Milan-Juventus è stata una partita sostanzialmente equilibrata, dove due grandi squadre, forse non giocando il loro calcio migliore, hanno avuto e concesso poche occasioni facendosi forti del loro sistema di gioco che vanta, in primo luogo, una forte fase difensiva. Proprio quando questa è venuta meno, per errori individuali, o collettivi, ecco che sono spuntati i gol. Il primo porta la firma di Caceres, guerriero uruguagio bello macho, come piace a Conte, che insacca a porta sguarnita un pallone solo deviato, e non parato da Amelia su precedente tiro di Borriello. Il gol del Milan, ad opera di El Shaarawy, arriva dopo una azione svolta dentro l’area della Juventus in cui i difensori binanconeri si sono dimostrati poco reattivi: il cross dalle retrovie trova la sponda nel colpo di testa di Ambrosini che serve a Robinho su un piatto d’argento la palla da scaraventare in rete, il brasiliano scivola e cade a terra mentre il Faraone si fatrovare pronto e insacca. L’esultanza a braccia aperte per il gol del pareggio è però effimera, ciò che rimane invece è una ulteriore prova convincente impreziosita da un gol per il gioiellino rossonero. Sul finire della sfida e ancora Caceres a entrare nel tabellino dei marcatori trovando un gol pazzesco che neanche alla playstation sarebbe riuscito a fare: dal limite dell’area fa partire un destro a giro che plana docile docile sotto la traversa. Amelia furibondo, ma anzitutto con se stesso: anche su un pallone fuori pronostico, ma così lento, un portiere non è mai veramente incolpevole.
I numeri ci dicono che se per molti aspetti le due squadre si sono annullate a vicenda, un dato evidenzia la differenza tra rossoneri e bianconeri: la pericolosità. Le statistiche mostrano che gli ospiti sono stati molto più concreti degli avversari che, sebbene stravincano in percentuale di passaggi riusciti e palle giocate (fanno sostanzialmente più gioco), non sono cattivi sotto porta come gli uomini di Conte. Il Milan gioca molto sulla sinistra, zona battuta dal giovane El Sharaawy, anche oggi ispirato, ma lascia troppo campo a Caceres e Giaccherini che sulla destra hanno troppa libertà di pungere e macinare chilometri. Nel finale c’è spazio anche per scintille tra Chiellini e un Ibrahimovic sicuramente amareggiato per il risultato. E c’è di più, con un Chiellini che nel dopogara afferma: “Non ha ucciso nessuno nè ha lasciato occhi neri, ma il gesto di Ibrahimovic è stato nè più nè meno come quello di domenica e penso che verrà documentato”. Insomma una vera lezione mancata quella rimediata da Ibra nella scorsa partita contro il Napoli, se le parole del difensore della Juventus troveranno ulteriore riscontro per un episodio che ha coinvolto il portiere bianconero Storari. Conte pensa invece alla prestazione e sostiene che “ha dato risposte importanti tutta la squadra, ma in particolare quei giocatori che non sono stati impiegati in maniera costante come altri, avevano già fatto bene contro la Roma e, al di là del risultato, è una tappa importante per il nostro processo di crescita”. Allegri invece ci crede anche dopo questa sconfitta rammaricandosi per il secondo gol preso per una ingenuità ma sapendo che una volta recuperati i molti infortunati il suo Milan saprà dare sicuramente di più.