Il Milan cerca di uscire dalla crisi questa sera. Alla Rosaleda i rossoneri giocano una partita importantissima per il prosieguo della loro stagione: il Malaga è capolista nel gruppo C di Champions League e sta disputando un’ottima stagione, nonostante gli sceicchi abbiano abbandonato subito i loro progetti di grandezza. Il Milan ad ogni modo può anche permettersi di pareggiare, perchè manterrebbe il secondo posto nel girone indipendentemente dal risultato dell’altra partita; il Malaga con una vittoria sarebbe virtualmente qualificato agli ottavi di finale, con un pareggio farebbe comunque un passo in più verso la seconda fase. Dovesse invece vincere il Milan, le carte nel girone si mescolerebbero di nuovo. Non ci sono precedenti tra il Malaga e squadre italiane: gli andalusi sono alla seconda partecipazione assoluta in una manifestazione europea, avendo solo centrato i quarti di finale della Coppa UEFA 2002/2003; sono una delle tre squadre esordienti alla fase a gironi di Champions League. Il Milan invece ha innumerevoli incroci contro formnazioni spagnole: in trasferta il bilancio parla di 4 vittorie, 6 pareggi e 12 sconfitte. L’ultima affermazione risale al girone 2009/2010: i rossoneri vinsero 3-2 al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid che era allenato, guarda caso, da Manuel Pellegrini, oggi tecnico del Malaga. L’ultimo precedente è invece nella scorsa stagione: ai quarti di finale il Milan incontrò il Barcellona, tenne lo 0-0 a San Siro ma fu poi battuto 3-1 al Camp Nou. L’arbitro è il portoghese Pedro Proença, che ha diretto la finale dell’ultima Champions League e quella degli Europei di Polonia e Ucraina, e che ha due precedenti con il Milan: sono entrambi amari, perchè il primo è quello della Champions League 2010, quando i rossoneri pareggiarono in casa dello Zurigo (1-1), mentre la stagione successiva arrivò la sconfitta contro il Real Madrid (2-0).
Si pensava che il Malaga avrebbe vissuto una stagione di stenti e difficoltà dopo la decisione degli sceicchi di stringere i cordoni della borsa: la grandeur sognata con la quarta posizione nella Liga 2011/2012 sembrava svanita, e invece gli andalusi si sono rimboccati le maniche e, nonostante gli addii illustri, hanno cominciato alla grande. Nella Liga solo il 7 ottobre è stata interrotta una striscia di 11 risultati utili consecutivi (dall’Atletico Madrid), ma la squadra è al terzo posto e sta decisamente andando oltre le aspettative. Meglio ancora il cammino in Champions League: nelle prime due giornate il Malaga ha rovesciato tutti i pronostici, candidandosi come favorita per il primo posto nel girone. Doppio 3-0 a Zenit San Pietroburgo e Anderlecht, e tanti giocatori messi in mostra, a cominciare da Isco che adesso piace a mezza Europa. Manuel Pellegrini sembrava un allenatore in declino dopo l’esonero subito dal Real Madrid, ma al Bernabeu aveva comunque centrato una stagione da 96 punti inchinandosi solo a un mostruoso Barcellona, e in Andalusia ha confermato di essere un ottimo allenatore. Non sappiamo quando durerà il fenomeno Malaga, ma ci sono tutti presupposti per pensare che possa dare fastidio per molto tempo. Intanto, nelle partite europee fin qui disputate (quattro, contando anche i preliminari) non ha ancora subito gol, e in generale è imbattuto alla Rosaleda nelle gare europee (pur se una stagione e un quarto non sono certo un grande campione statistico).
Il Milan dunque dovrà fare molta attenzione; anzi, per come stanno adesso le cose sono gli spagnoli ad essere favoriti. Allegri questa sera sarà chiamato all’ennesima prova: in teoria c’è la fiducia di Galliani fino al termine della stagione, ma un rovescio come quello contro la Lazio ha davvero messo la squadra con le spalle al muro, costretta a fronteggiare la peggior partenza dell’era Berlusconi, che ha rievocato i fantasmi della retrocessione del 1982. Che vada a finire così sembra improbabile, ma è certo che il Milan deve invertire la tendenza: finora lontano da San Siro il Diavolo ha raccolto due vittorie (Bologna e Zenit San Pietroburgo), un pareggio (Parma) e due sconfitte (Udinese e Lazio), con un bottino complessivo di 10 gol realizzati e 9 subiti. A preoccupare è soprattutto l’attacco: sono appena quattro i giocatori andati a segno in stagione, con 6 reti da parte di El Shaarawy, 3 di Pazzini e una a testa per Emanuelson e De Jong. Un bottino davvero magro. La squadra dopo la sconfitta dell’Olimpico si è chiusa in ritiro a Milanello: fino a domenica, quando si affronterà il Genoa, la realtà sarà questa. Questa sera potrebbe essere un’ottima occasione per riprendere la marcia, perchè notoriamente sono sempre le gare più difficili quelle in cui l’orgoglio può venir fuori.
Ci aspettiamo, o ci auguriamo, che il Milan ritrovi la concentrazione e la grinta giusta e si lasci alle spalle il periodo negativo: perdere questa sera potrebbe non compromettere l’andamento del girone, ma sicuramente per il morale sarebbe una mazzata tremenda. Il Malaga corre sulle ali dell’entusiasmo, ma Pellegrini è un allenatore esperto e sa che non bisogna dare nulla per scontato e che il Milan resta comunque una grande squadra, che negli ultimi anni ha fatto vedere le cose migliori in Europa. Come andrà a finire lo scopriremo tra poco: Malaga-Milan sta per cominciare…
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