Milan-Cesena si apre con il minuto di silenzio per i militari scomparsi in Afghanistan. Consueta la compostezza di San Siro che accoglie l’inizativa in un silenzio irreale per poi sciogliersi in un caldo applauso. Allegri si gioca molto, anzi moltissimo, con il Milan che anche se incerottato deve fare bottino pieno per limitare i danni di un inizio campionato davvero stentato e poco produttivo. Il Cesena ancora al palo con 0 punti deve cercare di schiodarsi dal fondo della classifica che – francamente – non appartiene a una squadra con queste individualità. Ma ci vogliono i risultati, e per ora non ci sono. Parte forte il Milan con il gol di Seedorf che arriva al quarto minuto. Il suo tiro-cross disegna una parabola imparabile per il giovane Ravaglia che tocca ma non può impedire al pallone di entrare nel sette. C’è stata un po’ di “polemica” sul fatto che Seedorf volesse davvero tirare in porta e non crossare, la salomonica dichiarazione che esce dalla sua stessa bocca a fine gara darà un po’ ragione a tutti: visto che i compagni erano marcati all’ultimo momento ha deciso di tendere di più la parabola sperando in una deviazione o che la palla finisse nello specchio della porta. Sia come sia, noi ci godiamo un eurogol, che importa poi se un po’ casuale? LA risposta del Cesena arriva con una deviazione al volo di tacco di Comotto che coglie l’esterno della rete. Poi un tiro centrale di Mutu. Candreva fa impazzire Yepes e va al cross, Abbiati ancora attento. E’ la volta del Milan con Emanuelson, ma il suo tiro fa al barba al palo. La partita è piuttosto pimpante con occasioni da una parte e dall’altra, anche se i portieri non devono sempre esaltare le proprie caratteristiche. Da punto di vista della moviola ci sono due episodi dubbi da segnalre. Il primo è il mancato secondo cartellino giallo a Taiwo, il secondo è il fallo in area su Cassano. Il rigore pare netto. Finisce così quindi 1-0 la sfida tra Milan e Cesena. Risultato giusto che premia il Milan e riserva al Cesena una punizione anche maggiore dei suoi demeriti. La squadra di Giampaolo non è destinata al fondo della classifica.