Il Milan vince una partita fondamentale allo stadio Petrovskij: batte lo Zenit San Pietroburgo 3-2 e sale a quota 4 punti nel girone, lasciando la squadra di Spalletti a quota 0 e sul baratro dell’eliminazione, anche se Anderlecht-Malaga dirà decisamente di più sulla situazione del gruppo C. Vediamo adesso le pagelle della partita con i voti ai protagonisti.
E’ stata un partita veramente molto bella, giocata bene dalle due squadre. Il Milan ha dominato i primi 20 minuti trovando il doppio vantaggio, poi è venuto fuori lo Zenit che ha messo sotto pressione la difesa rossonera, ha accorciato e pareggiato nel giro di due minuti (con l’intervallo di mezzo) e poi ha anche sfiorato il vantaggio. Merito del Milan quello di rialzare la testa e trovare il gol decisivo. I ritmi non si sono mai abbassati, e questo ha contribuito ad elevare lo spettacolo.
Mezzo voto in meno perchè l’inizio shoc è costato la partita a Spalletti. Da lì in avanti però lo Zenit ha decisamente preso il comando della partita, costringendo il Milan nella propria trequarti e trovando il pareggio. La sensazione era che i russi potessero anche trovare il terzo gol, ma non sono riusciti a finire un avversario alle corde e nel finale hanno pagato con i tre punti. La prestazione però rimane convincente, e può segnare un nuovo punto di partenza per una squadra che arrivava a questa sfida in crisi di gioco e risultati.
I tre punti sono oro, e in questo momento è l’unica cosa che interessa. Però, il Milan deve interrogarsi in vista degli impegni futuri, a cominciare dal derby: dopo i 20 minuti strepitosi la gara era sostanzialmente chiusa, e invece i rossoneri sono riusciti a farsi rimontare e hanno anche rischiato di perdere, abbassandosi senza un particolare motivo e cominciando a perdere qualunque tipo di contrasto. La sufficienza c’è perchè c’è la vittoria, ma Allegri sa bene che i problemi non sono ancora finiti. Intanto, si rimette in piedi il discorso qualificazione, che non è male.
Comanda bene una partita che poteva nascondere insidie. Lascia perprlessi il suo modo di fischiare, o meglio non fischiare certi contatti sospetti, ma tirando le somme ne consegue che la gara scorre bene e si fa godere. Sette cartellini sono tanti, ma sembrano starci tutti.
Non deve compiere parate miracolose, e nell’occasione dei gol viene tradito da due deviazioni iellate e da un El Shaarawy in versione piccolo Maradona (o Messi, scegliete voi).
Spinta costante a destra, costringe Antonini alla fase difensiva ed è sempre nella trequarti avversaria. Attaccante aggiunto, tiene bene anche in difesa. Se non ci fosse stato Abbiati, avrebbe segnato il 3-3.
Una partita sostanzialmente perfetta che però macchia con la deviazione beffarda nella sua porta, andando in confusione sul taglio di Pazzini. Forse poteva fare meglio.
Lui invece è quello che paga di più la verve iniziale del Milan: mostra di essere spesso in affanno e di capirci poco, poi orchestra bene quando i rossoneri abbassano il ritmo ()
Bella prova del terzino che ingaggia un duello con Abate che finisce in parità: entrambi soffrono quando devono difendere, in fase di spinta meglio l’ex genoano.
Tanto movimento e tanti palloni toccati, però anche troppi errori e una ricerca costante di una posizione che non trova mai ().
Il gol è solo la punta dell’iceberg di una prestazione maiuscola: assist per Hulk e sostegno agli attaccanti a suon di tocchi, filtranti e conclusioni, è sempre nel vivo dell’azione. Cala nel finale.
Si vede poco soprattutto all’inizio, ma poi la qualità viene fuori: si fa vedere sempre, svaria molto, tocca bene per i compagni e prova anche il tiro.
Propositivo, ma poco efficace: sempre molto fumoso, finisce con il combinare davvero poco nella sua partita ()
In Russia segna a grappoli, in Europa soffre: partita anonima in cui deve prevalentemente giocare di sponda, ha poche occasioni per farsi vedere e non incide mai.
Anche lui parte piano, ma poi lo trovi dappertutto. Sfiora il gol con una sassata su punizione, mette sulla testa di Shirokov il pallone del 2-2, poi infuria con percussioni che raramente vengono fermate.
Ha messo i migliori: Denisov è fuori rosa per problemi di ingaggio con la società (e pure infortunato). Di più non poteva fare, se non ottenere maggiore concentrazione nei primi, fatali 20 minuti. Poi i suoi gli sono andati dietro, con una grande reazione.
Partita da urlo. Salva almeno cinque palle gol, impressionante nel primo tempo su Hulk, nel finale blinda il 3-2 con un intervento da Batman su Anyukov. Pazzesco.
Quando spinge dimostra di avere grande gamba, quando deve contenere soffre, preso tra Criscito, Hulk e chi transita di lì; ma se la cava
Gran bella partita: riesce a salvare tutte le palle sporche e vaganti che gli capitano a tiro, i gol subiti non dipendono certo da lui. Ancora eroico.
Già a Udine era risultato uno dei migliori prima del rosso da rigore, si conferma qui con una prestazione solida e mai banale. In crescita costante.
Alla fine se la cava di mestiere, ma soffre per tutta la gara, messo alle corde da Anyukov che gioca in costante proiezione offensiva. E non spinge mai.
Pulito e ordinato, dà ariosità alla manovra ma non è che disegni chissà quali traiettorie geniali. Però è una presenza in mezzo al campo.
Lui invece ci mette qualità e piedi buoni, e smista diversi palloni interessanti, mostrandosi sempre nel vivo del gioco. Peccato sia lui a perdere Shirokov in occasione del pareggio.
Calcia la punizione dell’1-0, gol assegnato giustamente a lui, ma poi combina poco altro. Leggerino lì davanti, resta l’impressione che non sia quello il suo ruolo.
( Entra per dare freschezza al centrocampo, ma si vede pochino)
Altra gara opaca per il ghanese, che fatica a trovare la posizione e poi si divora un gol a tu per tu con Malafeev. Allegri dice che è un mediano: perchè gioca trequartista? ()
Segna un gran gol e merita un bel voto, anche per come sta in campo nel finale facendo il terzino. Ma in mezzo ci mette sinceramente poco. Se però risolve le partite in 10 secondi, ben venga.
Aveva iniziato benino, con guizzi e tocchi a far salire la squadra. Poi il Milan arretra, e lui scompare dal campo fino alla sostituzione.
( Anche lui non combina nulla: però ha il merito di mettere pressione a Hubocan che sbaglia porta e fa vincere la partita al Milan)
Alcune scelte convincono ancora poco, Boateng è fuori forma e fuori ruolo ma gioca tutta la partita. Bravo a inserire Pazzini e a far credere ai suoi che si possa ancora vincere.
(Claudio Franceschini)