Fine primo tempo a San Siro: dopo 45 minuti Inter e Partizan Belgrado sono ferme sullo 0-0. E’ stata una frazione comunque piacevole ma, inaspettatamente, i meriti sono quasi tutti della formazione serba, che è venuta a Milano per fare la gara e non semplicemente contenere come possibile gli attacchi dei nerazzurri. Anzi, la formazione allenata da Vermezovic alla lunga meriterebbe il gol del vantaggio, avendo condotto in più circostanze l’azione e avendo costretto l’Inter nella propria metacampo per larghi tratti. Stramaccioni ha tentato di operare dei cambi tattici a un certo punto, ha dovuto fare a meno di Coutinho che ha ricevuto una botta alla caviglia tentando di calciare in area di rigore (chiusura provvidenziale di Ostojic) e ha inserito Palacio che però non è riuscito a lasciare una traccia sul primo tempo. Nerazzurri in campo con la solita difesa a 3, con Cambiasso capitano e arretrato; Livaja dall’inizio con Cassano, Mudingayi-Guarin in mezzo. Il Partizan parte piano, come a dare l’impressione di una squadra cauta; e invece l’Inter esaurisce presto la spinta, non prima di aver costruito un’ottima azione con Cassano protagonista (crossa da sinistra per Coutinho che al volo ha preso Petrovic in controcampo ma ha messo largo), e così sono venuti fuori i serbi che non hanno prodotto chissà quali nugoli di occasioni, ma hanno sempre tenuto il pallino del gioco metà campo avversaria e il gol l’hanno realmente sfiorato: merito di Lazar Markovic, classe 1994 che piace tantissimo all’Inter, che al 21′ minuto ha fatto secco Jonathan scappando in area e sulla chiusura di Silvestre ha provato il destro a giro, stampatosi sul palo con Handanovic battuto. Nemmeno il tempo di riorganizzarsi e Mitrovic ha preso il tempo a Silvestre che ha dovuto alzare un braccio e buttarlo giù: in un primo tempo l’arbitro ha dato calcio di rigore, poi il guardalinee gli ha giustamente fatto cambiare idea. Giallo per l’argentino e punizione dal limite, che Tomic ha messo fuori con il mancino. Sostanzialmente le occasioni sono finite qui, ma l’Inter è andata sotto per quasi tutto il tempo: Stramaccioni ha abbassato Jonathan e Pereira sulla linea di Silvestre e Juan Jesus, avanzando Cambiasso nel tentativo di aumentare gli inserimenti senza palla. Nemmeno questo però ha funzionato, perchè Medo e Smiljanic in mezzo al campo hanno fatto buona guardia e distribuito in modo sapiente il gioco, mandando sempre fuori tempo i loro pressatori, su tutti Guarin e Mudingayi che sono apparsi poco brillanti. Nella ripresa i nerazzurri sono chiamati a cambiare passo e mentalità se vogliono sbloccare la partita e portare a casa i tre punti.
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