L’Inter supera il Cesena in rimonta e si mette comoda in attesa che il posticipo di stasera elimini una concorrente per il terzo posto. I nerazzurri hanno meritato di vincere contro il Cesena, come le statistiche dimostrano ampiamente. A cominciare dal possesso palla, che i nerazzurri hanno mantenuto quasi il doppio rispetto al Cesena: 63%, diluito in 777 palloni giocati, contro il 37% dei romagnoli (445). Il Cesena non è riuscito ad andare molto in verticale, limitandosi a giostrare il pallone per linee orizzontali affidandosi a rilanci più lunghi, spesso casuali o sballati. C’è da dire che le poche volte che i bianconeri hanno trovato profondità hanno saputo far male: oltre al gol di Ceccarelli va ricordata la traversa da brividi di Iaquinta, ancora sullo 0-0. In ogni caso, la produzione offensiva dell’Inter è stata quasi tripla di quella avversaria, e legittima il successo: i nerazzurri sono arrivati alla conclusione ben 29 volte, pur inquadrando lo specchio “solo” in 10 di esse. Il cesena invece ha raccolto 10 tiri, di cui 8 del solo Iaquinta e 4 verso Castellazzi, titolare per l’infortunio last minute di Julio Cesar. L’Inter ha ottenuto un indice di pericolosità molto alto, pari all’86%; il Cesena dal canto suo ha toccato il 40% di pericolosità, dato gonfiato da gol e traversa. La statistica che più certifica la predominanza dell’Inter è quella della supremazia territoriale, ovvero il tempo trascorso all’interno della metacampo avversaria: 20’05” per i nerazzurri, 6’44” per il Cesena. A livello di singoli, rilevante la prestazione di Sneijder, sempre molto presente ancorchè impreciso al tiro: con 85 passaggi riusciti l’olandese comanda la relativa graduatoria, seguito da Guarin con 84 e dall’ottimo Joel Obi con 81. Pazzini? Ci ha provato, arrivando al tiro in 4 circostanze, ma imprecisione ed un super Antonioli hanno rinviato ancora una volta il suon ritorno al gol.
Il gol dell’inaspettato 0-1 arriva al 57′: Rodriguez sale sulla sinistra e cambia gioco verso destra, la difesa dell’Inter è sbilanciata; il pallone rimbalza al limite dell’area interista, Ceccarelli scatta profondo e lo raccoglie per poi scagliare un destro di collo esterno ad incrociare; la palla, leggermente deviata dalla schiena di Nagatomo, si insacca nell’angolo alla destra di Castellazzi. Il gol del pareggio (1-1) arriva al 59′ minuto: incassato il colpo, l’Inter si ributta all’attacco. La palla arriva a Obi che dal limite calcia di sinistro: il rasoterra, destinato ad uscire di un paio di metri alla sinistra di Antonioli, viene deviato dalla gamba di Rodriguez; la traiettoria spiazza Antonioli, insaccandosi alla sua destra. Il gol del definitivo 2-1 arriva al 72′ minuto di gioco: lancio di Cambiasso per lo scatto di Milito, che parte in posizione regolare; El Principe entra in area e calcia in diagonale col sinistro: Antonioli ribatte coi piedi, Zarate controlla la respinta di petto e calcia di destro, Rodriguez s’immola, la palla finisce a destra dove Guarin la rimette in mezzo, trovando nuovamente Zarate che di testa fa centro del limite dell’area piccola. Delle parate di Antonioli, ne citiamo una particolare, al 45′ del primo tempo. Calcio d’angolo dalla destra, Ranocchia svetta e prolunga sul secondo palo, arriva Lucio che incrocia un diagonale mancino potentissimo, che colpisce il portiere in piena fronte. Il buon Antonioli ne esce stordito ma indenne.
Ai microfoni di SkySport ha parlato Mauro Zarate, match winner di San Siro: “Mi serviva fiducia, avevo bisogno di uno che mi dicesse ‘Gioca e fai quello che sai fare’. Il mio futuro? Sarebbe fantastico rimanere qui a lungo, ma per ora la mia stagione è stata diciamo non buona, per non dire cosa più brutte“. Su RaiSport è invece inrvenuto Mario Beretta, tecnico del Cesena: “Questa partita è stata un pò lo specchio della nostra stagione: avremmo meritato il pareggio, ma abbiamo subito due gol per disattenzioni evitabili. Cosa farò l’anno prossimo? Indipendentemente da quello che succederà, sarà sempre grato al Cesena e alla sua tifoseria. Ma sinceramente con la società non ne abbiamo ancora parlato“.