CALCIOMERCATO – A poche ore dalle dimissioni da commissario tecnico della nazionale inglese, prende vita l’ipotesi di vedere Fabio Capello seduto sulla panchina nerazzurra. Massimo Moratti, numero uno di corso Vittorio Emanuele, (nonostante smentite di rito), starebbe iniziando seriamente a pensarci ora che l’allenatore friulano è libero da vincoli e cavilli burocratici disparati. Non è la prima volta che Don Fabio viene accostato agli ex campioni del mondo. Basti pensare, ad esempio, che già durante l’estate del 2010, dopo aver conquistato la Champions League a Madrid, il patron dell’Inter pensò all’ex allenatore di Real Madrid, Roma, Juventus e Milan, senza però riuscire a concretizzare l’operazione. All’epoca si decise di virare su Rafa Benitez ma l’idea si rivelò disastrosa e pochi mesi dopo, complice una mancata campagna acquisti estiva e qualche infortunio di troppo, il mister spagnolo lasciò mestamente Milano, non prima però di aver conquistato il Mondiale per Club. Alla vigilia di Natale del 2010, quindi, toccò a Leonardo prendere in mano le redini della compagine milanese. Il grande dirigente rossonero cambiò sponda del Naviglio dietro indignazione generale dei suoi ex tifosi. Il brasiliano sembrava destinato a rimanere a Milano per molti anni a venire anche perché, in poco tempo, restituì un’identità alla squadra, sfiorò il primo posto, e conquistò la Coppa Italia. In estate, però, arrivò la chiamata del Paris Saint Germain, ex club di Leo, e il brasiliano salutò l’amore nerazzurro per trasferirsi oltr’alpe e tornare a fare il lavoro che più gli piace, quello da dirigente. Trovatosi alle strette Massimo Moratti, insieme a Marco Branca, dovette individuare un nuovo tecnico. Si vagliarono una serie di ipotesi, da Mihajlovic a Bielsa, passando per Hiddink (e ancora Fabio Capello) ma alla fine arrivò Gian Piero Gasperini, un uomo del dt. L’ex allenatore del Genoa, appiedato da Preziosi che non ne poteva più, fallì clamorosamente la grande chance concessagli e in una manciata di gare totalizzò più sconfitte che negli ultimi cinque anni di storia nerazzurra. Arriviamo quindi ai giorni nostri con l’avvento sulla panchina di Claudio Ranieri. Anche in questo caso la storia si è ripetuta. Dopo un primo periodo di sbandamento, una forte risalita, e poi (almeno fino a tutto’oggi) di nuovo nel baratro. Ora sembra la volta di Capello, l’unico in grado di poter riportare la formazione nerazzurra ai fasti di un tempo. Non ce ne vogliano i precedenti allenatori, compresi l’attuale Ranieri, ma Don Fabio è di un altro pianeta.



Pugno di ferro, gioco cinico e grandi difese, sono il must per l’allenatore friulano, quello che ci vuole per il turbolento ambiente nerazzurro…

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