Partita incredibile quella che va in scena a San Siro. Non arriva il tracollo dell’Inter che nel punto più basso della gestione Ranieri trova la forza per rialzare la testa ed evitare l’ennesima sconfitta consecutiva. La sfida con il Catania si chiude con il risultato di 2-2 ed un finale ricco di emozioni e ribaltamenti di fronte. La rimonta nerazzurra non si completa per un erroraccio di Pazzini a pochi passi da Carrizo. Un pareggio basterà a Moratti per confermare Ranieri?



Reduce da un filotto di sconfitte impressionante e fiaccata nelle sue convinzioni più basilari, l’Inter si presenta al posticipo della ventiseiesima giornata ricca di dubbi e senza Sneijder, lasciato in panchina per ragioni di equilibrio. La buona notizia arriva da una momentanea tregua con la tifoseria che affianca allo striscione antisocietà, un po’ di sano sostegno alla squadra. Si tratta però di un fiammifero all’interno di una fredda nottata di pioggia perché dopo un inizio appena discreto, alimentato dalle conclusioni rugbistiche di Palombo e Forlan, il Catania passa in vantaggio alla prima occasione utile. Il Papu Gomez scatta sulla linea di galleggiamento della retroguardia nerazzurra e punta Nagatomo, l’argentino converge dalla fascia sinistra e lascia partire un tiro sul secondo palo sul quale Julio Cesar non ci può arrivare neanche nella remota possibilità gli uscissero le ali. Il passare dei minuti non fa altro che confermare il fatto che il Catania di Montella sia tutto fuorché uno sparring partner. Gli etnei hanno la personalità per imporre un palleggio lucido e mai banale, davanti agli occhi di un pubblico nerazzurro attonito. Al 37esimo minuto Barrientos non ha il killer instinct per raddoppiare sullo splendido assist di Almiron, ma il secondo gol catanese è nell’area e si concretizza un giro di orologio dopo. Poco importa che Marchese sia in posizione nettamente irregolare, perché l’Inter appare nulla e sul tap in vincente di Izco assiste immobile e rassegnato. Al duplice fischio di Celi è allora bufera in campo, sulla testa dei nerazzurri piovono fischi taglienti come lame ed il risultato pare essere una sentenza.



L’uomo delle speranze è allora Wesley Sneijder, inserito nella ripresa per fare la differenza e riuscire nell’impossibile: resuscitare una squadra in coma vegetale. Il passaggio al 4-2-3-1 ha però l’unico effetto di confermare che i problemi nerazzurri hanno radici ben più profonde del modulo. La squadra di Montella inserisce il suo palleggio in questi dubbi e sembra condurre in porto l’incontro, tanto che Julio Cesar, in assenza di supporto dai compagni, è costretto ad improvvisarsi libero con risultati ben più incoraggianti della coppia Samuel-Lucio. Bergessio spreca due buone occasioni sparando alto e la partita cambia, senza quasi accorgersene. Ranieri ricorre alla freschezza di Obi e Poli, immagine del nuovo che subentra alle stanche membra di Palombo e Cambiasso. In particolare il Cuchu diviene il capro espiatorio sul quale si scaricano le frustrazioni della tifoseria interista. Non è però tanto la mossa del tecnico testaccino a riaprire la partita, quanto il tappeto rosso che Carrizo stende sulla conclusione potente ma non imparabile di Forlan. A questo punto San Siro vede uno spiraglio di luce ed inizia a picconare la resistenza catanese a furia di ululati e sostegno. L’Inter trova l’orgoglio per agguantare il pareggio, una rete che viaggia sull’asse Forlan-Milito. Il Principe premia la sua giornata da profeta nel deserto con un missile terra-aria che si insacca all’incrocio e inchioda il pareggio quando mancano dieci al termine. Il tempo per segnare il colpo della vittoria c’è tutto. La speranza di rimonta è alimentata anche dall’erroraccio di Seymour che, appena entrato, spreca malamente l’invito di Lodi e si lascia ipnotizzare da Julio Cesar. Il forcing della squadra di Ranieri mette in seria difficoltà la retroguardia etnea che pare sul punto di crollare. L’ultimo beffardo schiaffo al periodo no interista arriva però al minuto 90, sui titoli di coda dell’incontro. Pazzini viene pescato da un disperato cross di Nagatomo e da meno di un metro riesce nella tutt’altro che invidiabile impresa di mangiarsi un gol più clamoroso di quello fallito sette giorni fa contro il Napoli. È il brivido sul quale si chiude la partita, un’occasione clamorosa che segna il definitivo 2-2. La reazione c’è stata, ma troppo tardiva per agguantare una vittoria che, in ogni caso, sarebbe stata immeritata.



Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Zanetti; Faraoni (46′ Sneijder), Palombo (61′ Obi), Cambiasso (61′ Poli), Forlan; Milito, Pazzini.
A disposizione: Castellazzi, Juan Jesus, Cordoba, Zarate.
All.: Ranieri.
Carrizo; Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez (87′ Llama), Bergessio (69′ Ebagua), Barrientos (76′ Seymour).
A disposizione: Kosicky, Bellusci, Capuano, Ricchiuti.
All.: Montella.

Arbitro: Celi

Marcatori: 20′ Gomez (CA), 38′ Izco (CA), 71′ Forlan (I), 80′ Milito (I).
Ammoniti: 35′ Izco (CA), 75′ Sneijder (I).

 

Inter

 

Julio Cesar 6.5: Quando capisce che i suoi non hanno intenzione di difendere, mette qualche pezza decisiva.

Nagatomo 5.5: Partita dal doppio volto: discreta in fase offensiva, brutta quando c’è da difendere.

Lucio 4.5: Un colabrodo, gli avversari gli sfrecciano di fianco al doppio della velocità e lui non garantisce mai un’opposizione sufficiente.

Samuel 5: Poco meglio del suo compagno di reparto. Si perde però presto il conto dei suoi lanci nel vuoto.

Zanetti 6: Tra i migliori dei suoi. Lo hanno criticato ma sembra l’unico capace di fermare (una volta ogni tanto) il folletto Gomez.

Faraoni 5: Il clima ostile di San Siro non lo facilita, deve ancora fare le spalle per affrontare questo genere di situazioni. (Dal 1’st Sneijder 5.5: Il suo ingresso non cambia l’incontro).

Palombo 4: Tocca molti palloni, ne sbaglia di più. (Dal 16’st Poli 6: Garantisce maggiore freschezza pur non impressionando particolarmente)

Cambiasso 4: Viene indicato come colpevole principale per il momento no della squadra nerazzurra dal pubblico di San Siro. (Dal 16’st Obi 6: I senatori non sono più intoccabili e la sua vivacità è la prova lampante di questo dato).

Forlan 6: Molto vivace anche sbagliando tanto. Viene beccato dal pubblico di San Siro ma gli episodi lo premiano con un gol ed un assist.

Milito 6.5: Un gol molto bello e tantissima vivacità. L’unico a meritarsi qualcosa più della sufficienza.

Pazzini 4: Una volta si diceva che toccava pochi palloni ma segnava… Una volta.

 

All. Ranieri 5.5: Come la metti, la metti, la squadra imbarca acqua e presenta lacune gravissime. Quantomeno si interrompe l’astinenza da gol e l’emorragia di sconfitte, ma servirà qualcosa di più di un pareggio interno con il Catania per far ricredere Moratti.

Catania

 

Carrizo 5: Senza la sua mano morta sul tiro di Forlan staremmo probabilmente parlando dell’ennesimo ko interista. Si riscatta parzialmente nel finale su Pazzini (che comunque gli spara addosso).

Motta 5.5: Concede troppo a Forlan che segna, ma sbaglia anche tantissimo.

Legrottaglie 7: Gioca una partita perfetta senza mancare un intervento.

Spolli 6.5: Ferma abbastanza agevolmente gli attaccanti nerazzurri, comunque piuttosto innocui pure fossero lasciati da soli.

Marchese 6.5: Serve l’assist, anche se in fuorigioco, per il raddoppio di Izco.

Izco 7: Si premia con un gol facilissimo quasi sprecato per colpa di un maldestro tap in.

Lodi 6.5: Meno accentratore del gioco rispetto al solito, quando però alza la testa coglie tutti gli errori della difesa nerazzurra con passaggi precisi ed illuminanti.

Almiron 7: Sotto la guida di Montella sta vivendo una nuova giovinezza. L’assist per Barrientos è un gesto tecnico per palati sopraffini.

Gomez 7: Terza gioia personale ed una mobilità che mette in imbarazzo la staticità dei difensori di Ranieri. (Dal 41’st Llama sv)

Bergessio 5.5: Si muove molto ma combina ben poco. Sbaglia due pallonetti interessanti con Julio Cesar fuori dai pali, poi viene sostituito. (Dal 24’st Ebagua 5.5: Entra a partita apparentemente chiusa ed assiste inerme alla reazione interista).

Barrientos 5.5: Gli manca la freddezza per fissare immediatamente il 2-0. Non vive comunque la sua giornata migliore. (Dal 31’st Seymour 5: Si fa notare solo per un gol clamorosamente divorato sul 2-2)

 

All. Montella 6.5: Gli episodi danno, gli episodi tolgono. Fortunato sul secondo gol irregolare, sfortunato sulla rete di Forlan. In ogni caso il Catania domina per lunghi tratti a San Siro e forse meriterebbe di uscire con il bottino pieno, nonostante il blackout finale. Mezzo voto in meno per la gestione dei cambi troppo conservativa e rassegnata alla ripresa dell’Inter.

 

(Massimiliano de Cesare)