalifiche, ma la verità è che, in tre giorni, l’Inter ha abdicato dal trono d’Italia e d’Europa. Stasera su San Siro aleggiava il fantasma di Mourinho, cercato sommessamente dagli occhi lucidi dei tifosi nerazzurri delusi. Mourinho e la maledizione degli “zeru tituli”, che adesso comincia a suonare come una minaccia che incombe sui nerazzurri.
La prima frazione si chiude sul punteggio di 2 a 2 al termine di 45 minuti giocati a ritmi serrati, in cui ribaltamenti di fronte continui, miracoli dei portieri, grandissimi gol e azioni arrembanti l’hanno fatta da padrone assoluto. E pensare che l’Inter era andata in vantaggio dopo appena 20 secondi di gioco, grazie ad una prodezza balistica di Stankovic da centrocampo (gol molto simile a quello segnato dal serbo in Genoa-Inter dello scorso anno) che coglieva Neuer fuori dai pali e portava in vantaggio l’Inter. Lo Schalke ha avuto il merito di non disunirsi, di continuare a macinare il proprio gioco veloce ed avvolgente e di trovare in mischia, su azione di calcio d’angolo, la rete del pareggio con Matip al 17esimo minuto di gioco. La gara procedeva così sui binari dell’equilibrio più assoluto: Julio Cesar e Neuer estraevano a turno dal cilindro grandissime parate e neanche la rete del rientrante Milito, su assist di Cambiasso, piegava la resistenza dei tedeschi, capaci di ritrovare immediatamente il pari con lo scatenato Edu allo scadere della prima frazione.
In due minuti l’Inter si mangia due occasioni che urlano vendetta. Milito prima ed Eto’o dopo sbagliano sottoporta, facendo suonare un campanello d’allarme già sentito nel derby: a sbagliare troppi gol si finisce con l’essere puniti. E lo Schalke, al corrente del detto, non si fa pregare, sfoderando i 45 minuti migliori della propria storia: 45 minuti di dominio totale (tattico, tecnico e fisico) che annichiliscono l’Inter ridotta in dieci dall’espulsione di Chivu e messa ko da due prodezze che portano la firma di Raul e di Edu, intervallate dalla sfortunata autorete del giovane Ranocchia. L’Inter subisce tre reti in 22 minuti e sparisce miseramente dal campo, lasciando ai tedeschi il compito di dominare la gara e spadroneggiare per il prato di San Siro come neanche nei loro sogni migliori. Unica nota positiva della serata: in tutto questo la Curva Nord canta fino alla fine “Non vi lasceremo mai”: non deve essere facile ma, in una notte così, è senz’altro bellissimo e rincuornate.
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Inter: Julio Cesar, Maicon, Chivu, Ranocchia, Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, Sneijder, Eto’o, Milito
A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Nagatomo, Kharja,Coutinho, Pandev
Allenatore: Leonardo
Schalke 04: Neuer, Sarpei, Papadopoulos, Howedes, Uchida, Matip, Baumjohann, Farfan, Jurado, Raul, Edu
A disposizione: Schober, Escudero, Plestan, Schmitz, Hao, Karimi, Draxler
Allenatore: Ragnick
Arbitro: Martin Atkinson (Eng)
Marcatori: Stankovic (I) – Matip (S) – Milito (I) – Edu (S) – Raul (S) – Ranocchia (I aut.) – Edu (S)
Ammoniti: Chivu (I) – Stankovic (I) – Sarpei (S) – Farfan (S) – Papadopoulos (S) – Baumjohann (S) – Raul (S)
Espulsi: Chivu (I)
Recupero: 3 mintui (p.t.) – 3 minuti (s.t.)
Spettatori: 80.000 circa
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Julio Cesar, voto 5,5. Ne prende cinque, ne salva altrettanti.
Maicom, voto 4,5. Non spinge mai sulla fascia. Assente.
Chivu, voto 4. Dalle sue parti passano tutti e lascia la squadra in dieci.
Ranocchia, voto 4. Autorete a parte sembra il meno in forma del pacchetto arretrato.
Zanetti, voto 5. Il capitano naufraga con la squadra.
Cambiasso, voto 5. La grinta dei tempi migliori è un ricordo lontano.
Thiago Motta, voto 5. Chi l’ha visto?
Stankovic, voto 6. Gol d’antologia prima dell’infortunio. Esce ed evita la figuraccia.
Snejider, voto 5. Non illumnina mai il gioco dei nerazzurri.
Milito, voto 5. Segna e combatte fino alla fine, ma l’errore ad inizio ripreso pesa tantissimo sull’economia del match.
Eto’o, voto 5. chiama Neuer ad un paio di interventi miracolosi prima di spegnersi nella solitudine dell’area avversaria.
Neuer, voto 7. Un paio di parate da applausi.
Sarpei, voto 7. Ostico e arcigno su ogni pallone.
Howedes, voto 6,5. Un cliente scomodo per chiunque si avventuri dalle sue parti.
Uchida, voto 7. Si traveste dal miglior Maicon: copre e spinge per 90 minuti.
Papadopoulos, voto 6,5. Buona gara in una posizione che non è la sua.
Matip, voto 7. Segna il gol del primo pareggio e tiene in scacco la difesa nerazzurra per tutta la gara.
Baumjohann, voto 6. Il meno brillante, ma basta e avanza contro l’Inter di stasera.
Farfan, voto 7. Tocca mille palloni e li gestisce sempre con sapienza.
Raul, voto 8. Per il gol e perchè corre come un ragazzino di vent’anni.
Jurado, voto 7. Partita a ritmi altissimi. Scardina la difesa dell’Inter con le sue folate.
Edu, voto 9. Ci fosse stato Huntelaar non avrebbe giocato. 2 gol e tanta sostanza: benedetto infortunio.
(Paolo Camiciotti)