Continua la marcia trionfale nerazzurra: Bologna-Inter finisce 1-3, e per la squadra di Andrea Stramaccioni si tratta della ottava vittoria in otto partite in trasferta in questa stagione (striscia con ben pochi precedenti), e della settima vittoria consecutiva tra campionato ed Europa League, per una serie che ormai prosegue da oltre un mese. Andrea Ranocchia, Diego Milito ed Esteban Cambiasso firmano questo nuovo successo e la risposta alla Juventus, ad una sola settimana dallo scontro diretto, in programma a Torino sabato prossimo. Al Bologna non basta il gol di Cherubin: la classifica comincia ad essere preoccupante, dopo tre rovesci di fila. Ad onor del vero, però, le statistiche ufficiali ci raccontano una partita in cui i bolognesi hanno retto alla pari il confronto contro una squadra indubbiamente superiore. Infatti, il possesso palla è stato al 52% per il Bologna, che ha pure giocato 586 palloni contro i 485 della squadra ospite, e pure con maggiore precisione nei passaggi (65,4% contro il 58% dell’Inter). Questa superiorità quantitativa non si rispecchia però sul piano della qualità: la differenza come numeri di tiri è minima (13-11 Bologna), e l’Inter passa in vantaggio se si considerano solamente le conclusioni nello specchio della porta avversaria (4-6). La chiave del successo dei nerazzurri va dunque cercata nella maggiore pericolosità degli attacchi: 65,4% contro il 51,4% del Bologna. D’altronde si sa che la concretezza è requisito indispensabile per le grandi squadre. Tra i singoli, citazioni per Garics – primo per palloni recuperati (22) – e per l’eterno capitano nerazzurro Zanetti, capace di ben 50 passaggi positivi per i suoi compagni di squadra.



L’Inter passa in vantaggio al 27’ minuto del primo tempo:Cambiasso conquista una punizione sulla trequarti, spostata sul centrosinistra; batte lo stesso centrocampista argentino, con parabola dentro l’area. Sul secondo palo sbuca Ranocchia, che di testa mette in porta e regala il vantaggio all’Inter (0-1). Il raddoppio arriva all’ottavo minuto della ripresa: contropiede veloce dell’Inter su una palla persa dal Bologna in attacco, Palacio va via sulla destra, alza la testa e mette in mezzo, è un assist per Milito (che ultimamente ne aveva fatti due per l’altro ex genoano), che tutto solo appoggia in rete di piatto (0-2). Passano cinque minuti e il Bologna prova a riaprire la partita: punizione da centrosinistra sulla trequarti per i padroni di casa, Diamanti la mette nell’area affollata, Handanovic esce male e si fa anticipare di testa da Cherubin, che sfugge alla marcatura di Ranocchia e segna di testa (1-2). Passano però altri sei minuti, e l’Inter chiude definitivamente i giochi: uno-due Palacio-Cambiasso al limite dell’area bolognese, passaggio di ritorno di Palacio sul quale Cambiasso di prima intenzione da dentro l’area sfodera uno “scavetto” che supera Agliardi. 1-3, ed è il verdetto finale.



L’allenatore del Bologna Stefano Pioli commenta così la sconfitta contro l’Inter di Stramaccioni: “Il nostro approccio alla gara è stato buono, l’Inter ha avuto il gran merito di colpirci nel loro momento di maggior difficoltà. La mia espulsione? Ero uscito dall’area tecnica per parlare con Zanetti. Ma è colpa di Baresi (il vice-allenatore nerazzurro, anch’egli espulso per lo stesso motivo, ndr) e ho sbagliato. Sono preoccupato, potevamo fare meglio”. Il Bologna cercherà di rialzare la testa mercoledì, anche se è in programma la sfida con la Juventus: “Dobbiamo muovere la classifica dopo tre sconfitte consecutive: anche se non avremo Diamanti, che sarà squalificato, cercheremo di fare l’impresa”. Questa invece è stata l’analisi di Andrea Stramaccioni sull’ennesima vittoria in trasferta della sua Inter: “Abbiamo sofferto gli avvii di entrambi i tempi, dove il Bologna ha messo in campo grande agonismo, grande voglia ma l’Inter mi è piaciuta molto, sempre quadrata, compatta; abbiamo concesso veramente pochissimo su azione, penso quasi nulla, e abbiamo preso questo gol sullo sviluppo di un calcio d’angolo dove, secondo me, ci siamo fatti trovare un po’ impreparati nel gioco a due. Siamo sempre stati pericolosi, anche sul 3-1 siamo andati vicini al quarto gol. Facciamo passi avanti e sono contento di questa crescita. Io sto cercando di fare la mia parte, sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Inter, posso avere tante idee ma sono i calciatori che le mettono in campo. Penso che se una squadra vince otto partite in trasferta sia un segnale di grande compattezza. Il merito è loro, io sto cercando di dimostrare che il Presidente non ha fatto una pazzia troppo grossa”. Perché Cassano è andato in panchina? “Nella mia testa c’era la volontà di far giocare Antonio. Nella seduta di stretching stamattina ha avuto un problema al collo, alla cervicale, che l’ha praticamente bloccato e io sono stato costretto a rivedere all’ultimo. Avremmo comunque giocato con due attaccanti, ma con lui e Diego Milito. Antonio è il mio attaccante più in forma e ne sono convinto”.



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