Alle 20:45 di questa sera la Juventus affronta la gara più difficile del girone E di Champions League: si va a Copenhagen per sfidare il Nordsjaelland, che giocherebbe a Farum ma a causa di uno stadio dalla capienza troppo ridotta è costretto a trasferirsi nella capitale danese per ospitare le avversarie europee. I bianconeri non hanno altra scelta: devono vincere, perchè il pareggio casalingo del turno precedente ha messo con le spalle al muro la squadra allenata da Antonio Conte che ha bisogno di arrivare alle ultime due partite del girone avendo otto punti totali. Dovesse pareggiare ancora, non solo la Juventus allungherebbe la sua striscia di partite europee senza vittorie a 9 (tutti pareggi) ma vedrebbe sostanzialmente sfumare le possibilità di accedere agli ottavi di finale. Il Nordsjalleand gioca innanzitutto per trovare il primo gol in Champions League, perchè appare sinceramente utopica la prospettiva del passaggio del turno. Dovesse però riuscire a vincere, a quel punto si rilancerebbe quantomeno in ottica terzo posto nel girone, che “retrocede” in Europa League. Il Nordsjaelland, alla quinta partecipazione europea in assoluto, non ha incroci con formazioni italiane, mentre la Juventus solo in un’occasione ha incontrato una squadra danese: è successo nella stagione 1982/1983, al primo turno della Coppa dei Campioni che i bianconeri avrebbero poi perso ad Atene in finale. La squadra affrontata era lo Hvidovre, l’andata in Danimarca finì 4-1 con i gol di Platini, Rossi, Brio e Cabrini, mentre a Torino la Juventus di fatto già qualificata si fece cogliere di sorpresa e non andò al di là di un 3-3 (gol di Boniek, Platini e Tardelli). C’è però un precedente a livello di Primavera: Juventus e Nordsjaelland erano nello stesso girone eliminatorio dell’ultimo torneo di Viareggio, i bianconeri si imposero con il tennistico punteggio di 6-1 e alla fine vinsero il titolo. L’arbitro sarà il tedesco Aytekin, che in questa stagione ha arbitrato l’Inter contro il Rubin Kazan ed è salito agli onori delle cronache per aver espulso un calciatore, durante un match di Bundesliga, per eccesso di esultanza: primo giallo per essersi tolto la maglia, secondo per essere andato a festeggiare dai propri tifosi.
Il Nordsjaelland non dovrebbe costituire un ostacolo troppo impegnativo: campione di Danimarca a sorpresa la scorsa stagione, la squadra allenata da Hjulmand è riuscita a superare lo scoglio dei preliminari di Champions League fino ad accedere alla fase a gironi. Finora non è andata bene, a cominciare da un sorteggio che ha messo di fronte la formazione scandinava a tre squadre competitive a livelli assoluti (la Juventus è il club di terza fascia); le prime due partite hanno visto il Nordsjaelland cadere contro lo Shakhtar Donetks (0-2) e contro il Chelsea (0-4). Era prevedibile un andamento simile, ma andando ad analizzare le prestazioni si può notare come i danesi siano comunque una squadra che sa tenere bene il campo e corre tanto; il fatto poi che non ci siano grandi aspettative riguardo il passaggio del turno non può che aumentare la pericolosità del Nordsjaelland, che giocherà a mente libera e tenterà il colpo grosso che rimarrebbe nella storia del club.
La Juventus invece deve vincere: se la partita di esordio contro il Chelsea aveva dato ottime indicazioni e speranze per come i bianconeri erano riusciti a recuperare due gol di svantaggio e prendere un punto che poteva anche non essere in programma, la gara casalinga contro lo Shakhtar Donetsk ha fatto emergere dubbi e timori: anche sul piano del gioco gli ucraini sono stati superiori. Adesso non si può più sbagliare: il rischio però è che vada a finire come nel 2009/2010, quando la Juventus di Ferrara pareggiò le prime due partite, vinse il doppio scontro di mezzo contro la Cenerentola del gruppo (era il Maccabi Haifa) e poi perse a Bordeaux e in casa contro il Bayern Monaco (sarebbe bastato il pareggio). Corsi e ricorsi storici a parte, anche in Champions League la Juventus ha dimostrato una solidità innanzitutto mentale che le ha permesso di non uscire sconfitta nei primi due impegni, ma è chiaro che c’è bisogno di qualcosa di più se si vuole accedere agli ottavi di finale, e ancora di più per pensare di poter fare strada. Alessio Tacchinardi (clicca qui per l’intervista esclusiva) ha ricordato che nelle partite decisive è giusto che vadano in campo i migliori: la Juventus non stravolgerà la formazione, ma ha speso tanto per avere ragione del Napoli sabato sera e pertando cambierà qualche pedina.
Juventus favorita, non potrebbe essere altrimenti: blasone, tasso tecnico ed esperienza sono tutti dati a favore dei campioni d’Italia. Attenzione alla rilassatezza: potrebbe giocare brutti scherzi. Angelo Alessio, esordiente come allenatore in Europa, ha parlato di emozione naturale che però al momento giusto riuscirà a nascondere. Speriamo che la Juventus centri l’obiettivo e si rilanci nel girone, aspettando buone notizie da Donetsk: Nordsjaelland-Juventus sta per cominciare…
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