Cagliari-Inter si chiude con il risultato di 2-2. Partita equilibrata e caratterizzata da fiammate improvvise e ravvicinate. Il pareggio è alla fine giusto, anche considerando la mezz’ora di gioco disputata in dieci dagli uomini di Ficcadenti. I numeri parlano però leggermente a favore dei nerazzurri. La squadra di Stramaccioni, al triplice fischio del signor Guida, raccoglie un punto ma colleziona anche tanti rimpianti. Soprattutto considerando i 14 tiri (contro gli 11 messi a segno dai sardi), il 58% di possesso palla e un indice di pericolosità di 63.6% al cospetto del 46.6% rossoblù. Alla fine ha pagato comunque il cuore dei sardi, capaci di portarsi due volte in vantaggio e abili nel chiudere gli spazi nel finale di pura sofferenza concesso dall’eccessivo rigore del signor Guida, lestissimo nell’espellere Pinilla per un’esultanza fuori dalle righe. Passando ai singoli, Ranocchia non convince, nonostante al triplice fischio risulti l’uomo con il maggior numero di palloni recuperati (28), davanti a Pisano staccato a quota 21. Importante la presenza di Stankovic, con ben 70 passaggi completati, anche se tutta la manovra nerazzurra appare piuttosto sterile e poco produttiva. Alla fine tra i migliori risulterà essere ancora una volta Maurito Zarate, recordman per quanto riguarda i tiri (4).
Le reti arrivano a grappoli. Partita che si accende solo al quarto minuto di gioco, quando dagli sviluppi di calcio d’angolo il Cagliari passa in vantaggio sull’Inter di Stramaccioni. Cossu disegna una parabola deliziosa dalla bandierina, Ranocchia si addormenta e Astori guadagna la posizione per fissare il vantaggio sardo. E lo fa in grande stile: il acrobazia con una rovesciata molto “sporca” ostacolato dal diretto marcatore che lo strattonava per la maglia. Niente da fare per Castellazzi, oggi sostituto dello squalificato Julio Cesar, perchè la palla si insacca imparabilmente sotto la traversa. E’ il gol dell’1-0. Neanche un minuto e viene ristabilita la parità. Zarate gira su sé stesso e trova il corridoio per Milito che, partito in posizione regolare, riesce a stoppare il pallone solissimo in area di rigore, a girarsi e a trovare la rasoiata giusta da lanciare verso la porta di Agazzi. E’ il gol dell’1-1. Il nuovo vantaggio del Cagliari arriva, però, al sedicesimo della ripresa. Lunga trama di passaggi per i rossoblù, la sfera arriva sui piedi di Conti che, dal vertice destro dell’area, serve un cross per Pinilla. Il cileno di testa prende il tempo a Castellazzi e realizza il gol del vantaggio rossoblù che però gli costerà carissimo. Troppa esaltazione ed eccesso di esultanza di Pinilla che gli costa la seconda ammonizione, il Cagliari finisce in 10 e paga tantissimo il contraccolpo psicologico di questa “prodezza”. Il nuovo vantaggio, infatti, dura solo 3 minuti. Forlan dà segni di vita con un cross apparentemente innocuo dalla destra, Canini ed Ekdal si addormentano spianando la strada a Cambiasso che dal centro dell’area non sbaglia. Il tocco del centrocampista che mette lo zampino tra i due difensori del Cagliari è fulminante: gol del 2-2 e partita chiusa. Mezzo passo falso sia del Cagliari che dell’Inter, ma in fondo l’amaro in bocca resta tutto ai sardi.
E’ un Ficcadenti piuttosto soddisfatto quello che si presenta ai microfoni della Rai al termine della partita con l’Inter. Il tecnico dei sardi si concentra in particolar modo sull’episodio del secondo giallo rifilato a Pinilla. “L’espulsione di Pinilla ha cambiato la partita. Ci siamo innervositi ed abbiamo preso gol. La sua non mi è sembrata un’esultanza esagerata”. Sulla partita invece: “Oggi eravamo quasi in trasferta. Peccato, abbiamo fatto una buona gara ma con l’uomo in meno è cambiato tutto. Il risultato accontenta entrambe le squadre. Le partite a Trieste? Chiedete al presidente, non a me”. Ben più deluso è invece Stramaccioni, queste le impressioni rilasciate a Sky Sport. “Sicuramente il pari ha un sapore amaro perché abbiamo provato a vincere fino all’ultimo secondo, come dimostra la palla gol di Ranocchia nel finale. Sostanzialmente è stata un’altra partita vivace con un ottimo Cagliari e una buona Inter. A tratti abbiamo fatto bene, ma non siamo riusciti a mantenere la stessa intensità per tutti e due i tempi. Mi è piaciuto il carattere e la voglia della squadra nel rimontare, trovando i gol subito dopo essere passati in svantaggio. Guarin? Mi è piaciuta la sua partita, dando il suo contributo nonostante la condizione fisica non sia ancora delle migliori”.