La Juventus torna in Champions League dopo quasi tre anni: il girone eliminatorio del 2009/2010, dal quale i bianconeri furono malamente eliminati, resta l’ultimo sussulto nella coppa alzata al cielo due volte, l’ultima delle quali nel maggio del 1996, tanto, troppo tempo fa. Questa sera però la Juventus torna nel suo habitat naturale, dove ha giocato 7 finali (5 le ha perse, record). A darle il bentornato non poteva esserci avversario migliore: il Chelsea campione in carica, allenato da quel Roberto Di Matteo che Abramovich aveva preso come traghettatore per condurre la squadra ad un finale di stagione dignitoso dopo i disastri di Villas-Boas, e che invece si è ritrovato campione d’Europa – spezzando ua maledizione – avendo anche vinto la FA Cup. Il magnate russo non ha potuto fare altro che rinnovargli il contratto e confermarlo in sella, ma la stagione non è iniziata alla grande: vero, i Blues sono capolisti in Premier League, ma intanto hanno già perso i primi due trofei, il Community Shield (poco più che un’amichevole) e la Supercoppa Europea, venendo asfaltati dall’Atletico Madrid. Che ha praticato un gioco che ricorda molto quello della Juventus (lo ha ricordato anche Pietro Vierchowod, clicca qui per l’intervista esclusiva): pressing alto, ripartenze veloci a sfruttare la velocità degli attaccanti e le imprecisioni difensive avversarie. Insomma: missione difficile, ma non impossibile. I bianconeri potrebbero pagare un po’ di inesperienza, ma a livello di formazione non hanno nulla da invidiare al Chelsea. L’altra partita del gruppo E si gioca in Ucraina tra lo Shakhtar Donetsk e la matricola danese Nordsjaelland.
“La fortuna serve, ma te la devi meritare”: così Roberto Di Matteo risponde alle inevitabili domande che avanzano dubbi riguardo la vittoria dello scorso anno. Poi si concentra sull’avversario: “E’ la squadra più difficile del girone, anche qui vorranno imporre il loro gioco. L’ho vista contro il Genoa, ma anche altre volte. Contromosse? Non le dico certo in conferenza stampa”. Facile pensare, però, che rispetto al pareggio nel derby contro il Queens Park Rangers David Luiz prenderà il posto di Ivanovic, e il resto sarà confermato. Dunque Cech in porta, Ivanovic terzino destro con Ashley Cole dalla parte opposta, con Luiz ci sarà John Terry al centro. Cerniera di centrocampo con Mikel e Lampard: il numero 8 dei Blues fu tentato dalla Juventus nel 2007, quando con Ranieri in panchina si pensò che potesse raggiungere l’allenatore che lo lanciò nel grande calcio. Mezzepunte di qualità: Mata centrale, ai lati Ramires e il gioiellino Hazard, che ha iniziato alla grande la stagione e poi si è leggermente spento. Davanti, Fernando Torres: con la partenza di Drogba sembra essersi scrollato di dosso tutti i fantasmi delle passate stagioni, segnando già tre gol nelle prime cinque partite ufficiali.
Azpilicuteta va ancora in panchina: Ivanovic al momento offre più garanzie, anche per contrastare Asamoah che è in grande forma. Gary Cahill è il primo cambio dei centrali, Bertrand è un terzino sinistro ma nel caso può avanzare la sua posizione e dare così più quantità sulle fasce. Oscar avrà il compito di dare vivacità e imprevedibilità al reparto offensivo del Chelsea. Per l’attacco ci sono il nuovo acquisto Victor Moses e Sturridge.
Solo Marko Marin: l’ex del Werder Brema di fatto non si è ancora visto.
“Abbiamo rivisto gli errori di Genova: in allenamento abbiamo lavorato per colmare certe lacune, contro il Chelsea non possiamo permettercele”. Massimo Carrera è pronto all’esordio in Champions League da allenatore, lui che era nella rosa di quella Juventus che alzò la coppa al cielo di Roma nel 1996. “La vivo come una partita normale, anche se è una grande sfida”. Preferisce concentrarsi sulla partita e sull’importanza della posta in palio: “Sappiamo chi siamo e cosa dobbiamo fare per ottenere certi risultati: non dobbiamo mai dimenticarci che dobbiamo lavorare e migliorare molto. Siamo curiosi di scoprire le nostre potenzialità, il Chelsea è un ottimo banco di prova”. Una parola su Antonio Conte: “Con lui ci siamo confrontati su molte cose, la formazione la decideremo dopo il pranzo di domani (oggi, ndr)”. L’allenatore squalificato sarà sistemato in un punto opposto alle panchine: lui vorrebbe avvicinarsi maggiormente, ma la Juventus sa che è anche meglio non rischiare. Per quanto riguarda la formazione, grosse novità non ce ne saranno: giocheranno i titolarissimi, quindi davanti a Buffon non sono previste sorprese con Barzagli, Bonucci e Chiellini al loro posto. A centrocampo i tre intoccabili Vidal, Pirlo e Marchisio saranno in campo, supportati da Lichtsteiner e Asamoah che, pur chiamati in causa per risolvere la partita di Marassi, hanno potuto riposare più di un tempo. In attacco Vucinic è intoccabile e si è visto domenica, il suo partner sarà Giovinco che al momento è quello che offre maggiori garanzie e che tre anni fa, nel 2-2 che eliminò la Juventus, spaccò in due il secondo tempo con accelerazioni costanti sulla sinistra che fecero venire il mal di testa ai difensori del Chelsea.
C’è un ballottaggio: uno tra Quagliarella e Bendtner andrà in tribuna. Il danese non ha ancora esordito con la sua nuova maglia, ma Carrera potrebbe scegliere di avere lui al suo fianco: conosce il Chelsea e l’atmosfera della Champions League, in più fisicamente è in grado di offrire un’alternativa al gioco guizzante e a palla bassa di Vucinic e Giovinco. Per il resto ci sono i soliti: Storari come secondo portiere, Lucio e Caceres per la difesa (con l’uruguayano che rappresenta un cambio per i difensori centrali e per i laterali), si vede anche Isla (pronto all’esordio?), Giaccherini è in forma e potrebbe servire. Matri sarà la prima alternativa in attacco.
Solo due: Pepe e Padoin sono ancora ai box.
Cech; Ivanovic, David Luiz, Terry, A. Cole; Mikel, Lampard; Ramires, Mata, Hazard; Torres. All. Di Matteo
A disp: Turnbull, Azpilicueta, G. Cahill, Bertrand, Oscar, Moses, Sturridge
Squalificati: –
Indisponibili: Marin
Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Vucinic. All. Carrera (Conte squalificato)
A disp: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini, Isla, Matri, Bendtner
Squalificati: –
Indisponibili: Pepe, Padoin
Arbitro: Proença (Portogallo)
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