Massimo Moratti non ci sta e passa al contrattacco. La relazione di Palazzi su Calciopoli, che ha tirato in ballo anche l’Inter tra i club colpevoli di illecito sportivo, non gli è andata proprio giù. Anzi, per dirla tutta, l’ha fatto letteralmente infuriare. Soprattutto una cosa: l’aver infangato, a suo avviso, la memoria di Giacinto Facchetti. Il popolo interista si è mobilitato attraverso i canali ufficiali della comunicazione nerazzurra. Una risposta, secondo Moratti, “istintiva, il bello di questa cosa è che non stata calcolata perchè vogliamo tenerci lo scudetto – ha detto in un’intervista rilasciata ad Inter Channel – Non c’entra più, a questo punto lo scudetto viene ad essere un fatto secondario se vogliamo. Quello che è stato assolutamente inaspettato, grave, non so neanche quanto regolare, è stato l’attacco a una persona che non c’è più, che non può difendersi non nel senso normale, ma proprio giudiricamente: non può mettersi in condizione di difendersi da un’accusa di un pubblico ministero. Quindi, come tale, la trovo di pessimo gusto e non toglie il fatto che, in tutti i casi, nei confronti di Facchetti rimarrebbero sospese queste accuse”. Moratti se l’è presa poi con la Gazzetta dello Sport, responsabile, a suo dire, di un vero e proprio attacco frontale contro l’Inter: “Facchetti? L’ho trovata una cosa brutta, brutta da un punto di vista delle istituzioni; e va bene, d’accordo, non siamo abituati ad avere tanti amici… Non mi aspettavo, invece, di non avere amici neanche qui, nella stessa città, magari attraverso un giornale, certamente di riferimento per i tifosi dell’Inter, che ha da tempo sostenuto questa battaglia contro di noi: con un moralismo ben mirato. Contro di noi, che vuol dire quindi a favore di qualcun altro. Questa l’ho trovata una cosa molto antipatica, soprattutto perchè io avevo l’abitudine di leggere questo giornale rosa che invece, adesso, purtroppo deciderò di non leggere più perchè è stato talmente determinante e duro l’attacco, duraturo e calcolato, che sarebbe di cattivo gusto da parte mia continuare a soffrire in questa maniera”. Il n.1 interista argomenta il suo attacco: “Non è un’opinione, in questo caso qui, è una politica calcolata, da una direzione del giornale naturalmente. Quindi, liberissimi di farla, ma liberissimo anch’io di non leggerla più”.



Rassicura tutti i tifosi: “Non mi passa nemmeno per la testa di abbandonare o di fare la vittima, per niente. Questi sono i momenti migliori per l’Inter”. Riva ha difeso Facchetti, cosa molto apprezzata dal patron interista che svela: “E dire che l’avevamo già preso, ai tempi, ma lui restò fedele al Cagliari…”. Qualche ‘amico’, per Moratti e l’Inter, c’è ancora…



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