CALCIOMERCATO – La grande vittoria della Juventus contro la Lazio che riporta in vetta i bianconeri porta la firma, ancora una volta, di Alessandro Del Piero. Il capitano della Signora, subentrato nella ripresa, ha riportato la squadra in vantaggio siglando il 2 a 1 definitivo. E’ il 37esimo quando un fallo dal limite regala una punizione alla squadra di casa; sulla palla va il capitano che beffa la barriera e soprattutto Marchetti con un destro dolce ma velenoso. Il sogno scudetto dista novanta minuti in meno ora e la strada sembra tutta in discesa. La Lazio era forse l’ultimo grande ostacolo da superare e le squadre che restano sembrano sicuramente tutte alla portata della compagine bianconera. «Andrea chiedeva la distanza — racconta quanto successo Del Piero —, non viene mai rispettata. Ho visto caos davanti a Marchetti e ho calciato nell’angolo libero. Spero, il 13 maggio sera, di poter raccontare che questo gol è stato fondamentale per lo scudetto». Poi il numero 10 della Juventus aggiunge: «Una vittoria strameritata. Francamente, dopo il nostro primo tempo sarebbe stato un suicidio calcistico pareggiare o perdere questa partita. L’abbiamo sempre avuta in pugno noi». E quale miglior modo per Del Piero per festeggiare le 700 gare in carriera, con il quarto gol stagionale, il 288esimo in bianconero, 318 in generale, come un’altra leggenda del calcio italiano, il Divin Codino Roberto Baggio. Naturalmente bisognerà stringere i denti fino alla fine perché… «C’è ancora da lottare, abbiamo visto il Milan l’altra sera quanto ha sofferto… Non molliamo noi, non mollano loro, sarà guerra di nervi, di stanchezza e di lucidità. Preparatevi a un duello bello, avvincente e parecchio duro». Resta però il giallo sul futuro. Un Del Piero così chi non lo vorrebbe? Alla stessa Juventus farebbe sicuramente comodo poter godere di un giocatore di tale classe che partendo dalla panchina ti toglie spesso e volentieri le castagne dal fuoco. Ma il diretto interessato non si scompone anche se di una cosa è certo: «Il mio futuro è il Cesena — conclude —. Sono felice, sto bene, di testa e di gambe. Di certo continuerò a giocare anche l’anno prossimo, vedremo dove. Però, ripeto, ora penso solo alla prossima partita. Dediche? Nessuna. Di questa sera mi porto via l’abbraccio dei miei compagni a fine gara. Significa molto per me, vuol dire che sto dando ancora qualcosa di importante».
Resta viva l’ipotesi Stati Uniti, nella Major League soccer americana. Totalmente da escludere un trasferimento in una big italiana mentre attenzione alle avance inglesi.