Gli uomini di calciomercato della Juventus sono in missione in Sud America, che potrebbe diventare il principale campo delle operazioni bianconere in vista della prossima sessione di gennaio. L’amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici hanno allestito in questi ultimi anni una fitta rete di talent scout oltre oceano che osserva tutti i giorni i calciatori da monitorare in vista di un possibile acquisto. E fra i vari “007” con licenza di osservare in missione in America Latina, per conto della società del presidente Andrea Agnelli, vi è anche Stefano Paolini, un consulente di mercato estremamente esperto di tutto quello che riguarda il Sud America. Il manager è stato intervistato dal quotidiano “Tuttosport” ed ha svelato alcune possibili piste del futuro a cui la Juventus starebbe lavorando. Paolini è partito due settimane fa per il Brasile e sta stilando una lista di osservati speciali che potrebbero a breve tramutarsi in vere e proprie operazioni di mercato. Tutti giovani talenti: insomma, nessun top-player per il presente, ma l’obiettivo è quello di scovare i campioni dei prossimi anni per acquistarli a prezzi ancora accessibili per le società italiane. Moltissimi sono i calciatori osservati, e fra i più interessanti possiamo citare Ottavio Edmilson (classe 1995), Rafael Pernao (classe 1994), Rodrigo Dourdao Cunha (classe 1994), tutti e tre dell’Internacional di Porto Alegre; in attacco piacciono Maurides (’94) e Mike (’93) nonché la stellina Weverson Leandro Oliveira Moura, già in rete per 5 volte in questa stagione. La punta di diamante si chiama però Bruno Pereira Mendes, attaccante solo 18enne in forza al Botafogo e nazionale brasiliano Under-20. Paolini, in base alle relazioni stilate personalmente, starebbe premendo affinchè la Juventus “indaghi” maggiormente su quest’ultimo giovane talento, in patria già ribattezzato il nuovo Careca, mica poco… Paragone ancora più stuzzicante se si considera che siamo alla vigilia della grande sfida dei bianconeri contro il Napoli. In comune con l’ex stella dei partenopei non ha solamente il fatto di aver iniziato la propria carriera nel Guaranì: «Il paragone regge pure per le caratteristiche di Bruno Mendes – afferma Paolini – buone qualità tecniche, esplosività da fuori, senso della posizione e senso del gol». Mendes è glaciale davanti alla porta, molto abile nel gioco aereo ed è sempre andato in doppia cifra. Grandi potenzialità quindi ma quanto bisognerà investire per un talento del genere?
«Se si fosse intervenuto poco tempo fa – risponde il consulente di mercato – sarebbero stati sufficienti 1,5 – 2 milioni di euro. Ora la cifra è grossomodo raddoppiata, ma resto dell’idea che valga la pena di investire su questo ragazzo. E l’ho anche detto a Paratici». Paolini considera Mendes già pronto per il campionato italiano anche se naturalmente per iniziare sarebbe preferibile un’esperienza in una squadra medio-piccola di Serie A per proseguire il processo di maturazione, vista la tenerissima età dal punto di vista calcistico.