Nel 2-0 dell’Inter sul Qarabag brilla D’Ambrosio, scheggia sull’out destro. Bene anche Icardi e Ranocchia. Deludono tra i nerazzurri Nagatomo e Guarin. Nel Qarabag il migliore è Reynaldo, il peggiore il capitano Yusifov.

Gara di facile gestione che si accende soltanto nel finale con tre cartellini gialli sventolati: decisioni più che corrette. 



L’Inter è chiamata al riscatto dopo la pessima prestazione offerta domenica in Serie A quando i nerazzurri, sotto gli occhi di un deluso Thohir, furono presi a pallonate dal sorprendete Cagliari di Zeman. ‘In Europa vedrete un’altra Inter’ ha dichiarato in conferenza stampa l’allenatore del club meneghino Walter Mazzarri. Condizione non impossibile sulla carta visto e considerato l’avversario di serata: il Qarabag. La modesta compagine dell’Azerbaijan arrivano a San Siro senza niente da perdere e con molto da guadagnare; nella prima sfida del gruppo F gli azeri riuscirono a far impattare sullo 0-0 i francesi del St Etienne. Niente di cui l’Inter debba spaventarsi visto che il dislivello tecnico fra gli italiani e gli avversari appare quanto mai rassicurante. In ogni caso di questi tempi i padroni di casa non possono permettersi di sottovalutare nessuno. E allora Mazzarri manda in campo la migliore formazione possibile con il 3-5-2 così composto: Handanovic tra i pali; Juan Jesus, Andreolli e Ranocchia in difesa; Nagatomo e D’Ambrosio sugli esterni con Kuzmanovic, M’Vila ed Hernanes in mezzo al campo. In attacco via libera al tandem Guarin-Icardi. Risponde il Qarabag con un 4-4-1-1 di base capace di trasformarsi in un più coraggioso 4-2-3-1. Sehic in porta quindi Agolli, Guseynov, Teli e Gurbanov  a comporre il reparto arretrato; George, Ysifov, Qarayev e Muarem a centrocampo; Almeida alle spalle di Reynaldo. L’Inter cerca subito di spingere sugli esterni con D’Ambrosio da una parte e Nagatomo dall’altra ma la retroguardia azera è ordinata si chiude subito a riccio con i due laterali Agolli (6) e Gurbanov attenti a vigilare la possente coppia centrale Guseynov (6) e Teli (6). Il Qarabag appare squadra ordinata e compatta mentre i nerazzurri non sembrano aver superato lo shock di domenica. Troppo molli e prevedibili gli uomini di Mazzarri che rischiano subito al 7′ quando una girata di Gurbanov (5) termina sul fondo; il pericolo vero però i nerazzurri lo corrono al 13′ quando Andreolli (5,5) sbaglia una rimessa laterale in zona difensiva consegnando la sfera a Reynaldo. Nell’uno contro uno, bravissimo Juan Jesus a chiudere l’avversario sventando ogni rischio. Gli azero cercano un possesso continuo e rasoterra e la tattica ha i suoi frutti visto che l’Inter si dimostra disordinata con un Kuzmanovic (5) che sbaglia di tutto e Icardi fin troppo isolato. Nonostante tutto sono proprio i locali che si portano in vantaggio al 17′ grazie a un gran gol di D’Ambrosio (6,5); Hernanes rimette a centro area un traversone proveniente dalla sinistra, nessuno interviene sulla sfera che arriva all’ex Torino che dal vertice dell’area di rigore avversaria lascia partire un destro a giro che si infila nell’angolino alle spalle di Sehic. Gesto tecnico bellissimo per l’esterno interista autore del suo secondo gol in questa edizione di Europa League. Con l’1-0 in tasca i padroni di casa prendono coraggio e sfiorano il raddoppio con Ranocchia (6) al 20′; punizione dalla destra, Guarin tocca per Hernanes il cui cross a rientrare trova la deviazione aerea del difensore ex Bari che termina sul fondo di un soffio. Il Qarabag è tramortito e parecchi giocatori, a cominciare dal capitano Yusifov (5), non riescono a fare filtro in mezzo al campo. Ne approfitta l’Inter che continua a spingere; siamo al 25′ quando un ispirato Guarin mette in mezzo un cross interessante impattato di testa da Hernanes (6). Sehic (5,5) para a terra. L’Inter non riesce a siglare il 2-0 neppure quando Sehic sbaglia l’intervento e perde la sfera in piena area di rigore; nè Icardi (5) né Guarin (6)  ne approfittano. Finale con il brivido per i nerazzurri con Reynaldo (6) che in contropiede mette i brividi a Carrizo: il suo esterno termina sul fondo non di molto. 



Non un grande spettacolo. La gara è piuttosto noiosa e priva di spunti interessanti. Il tutto si basa sulle fiammate dell’Inter; se i nerazzurri attaccano, i tifosi si godono qualche emozione.

Serviva una risposta dopo il ko contro il Cagliari. Si può dire che i nerazzurri sono in conalescienza. Non basta certo un gol al Qarabag per scrollarsi di dosso tutti i problemi.

Segna un gol pesantissimo oltre che stupendo. Un destro a rientrare così è roba d’alta scuola. Attacca a testa bassa e mette in mezzo una quantità industriale di palloni.

Il ragazzo non si è mai ambientato nell’Inter, d’accordo. Ma contro gli azeri del Qarabag ci si aspetterebbe qualcosa in più. L’ex Fiorentina sbaglia palloni banali e appare lento e macchinoso.



La squadra azera mette in difficoltà l’Inter in avvio ma dopo il gol subito gli equilibri si spezzano.  

In attacco fa quello che può. Sfiora il gol in contropiede ma il suo esterno esce di pochissimo.  

La sua fascia è una autostrada ben utilizzata dall’Inter; il giocatore non torna mai e anche quando lo fa non riesce a contenere D’Ambrosio.

Nulla da annotare sul suo conto ad eccezione di un giallo (che poteva anche starci) non sventolato in avvio all’indirizzo di Agolli per un intervento su Nagatomo. (Federico Giuliani)

Classica serata di ordinaria amministrazione. Si limita a richiamare di tanto in tanto la difesa e osservare la scialba partita del Meazza.

Bravo e sicuro come non accadeva da tempo. Il brasiliano disinnesca nel primo tempo una pericolosa iniziativa di Reynaldo poi si fa sempre trovare attento.

La sua prestazione segue quella di Juan. Perché non raggiunge la sufficienza? Colpa di una sciagurata rimessa laterale consegnata al Qarabag che per poco non costa cara all’Inter.

Gara da capitano vero nel senso che non solo si limita a difendere (come il suo ruolo impone) ma si spinge di tanto in tanto in avanti per cercare il colpo vincente. Partita a tutto campo.

La fascia destra è una corsia senza pedaggio e lui la percorre in lungo e largo. Si toglie lo sfizio di segnare il suo secondo gol in Euoropa League con un tiro a giro stupendo. 

Il Profeta aveva iniziato bene poi però l’ex Lazio si è smarrito. Costretto a uscire per problemi fisici (dal 70’OBI 6 – Fa quasi più lui in 20′ che non Hernanes nel resto di match. Offre a Icardi un assist al bacio e recupera palloni interessanti).

Prestazione oscura ma comunque degna delle sue caratteristiche: il compito del francese è quello di rompere le trame avversarie. Lui ci mette la stessa grinta di sempre pur senza fare cose eccezionali.

Gioca poco più di un tempo senza lasciare traccia. Mazzarri aveva provato a recuperarlo ma l’ex Fiorentina proprio non vuol saperne di ingranare (dal 54’MEDEL 6 – Aggiunge ulteriore grinta a un centrocampo di mediani. Si becca un giallo evitabile nel finale).

Copia e incolla della partita contro il Cagliari. Il giapponese si incarta su sé stesso e non riesce a scattare come nei tempi migliori.

Il colombiano sembra propositivo e si fa vedere molto nella prima fase di gioco. Con il passare dei minuti la sua fiamma però si spegne (dal 62’OSVALDO 6 – Regala il pallone del 2-0 a Icardi e fa a sportellate con mezza difesa azera).

Dopo 45′ anonimi nella ripresa ha tre chance: un bolide deviato in corner dal portiere avversario, un errore grossolano da pochi metri e un gol al bacio con un tiro incrociato. 

La squadra vince e ottiene il primato nel gruppo F. Adesso dovrà arrivare una vittoria anche in campionato per scacciare ogni spettro di presunta crisi.

Non appare affidabilissimo (nel primo tempo si lascia sfuggire un pallone in piena area di rigore) ma riesce a limitare i danni facendosi trovare pronto sul tiro di Icardi nella ripresa.

Contiene senza fatica uno spento Nagatomo. Unica pecca: spinge troppo poco.

Inizia a soffrire quando Mazzarri inserisce in campo Osvaldo. Patisce la fisicità dell’italo-argentino.

Leggermente meglio del compagno di reparto. Sbroglia più di una situazione complicata.

Da quella parte è come se non ci fosse. D’Ambrosio attacca che è una meraviglia e lui non riesce a contenerlo (dal 67’SADYGOV 6 – Riesce a mettere uno stantuffo in una zona pericolosa di campo).

Un fantasma. Tra lui e Kuzmanovic non si capisce chi giochi peggio. Impalpabile, viene sostituito nella ripresa (dal 60’TAGHIYEV 5,5 – Per lo meno ci mette la grinta e la cattiveria agonistica).

Dovrebbe fungere da frangiflutti ma il risultato è che rimane preso in mezzo dai centrocampisti nerazzurri. Lento e disordinato (dal 54’NADIROV 6 – Regala un po’ di ordine in un reparto, la mediana, in balia degli avversari).

Un altro che non ha lasciato traccia sul match. Non si nota mai.

E’ il centrocampo il reparto degli azeri che più ha deluso. Senza qualità è necessaria la corsa ma questa sera non c’è stata. 

Uno dei giocatori chiave del Qarabag entra nel taccuino soltanto per un tiraccio calciato alle stelle e un pallone velenoso perso nella propria metà campo. 

Isolatissimo, fa quello che può. Sfiora il gol nel primo tempo dopo una fuga rapidissima.

Squadra disordinata e priva di idee. Non ingannino i primi 15′: il Qarabag è sì una compagine appiccicosa ma facilmente vulnerabile.

 

(Federico Giuliani)

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