Il Milan non segna e il Tottenham festeggia il passaggio del turno. A Londra finisce 0-0, nonostante i rossoneri, soprattutto nel primo tempo, abbiano creato più di un grattacapo agli inglesi. A mancare clamorosamente all’appello è ancora Zlatan Ibrahimovic, re del campionato, ma un fantasma quando riecheggiano le note della Champions League.
Eppure il Milan la partita l’ha giocata con coraggio e saggezza. Mantenendo costantemente il possesso della palla, cosa non riuscita per tutti i 90 minuti a San Siro. Allegri sceglie di calare tutti si suoi assi fin dal primo tempo: in campo subito Seedorf, Boateng, Robinho, Pato e Ibra. Una scelta forse azzardata e che in parte viene scontata nella ripresa, quando le energie calano e non ci sono forze fresche in panchina in grado di dare nuova linfa alla squadra. Redknapp invece lascia fuori lo spauracchio Bale e si affida a una formazione simile a quella vista a San Siro, con il chiaro scopo di impedire il gioco ai rossoneri più che di ripartire.
SINTESI PRIMO TEMPO: Il Milan, lo si dice con rammarico, gioca un ottimo primo tempo. Fatto di tecnica e personalità. Mancano un po’ le idee là davanti, dove Ibra è più un freno che un aiuto ai compagni. Il Tottenham si affida solo ai lanci per Peter Crouch, costante minaccia aerea. Ma a parte un paio di situazioni da brivido in area rossonera nei primi 5 minuti di gioco, gli Spurs non pungono mai. Il primo tiro vero in porta è del Milan e sarà l’unico di Ibrahimovic in 90 minuti: al 16’ lo svedese esplode il destro su punizione, Gomes è attento e si rifugia in angolo. La grande occasione arriva al 25’, quando Pato brucia portiere e difensore e mette in mezzo per Robinho, ma il numero 70 rossonero cicca clamorosamente con il sinistro. Ne nasce un rimpallo su Assou Ekotto che pian piano si dirige verso la rete, peccato che Gallas sia pronto sulla linea a spazzare. Al 32’altra chance per il Milan: Ibra serve Pato, il brasiliano gira con il sinistro, Gomes salva in qualche modo. Gli inglesi faticano a uscire dalla metà campo, Van der Vaart prova a dare la sveglia con un paio di timidi tentativi dalla distanza, ma il predominio rossonero è netto. Manca la zampata vincente.
SINTESI SECONDO TEMPO: Il Milan si ripresenta in campo meno lucido e brillante. Al 46’ Crouch incorna male a pochi metri da Abbiati. La squadra italiana si sfilaccia e Lennon trova spazio per ripartire in contropiede. Ma la porta rossonera non rischia mai di essere violata. I problemi sono dall’altra parte del campo, dove il Milan non riesce più a essere incisivo. Al 65’ Robinho incrocia dalla destra, Gomes dice ancora di no e sulla respinta il tap in di Binho si spegne sul fondo. Entra Bale e si teme possa fare sfracelli nelle ripartenze. In verità il gallese ha le pile scariche dopo l’infortunio e non rappresenta una seria minaccia. Il Tottenham si chiude a riccio, al 77’ Pato ci prova dai sedici metri, palla fuori di un soffio. Tentativi più estemporanei che costruiti con il gioco. Al 90’ l’ultima occasione, scambio Ibra-Robinho e destro del brasiliano alzato di poco sopra la traversa da Gallas. Finisce 0-0 e forse nei 180 minuti il Milan avrebbe meritato almeno un gol. Ci fosse stato Inzaghi…
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TOTTENHAM-MILAN 0-0
Gomes; Corluka, Gallas, Dawson, Assou-Ekotto; Lennon, Sandro, Modric, Pienaar (70′ Jenas); Van der Vaart (66′ Bale); Crouch (83′ Pavlyuchenko) (a disp.: Cudicini, Hutton, King, Defoe). All. Redknapp
Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski (70′ Antonini); Seedorf, Boateng (76′ Merkel), Flamini (85’ Strasser); Robinho; Pato, Ibrahimovic (a disp. Amelia, Yepes, Papastathopoulos, Oddo,). All. Allegri
Arbitro: De Bleeckere
Jankulovski, Flamini, Pato (M)
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GOMES 6,5 A volte sembra un orango tango per lo stile un po’ approssimativo. Ma la sua porta rimane ancora inviolata e parte del merito va a lui anche stasera.
CORLUKA 6 Terzino vecchio stampo, non sale manco sotto minaccia. Ma spazza tutto quello che gli transita sotto al naso.
GALLAS 7 Appollaiato sulla linea, blocca l’urlo in gola ai tifosi rossoneri. Poi si oppone con efficacia a tutto e tutti. Ritrovato da quando è negli Spurs.
DAWSON 6,5 Fisicamente non soffre Ibra. Molti difensori del nostro campionato dovrebbero andare a lezione da lui.
ASSOU-EKOTTO 6 Spinge più di Corluka, anche se non sempre con costrutto
LENNON 6,5 Freccia impazzita sulla destra, nel secondo tempo è imprendibile.
SANDRO 6,5 Un martello pneumatico. Duro e fastidioso. Il mistero è come tra andata e ritorno esca con la fedina immacolata: nemmeno un giallo.
MODRIC 6 Ripone nell’armadio le sue qualità tecniche e dà battaglia in mezzo al campo come un gregario qualunque.
PIENAAR 5,5 Quando parte Abate sulla destra, lui non riesce nemmeno a prendergli la targa.
JENAS dal 70’ 6 Porta energie nuove al centrocampo.
VAN DER VAART 5,5 Il suo sinistro è uno dei migliori d’Europa, ma stasera fa il solletico ad Abbiati.
BALE dal 66’ 5,5 Non è ancora al top e si vede. Dentro più per spaventare il Milan che per giocare davvero.
CROUCH 6 Lotta, picchia e parla. Il tipico attaccante che nessuno stopper vorrebbe marcare.
PAVLYUCHENKO dall’83’ s.v.
ALL. REDKNAPP 6 Il bel Tottenham visto a San Siro lascia spazio a una squadra pragmatica e coriacea, ma non certo scintillante. Tanto basta per passare il turno.
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ABBIATI 6 Blocca un sinistro di Van der Vaart. È il primo e unico tiro in porta che gli arriva da settimane a questa parte.
ABATE 7 Ha imparato a difendere e quando accelera sembra Maicon. Scodella pure un paio di palloni interessanti, non sfruttati a dovere dai compagni.
NESTA 6 Da un po’ di tempo si concede qualche leggerezza. Soffre la fisicità di Crouch e non pare il solito baluardo.
THIAGO SILVA 6,5 Anche lui con Crouch ha vita dura. Ma se la cava con classe ed eleganza.
JANKULOVSKY 5,5 Nel primo tempo spinge, ma non azzecca un cross. Nel secondo tempo Lennon sgomma e lui vede i sorci verdi.
ANTONINI 6 dal 69’ Un bel cross e un paio di accelerazioni.
FLAMINI 6 Il pubblico lo becca, lui se ne infischia. Gagliardo per un’ora, poi cala vistosamente.
STRASSER dall’85’ s.v.
SEEDORF 7 Maestro del centrocampo, non spreca un pallone. A volte più che correre sembra danzare. Con l’eleganza di un Nureyev dai muscoli di acciaio.
BOATENG 6 Quando il ghanese fa il bello e il cattivo tempo, il Milan domina. Non è un caso, peccato gli manchi il guizzo. E pure un po’ di fiato nel secondo tempo.
MERKEL dall’76’ 6 Un quarto d’ora di timida presenza.
ROBINHO 5,5 Lo sciagurato Egidio è migrato in Brasile. Si fa chiamare Binho, corre per tre, ma quando c’è da buttarla dentro passa la mano.
PATO 6 Lo innescano poco, ma Gomes trema quando il Papero ha la palla tra i piedi. Robinho non sfrutta un suo assist al bacio. Un suo destro mette i brividi a tutto White Hart Lane nel secondo tempo.
IBRAHIMOVIC 4,5 Il gigante dai piedi di argilla. Depotenziato da Dawson, passa più tempo ad arrabbiarsi con i compagni che a cercare di combinare qualcosa di buono. Se sei un leader, prima giochi e poi parli. Ma se sei Ibra, in Champions non trascini mai le tue squadre alla vittoria. Ormai è certificato. Attendiamo la smentita. Sul campo, non in sala stampa.
ALL. ALLEGRI 6,5 Avesse avuto una panchina con più qualità, probabilmente il Milan sarebbe arrivato almeno ai supplementari. Ma la sua squadra se l’è giocata e a tratti ha pure spadroneggiato a White Hart Lane. Un dato confortante per il futuro.
DE BLEECKERE 6 Non convince del tutto, ma almeno non fa danni.
(Marco Guidi)