Chelsea-Juventus, prima partita del girone E di Champions League, finisce 2-2. Alla doppietta di Oscar per i Blues hanno risposto i gol di Vidal e Quagliarella, in gol al debutto stagionale.
Dopo una fase iniziale di studio il primo tempo è corso via sui binari dell’andrenalina. La doppietta di Oscar ha stappato lo champagne, il Chelsea si è mantenuto insidioso nelle ripartenze e la Juventus si è rivelata mai doma, grazie anche al provvidenziale gol di Vidal che l’ha tenuta a galla quando il vento soffiava più forte. Nella ripresa il ritmo non è mai sceso sotto standard apprezzabili, e il gol di Quagliarella ha riacceso il finale caratterizzato da un’inutile sforzo del Chelsea.
Che il Chelsea giochi da provinciale con giocatori all-star bene o male si sapeva. Giusto così: con questa alchimia tra sacrificio di gruppo e classe dei singoli Di Matteo ha scalato l’Europa, legittimo proseguire su questa strada specie con i giocatori a disposizione. Però, però…qualcosa in più, alla prima di Champions in casa, ce lo si aspettava, soprattutto dopo che lo strappo di Oscar aveva messo la partita in discesa. Non per questo vanno sottovalutati i meriti della Juve, osso forse più duro del previsto.
Pro: la Juventus ha rimontato due gol di svantaggio a Stamford Bridge, ritrovando un eroe perduto come Quagliarella e praticamente senza l’apporto costruttivo di Pirlo e Vucinic, soffocati o sacrificati a mansioni più popolari. Bravi gli altri ad arrangiarsi altrimenti: chi recuperando la verve creativa (Marchisio versione assist man), chi riscoprendosi goleador (Vidal): la forza del centrocampo juventino sta proprio nel suo multiforme ingegno. Contro: se il top player è diventato un tormentone ci sarà un motivo. In Europa serve uno che faccia reparto, prima ancora che gol, quello che dall’altra parte ha fatto un Torres pur limitato dall’arcigna difesa juventina. Globalmente una partita confortante.
Se un giocatore ti sorride e quasi abbraccia dopo che lo hai ammonito (Vidal) non sei più solo un arbitro, ma un atleta come gli altri che corre e contribuisce al fluire regolare del gioco. Bene gli assistenti sui non fuorigioco di Marchisio nel primo tempo e Quagliarella nel secondo.
Lo svantaggio d’essere un due metri: il traforo sotto le gambe in cui Quagliarella infila il 2-2. Sicuro sul resto.
Fisicità e falcata intimoriscono, non cerca il fondo ma si mantiene attivo su tutta la fascia, provando anche il tiro da fuori (Buffon attento).
Lascia un’occasione a Vucinic, poi se lo mangia.
Prova normale macchiata da…Quagliarella, attrazione fatale che lo tiene basso sull’assist di Marchsio.
Generoso nella spinta anche se non sempre preciso al cross, perlopiù attento in fase difensiva.
Non che non sia utile, ma sbaglia troppo in appoggio
Smista diverse azioni, copre molteplici zone di campo: per lui è ancora ordinaria amministrazione.
Come al solito il keniota blu si spende moltissimo nelle due fasi, peccando in alcune esecuzioni per scarsa lucidità24’st BERTRAND 5,5 Spinge sulla sinistra ma rimbalza sul muro bianconero
Prima da titolare a Stamford, e prima standing ovation: abbiamo detto tutto. Parte in tuta addosso a Pirlo, finisce in frac oltre Buffon: prestazione incoraggiante dopo i timidi primi passi dal 30’st MATA 6Orchestra e fallisce un bel contropiede, entra vivo ma in brutto momento complessivo
Il più temuto finisce per non graffiare: ben controllato sia largo che quando si accentra, arma Oscar per il primo gol e prova una simulazione.
Riesce a dialogare con la sqaudra ma non tira mai in porta: peccato mortale per un attaccante.
All.DI MATTEO 5,5 Estrae l’Oscar dal cilindro ma potrebbe osare di più, soprattutto nella ripresa quando si arrocca troppo a protezione del vantaggio.
Oscar è imparabile, in entrambi i casi. Presente su tutto il resto.
Prova di spessore, ennesima riprova del suo valore internazionale. Puntuale nelle chiusure perde Hazard una volta sola ma il francese si butta e vanifica.
Più ruvido dei compagni ma non meno efficace, sfortunato nella deviazione che vale lo 0-1.
Ramires trottola un pò ovunque e finisce per non infastidirlo troppo, lui rimane sempre lucido e aiuta anche in fase di rilancio.
Il conto è lo sempre sudato ma mancano le solite “mance” tecniche, come cross e inserimenti in zona gol. Visto il contesto si può capire 32’st ISLA 6 Al debutto dimostra ritrovata tenuta atletica e voglia di fare, contenuta in un finale in cui c’è da difendere.
Capitano coraggioso, senza la fascia; orfano di Pirlo rianima la truppa e riassesta l’albero maestro con un gol fondamentale. Nella ripresa non smette di correre, e dire che alla mezz’ora zoppicava!
Slavato dalla centrifuga blu attorno a lui non brilla come vorrebbe, quasi stufo di tante (troppe) attenzioni. Si rende utile nei fraseggi di gestione ma Pirlo è un altra cosa.
Incursore spuntato (sbaglia un gol nel primo tempo) ma regista ispirato: a volte corre a vuoto ma ha l’intelligenza di sotituirsi a Pirlo in fase di costruzione. Chiaramente non è la stessa cosa ma il miglior lampo manda in porta Quagliarella.
Pare intimorito da Ivanovic infatti raramente trova il fondo come in campionato. Utile come punto di scarico per la manovra.
Tagliato fuori fisicamente, contro i bronzi di Riace là dietro. Sgomita per trovare spazio ma quando ne esce è poco lucido 30’st QUAGLIARELLA 7,5 (il migliore) Venti minuti, un gol, una traversa: Bendtner è avvisato.
Si sacrifica per la squadra arretrando spesso e volentieri per comunicare col controcampo, ma fallisce un’occasione comoda (non abbastanza difficile?) nel primo tempo.
All.CARRERA 6,5 Sopra la panca il Quaglia…crepa: meglio metterlo in campo. Azzecca la mossa decisiva e presenta una squadra mai doma.
(Carlo Necchi)