L’Inter fila liscia a Pescara, uno 0-3 netto che mostra la distanza tra due mondi opposti. I padroni di casa giocano tuttavia una partita apprezzabile, subiscono 3 reti frutto dell’inesperienza lasciando troppo liberi i marcatori ma escono dallo stadio tra gli applausi e consci di aver mostrato buoni punti di valore. Per loro la battaglia per la salvezza è lunga, ma non certo persa in partenza, a patto che Stroppa sappia smaliziare e amalgamare un gruppo esperto per il campionato cadetto, ma decisamente acerbo per la Serie A. L’economia del match vede un simile numero di tiri sia totali che in porta (5/12 contro 6/13); i dieci angoli dei padroni di casa sono frutto dell’ingente lavoro su entrambe le corsie ma quello che fa la differenza sono la protezione dell’area, il possesso palla e la pericolosità, tutti numeri a netto favore dei neroazzurri che meritatamente tornano a casa vittoriosi. Entrambe le formazioni hanno puntato sugli inserimenti dei centrocampisti e lo score dei tiri tentati lo evidenzia chiaramente. Per l’Inter il maggior tiratore è Freddy Guarin, autore di un precampionato notevole e che ha dato prova – se è in forma fisicamente – di poter coniugare fisicità grinta e coraggio nel cercare la conclusione che potrebbero essere l’arma in più per la squadra nerazzurra. Simmetricamente il Pescara ha trovato il suo più coraggioso tiratore in Emmanuel Cascione, già faro del centrocampo pescarese nell’annata trionfale di Zeman. Poca fortuna per Cascione, che comunque rimane uno degli elementi più importanti agli ordini di Stroppa. Individualmente la parte del leone la fa il centrocampo di Stama che piazza Gargano, Snejder, Cambiasso e Zanetti tra i giocatori con più passaggi riusciti: tutto ciò mostra un’evidente superiorità sulla mediana come confermano anche le 779 palle giocate (più di 200 rispetto agli avversari) e i 14′ e 28”di supremazia territoriale. Da premiare nel Pescara le prestazioni di Colucci, Zanon e Balzano, i migliori ruba palloni della partita. Dal punto di vista del fair play la partita è stata sostanzialemnte corretta con solo quattro cartellini sventolati dal direttore di gara. Tre ai danni di giocatori del Pescara, uno ai danni di Walter Gargano, l’elemento più dinamico tra i nerazzurri. Ma si sa, lottare in mezzo al campo non è roba per signore, e un cartellino giallo è – quasi sempre – da mettere in conto.



Le tre reti messe a segno dall’Inter a Pescara partono tutte dalle corsie laterali. Il primo capita al 17′ del primo tempo, quando il gioco dell’Inter passa da sinistra a desta, capitan Zanetti cede a Diego Milito che traccia senza nemmeno guardare un fendente diagonale che favorisce l’incursione dalle retrovie di Wesley Snejder: 0-1 e palla al centro. Proprio dalla successiva battuta a centrocampo nasce la seconda rete degli ospiti, cinici a colpire subito; questa volta è Nagatomo che fa break e cede all’olandese, il quale appoggia in verticale per Antonio Cassano che non fa altro che dare la penna a Milito per la firma sul raddoppio. Primo assist per il barese, primo gol per il Principe. La terza e ultima rete ha come protagonista Coutinho, il quale piazza in modo perfetto con il piattone sinistro un traversone basso di Milito (pure uomo-assist all’Adriatico) dalla fascia destra. Una soddisfazione importante per il giovane brasiliano. 



Al termine Stamaccioni si mostra soddisfatto davanti alle telecamere di SkySport: “Siamo contenti anche se è solo il primo passo. È un buon inizio, ma c’è ancora molto su cui lavorare. La cosa importante è che l’Inter abbia dato continuità alla prova di giovedì in Europa“. Quindi il tecnico nerazzurro spiega la scelta di schierare Cassano dal primo minuto: “Avevo le idee chiare dopo il primo allenamento quando ho visto che stava bene. Poi mi serviva una seconda punta. Per questo ho preferito Cassano a Coutinho, che non ha quelle caratteristiche, anche se è un giocatore che mi piace molto”. Infine il mister saluta il brasiliano Maicon, al passo d’addio in nerazzurro e non convocato per la trasferta abruzzese: “Lui è un ragazzo fantastico e se sta bene è il miglior terzino destro del mondo. Se lui resta sono felice, ma essendo in scadenza e avendo dato tutto all’Inter decideremo il meglio per il suo futuro. Oggi l’ho lasciato a casa perché non volevo rischiarlo dopo la partita di giovedì. Se andrà via gli diremo grazie“. Per Stroppa, allenatore del Pescara, delusione e qualche rammarico: “Buon approccio, buoni 15 minuti. Poi i gol ci hanno tagliato le gambe. C’è il rammarico di aver concesso quelle due palle gol che hanno messo la partita sui binari preferiti dall’Inter. Il rigore? Mi dicono ci fosse…“. Poi una domanda critica su Nielsen e Jonathas: “Perché non Abbruscato? Ho visto Jonathas più in palla in settimana. Peccato“.



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