Quando c’è un pareggio senza reti, il compito delle statistiche è provare a rendere interessante una partita che evidentemente, a parte qualche eccezione, tale non è stata. Un dato soprattutto ci aiuta in questo scopo, quello del vantaggio territoriale, che vede un esagerato 71,29% a favore dell’Inter contro un modesto 44% dell’Atalanta. Questo dato è interessante perchè dimostra che, in qualche modo, l’Inter ci ha provato. Sottolineo in qualche modo, visto che spesso gli attacchi della squadra di Ranieri danno l’impressione di essere frutto o del caso o dell’inventiva dei campioni che li portano avanti, e non di schemi e prove studiate in allenamento. Testimone di questo anche il dato dei tiri: 16 a 7 a favore dei padroni di casa, come dire: è evidente che i nerazzurri meneghini volevano la vittoria, ma se su 16 volte neanche una è quella buona, un motivo ci sarà. Negativo, per la squadra di un Moratti sempre più nervoso, il dato dei passaggi lunghi, che costituiscono il 56% dei passaggi interisti: il dato è allucinante, in quanto significa che più di un passaggio ogni due è un lancio, e il problema è che spesso è a vuoto, preda delle difese avversarie. Evidente come ciò sia dato dall’assenza di un playmaker, alla Thiago Motta, o di un giocatore di qualità, alla Sneijder, che catalizzano il gioco impostandolo palla a terra, come le grandi squadre sanno fare.
Partita senza gol e onestamente nemmeno troppo ricca di occasioni da gol. La più clamorosa avviene al 23′ minuto: c’è un calcio di punizione da sinistra, Consigli esce con i pugni a liberare l’area ma Gava vede una trattenuta di Bellini su Pazzini e indica il dischetto. Si presenta sugli 11 metri Milito, che ha sbagliato a Verona e “passato” a Pazzini il penalty inutile contro il Marsiglia: tiretto osceno sulla sinistra, Consigli capisce con minuti di anticipo e mette in calcio d’angolo. Il resto succede tutto nella ripresa ed è di marca atalantina. Maxi Moralez scappa a Maicon e mette in mezzo un pallone sul quale Schelotto non arriva di testa. Al 34′ Gabbiadini, entrato benissimo in partita, se ne va a Lucio che affonda l’intervento da dietro e lo mette giù: Gava fa proseguire, ma onestamente sembra che il contatto ci sia. Ancora Atalanta, che a due minuti dal termine ha l’occasione migliore: Schelotto fa il vuoto a destra, crossa rasoterra ma Gabbiadini è in ritardo di un soffio. L’Inter si butta in avanti ma non costruisce nulla, se non una punizione di Cambiasso che Lucio da ottima posizione non riesce a schiacciare in porta.
E’ un Ranieri pragmatico e poco propenso ad indottrinare i tifosi con inutili smielate, quello che a fine partita commenta ai microfoni di Sky lo scialbo pareggio interno con l’Atalanta: “Ragioniamo partita dopo partita, senza illudere i tifosi. Ci siamo riempiti la bocca fin troppo. Le occasioni – prosegue l’allenatore nerazzurro – anche se a fatica le creiamo, le sbagliamo, ma dobbiamo essere più determinati e incisivi. Questo stiamo facendo in campionato, non possiamo certo tagliarci la testa. È un anno di passione, i ragazzi non mollano di un centimetro, continuano a credere in quello che fanno”. Alla domanda cosa significhi che i ragazzi non mollano di un centimetro, risponde: “Ribadisco che non sono mai stato in un club e lavorato con un gruppo più coeso e professionale di questo. Avreste dovuto essere ad Appiano il giorno seguente all’eliminazione col Marsiglia, situazioni dove in genere saltano fuori male a tutto, anche ai capelli: tutti erano presenti, disponibili e hanno lavorato a testa bassa, con grande determinazione. Questa è una grande squadra, fatta di grandi uomini”. Infine sulla partita in sè, afferma: “Siamo stati bravi a non dare occasioni pericolose all’Atalanta per almeno 80 minuti, nonostante la pericolosità del loro contropiede. Noi abbiamo avuto delle opportunità, sbagliandole come quest’anno ci capita spesso, e sbagliando un rigore. Non ci voleva, ma, ripeto, quest’ anno va così. Ora – ha aggiunto – dobbiamo fare bene tutte le prossime partite, lavorando con professionalità, ma senza dare obiettivi illusori ai tifosi come quello del terzo posto”. Queste invece le dichiarazioni rilasciate da Stefano Colantuono: “Il rigore? Un pò ci dispiace, perchè potevamo fare tre punti molto importanti per il nostro cammino, saremmo stati quasi salvi. Purtroppo non è stato fischiato, ne prendiamo atto e andiamo avanti. La squadra anche oggi ha fatto una bella prestazione, nonostante le assenze non abbiamo mai mollato e la cosa mi rende contento. Oggi l’Inter è andata in difficoltà grazie alla nostra prestazione. Non abbiamo corso molti pericoli, anzi nella ripresa abbiamo creato i presupposti per vincere. Schelotto? Non ha interpretato male la partita, lui ha grandi potenzialità ma a volte le nasconde, sono peccati di gioventù, perchè è un giocatore di sicuro avvenire. Marilungo? Ha un problema al ginocchio che valuteremo nei prossimi giorni, credo abbia patito una piccola distorsione. Anche oggi avevamo 6-7 giocatori importanti fuori, come Denis, Peluso, Lucchini… Non siamo stati molto incisivi, nel primo tempo abbiamo avuto tante ripartenze ma abbiamo spesso sbagliato l’ultimo passaggio. Siamo sempre corti tra i reparti, se possiamo ripartire lo facciamo sempre molto bene. Gabbiadini? Ha giocato qualche partita dall’inizio, facendo un pò di fatica, ma oggi ha giocato bene. Se capisce che deve giocare su questi livelli, presto giocherà da titolare. Ha grandi qualità, ha un ottimo sinistro, ma voglio farlo crescere con calma. Ho preferito iniziare con due attaccanti di movimento per creare problemi a Lucio e Samuel”.