Nelle ultime ore si è parlato della cessione di Alvarez per arrivare a Paulinho, di Tommaso Rocchi come vice Milito e di Sneijder che potrebbe restare e ricominciare a giocare. Di tutto questo o quasi ha parlato Andrea Stramaccioni, l’allenatore che dallo scorso marzo giuda l’Inter. Intervistato da Sportmediaset, il mister nerazzurro ha rivissuto l’anno che sta per terminare, così incredibile per lui: “Non me la sento di darmi un voto, perché penso che sia difficile scindere il lavoro dell’allenatore da quello della squadra: do un bel 7 complessivo, perché l’Inter ha dimostrato, pur cambiando tanto, di saper far nascere un progetto importante. E oltre ai risultati sul campo anche dietro le quinte il lavoro del club sta funzionando bene. Manca un po’ di continuità: abbiamo raggiunto dei picchi di rendimento altissimi, ma non sono soddisfatto di non averli mantenuti. Ma sono passati cinque mesi: stiamo lavorando per costruire una grande Inter“. Si parla di anno nuovo, e di regalo da fare a Moratti per il 2013. Solitamente la mente dei tifosi torna sempre alla parola scudetto, che l’Inter non vince da due anni, Stramaccioni sta sul vago ma lancia uno stuzzichino: “Per il 2013 il regalo che vorrei fare a Moratti è di continuare a non tradire le sue aspettative, di convincerlo che abbia fatto la scelta giusta. Poi ho in mente un altro regalo, ma lo tengo per me… Il rapporto con il presidente nerazzurro, spiega il tecnico, nasce innanzitutto da una stima tecnica che aveva nei confronti del mio lavoro con la Primavera. Poi ci siamo conosciuti e ora il rapporto è straordinario, fatto di chiarezza“. Chiarezza anche su Wesley Sneijder? Non sembrerebbe: la società ha spiegato il diverbio sulla spalmatura del contratto, mentre l’allenatore continua a spiegare l’assenza dal campo come una decisione tecnica. E la linea non cambia: “Sneijder sa che quando un giocatore merita gli do tutto, al contrario resta fuori. Se fossi un giocatore pretenderei questo atteggiamento da un allenatore. Sono sicuro che Wesley mi farà ricredere, la maglia per lui è pronta“. Dunque Sneijder non gioca perché non si impegna abbastanza in allenamento. Stramaccioni ha rivisitato le emozioni del suo , che lo ha portato dalle giovanili dell’Inter sino alla ribalta della prima squadra: “E’ stato un anno fantastico. Se penso a dov’ero a gennaio scorso e dove sono ora penso



si siano realizzati dei sogni. Oggi mi sento totalmente coinvolto nel nuovo ruolo, ma il sogno rimane perché non dimentico da dove arrivo. Avevo dichiarato che l’Inter non me la sarei data neppure io e lo ribadisco: devo ringraziare tutta la società, a partire dal presidente Moratti. Posso dirlo: il 2012 è l’anno che ha cambiato la mia vita. Il momento più difficile forse è stato il primo giorno in spogliatoio, quello più bello quando Moratti mi ha detto: ‘Non mi importa del giudizio degli altri, lei è il nuovo allenatore dell’Inter“. Solo un anno fa Stramaccioni era conosciuto come un buon allenatore giovanile, di impatto sui calciatori non ancora professionisti; ora si ritrova in mano un gruppo di talento e dalle grandi ambizioni: “Tutti mi hanno stupito: cito Juan Jesus, il giovane top, Guarin, la promessa per il futuro, e Ranocchia, la certezza che avevamo in casa e che non era ancora esplosa. L’unico a non aver ancora espresso tutto il suo potenziale è Alvarez, ma io e l’Inter crediamo in lui“. Quest’ultima affermazione dovrebbe fugare i dubbi sul futuro di Ricky Alvarez, cui l’Inter sembra intenzionata a dare altro tempo per farsi apprezzare. Dopo circa nove mesi di gestione Stramaccioni ha un bilancio di 22 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte in 38 partite da allenatore dell’Inter.

Leggi anche

Diretta/ Virtus Verona Pro Sesto (risultato finale 0-2): decide la doppietta di Florio (Serie C, 1 marzo)Diretta/ Lumezzane Arzignano (risultato finale 2-2): ripresa emozionante! (Serie C, 1 marzo 2024)