La grande serata dell’Inter, che ha espugnato per 3-1 il campo della Juventus ponendo fine all’imbattibilità della squadra bianconera dopo 49 partite consecutive di campionato e portandosi ad un solo punto di distacco nella classifica di questo campionato, porta soprattutto la firma del ‘Principe‘. A cambiare la storia della partita è stata infatti la doppietta di Diego Milito, che prima si è procurato il calcio di rigore che egli stesso ha trasformato con una conclusione potentissima, e poi ha trafitto Gigi Buffon dopo la respinta del portiere juventino sul tiro di Fredy Guarin, autore di una splendida azione personale. Andrea Barzagli prima della partita lo aveva detto apertamente: “Dell’Inter temo solo il Principe”. Forse troppo poco, visto che tutta la squadra di Andrea Stramaccioni ha sfoderato una grande prestazione, ma non c’è dubbio che i meriti maggiori vadano al numero 22. Le doppiette del giocatore originario di Bernal hanno segnato alcune delle partite più importanti della storia recente dell’Inter, a partire dalla finale di Champions League 2010 al Bernabeu contro il Bayern Monaco. Quella partita rimarrà inarrivabile, ma ‘profanare’ lo Juventus Stadium ci va molto vicino. Ecco cosa ha detto in merito il campione argentino alla radio, durante la trasmissione ‘La politica nel pallone’ di Radio Rai: “È stata un’emozione unica quella di avere avuto la possibilità di vincere, noi per primi, nello Juventus Stadium, e siamo contenti anche per i tifosi perché sappiamo quanto sia importante questa partita per loro”. Milito invece non vuole dare un peso eccessivo al risultato sull’economia complessiva della stagione: “Sinceramente per noi cambia nulla. L’avevamo detto già all’inizio di questa stagione che avremmo voluto portare a termine un grandissimo campionato. È vero, siamo ancora una squadra in costruzione, con tanti nuovi giocatori, ma la nostra idea è stata sempre quella di lottare fino alla fine. Poi, vedremo dove saremo riusciti ad arrivare. Fino ad adesso ho visto un campionato abbastanza equilibrato. Non è facile vincere da nessuna parte e sarà così fino alla fine. Moratti ha detto che non bisogna montarsi la testa? Sono pienamente d’accordo con il presidente, abbiamo conquistato una bellissima vittoria, ma non abbiamo ancora fatto niente. Manca ancora tantissimo e tante partite difficili da affrontare, a cominciare da quella di domenica contro l’Atalanta”.
L’Inter è stata più forte anche dei torti arbitrali, e Milito commenta così l’operato di Tagliavento e dei suoi assistenti: “Dispiace perché sono errori gravi che hanno visto tutti. Al di la dell’evidente fuorigioco, l’espulsione di Lichtsteiner è stata molto più chiara. Io difendo costantemente gli arbitri perché dico sempre che sono esseri umani e, come sbagliamo noi, possono sbagliare anche loro. Ma ci sono errori che sono più gravi del solito e quelli di sabato sera lo sono stati”. Sempre più spesso i tifosi e gli addetti ai lavori paragonano Stramaccioni a José Mourinho. Il ‘Principe’, che ha lavorato con entrambi, se la cava così: “A me personalmente non piace paragonare gli allenatori. Ognuno ha il proprio modo di vedere il calcio. Forse quello che hanno in comune è il riuscire con il proprio messaggio a fare in modo che il giocatore si esprima nel modo migliore, ma poi ognuno ha il proprio modo di esprimere il calcio e di allenare”. Infine, ecco il commento dell’ex attaccante del Genoa sui suoi compagni di reparto: “Cassano è un grande campione: sia lui che Palacio, Coutinho o Alvarez sono giocatori importanti in attacco e per me è sempre un piacere giocare con loro. Sneijder? Sicuramente, lui è un campione che ci ha dato tantissimo, poi sarà il mister a gestire il suo ritorno in campo”.