Palermo-Milan, primo anticipo della decima giornata di serie A, termina 2-2. Un Diavolo malmenato nella prima frazione di gioco trova la forza di rialzarsi e reagire trovando un insperato pareggio. La gara ha avuto si divide in due precise fasi. La prima che vede un Palermo frizzante fare la partita e trovare a fine primo tempo e inizio ripresa le due reti. Mentre nella secondo il Milan, passato da un 3-5-2 a un 4-2-1-3 (o 4-2-3-1 per i più prudenti), schiacciare l’acceleratore e l’avversario fino al gol di El Shaarawy che significa pareggio. Nel complesso delle azioni dunque il pareggio sembra essere il risultato più giusto. Le statistiche e i dati a fine gare lo confermano. Il possesso palla finale è a favore del Milan (55%). I tiri totali, invece, volgono dalla parte del Palermo 12-10, anche se solo 4 di quelli rosanero sono indirizzati verso lo specchio. Di maggior precisione i tentativi ospiti (8 su 10). La disastrosa situazione dei rossoneri a inizio ripresa ha costretto i giocatori di Allegri a stazionare per molto tempo nella metà campo avversaria. La supremazia territoriale del Milan è di 12’47’’, contro quella dei siciliani ferma a 08’07’’. Anche il dato relativo alla pericolosità è dalla parte di Montolivo & company, i quali si sono resi pericolosi per 69% delle azioni. Di 10 punti percentuali in meno, invece, il Palermo. La difesa palermitana, nonostante i due gol subiti, ha offerto una buona protezione. La protezione dell’area infatti è al 52%. Riccardo Montolivo, a fine gara, risulta senza dubbi il migliore in campo. All’enorme sforza richiesto dal gioco di Allegri, il centrocampista risponde in maniera eccellente in entrambe le fasi: difensiva e offensiva. Montolivo risulta essere il giocatore con più palle recuperate di tutti (22) e più passaggi completati (74). Per quanto riguarda la formazione siciliana, spicca capitan Miccoli, il quale specie nel primo tempo, ha messo in grosse difficoltà la difesa avversaria. A fine gara, il jolly di Nardò ha tirato verso lo specchio di più di tutti, 8 volte.
Il match dello stadio Barbera di ieri sera si è concluso con il risultato di parità, due a due. Quattro le reti messe a segno e molte le occasioni da gol: andiamo ad analizzarle nel dettaglio. Il primo brivido arriva per i rossoneri: al 18esimo del primo tempo punizione dal limite di Fabrizio Miccoli che fa partire un destro a giro che supera la barriera e sfiora il palo con Amelia fermo. Non succede praticamente più nulla fino al 45esimo quando Miccoli, lanciato in contropiede, riceve palla in area avversaria, si gira e fa partire un cross che colpisce la mano di Ignazio Abate. L’arbitro Rizzoli, a pochi metri di distanza, vede tutto e assegna la massima punizione. Dagli 11 metri va il capitano rosanero che con un destro preciso trova l’angolino basso della porta e gonfia la rete nonostante Marco Amelia avesse intuito la direzione del tiro: 1 a 0 per il Palermo e primi 45 minuti di gioco che si concludono. Passano due minuti dal fischio iniziale del secondo tempo e i rosanero raddoppiano: Franco Brienza riceve palla dal limite dell’area e fa partire un sinistro molto insidioso che batte Amelia, fermo nell’occasione. Doccia gelata per il Milan e padroni di casa giustamente in vantaggio viste le zero occasioni da gol create dagli avversari. Al 53esimo doppio cambio di Allegri: fuori Yepes e dentro Pazzini, e in cambio di un disastroso Alexandre Pato entra in campo Bojan Krkic. E’ un Milan che sembra rinvigorito e la compagine di Allegri sfiora il gol: punizione da circa 25 metri di Emanuelson con palla destinata all’angolino alto a destra; Ujkani è però bravissimo a respingere in angolo una potenziale occasione da gol. Passano cinque minuti e il Milan accorcia le distanze: Bojan viene lanciato in contropiede da El Shaarawy; l’ex Roma, sull’out di destra, si accentra, entra in area, e vede libero sulla sinistra la corrente Riccardo Montolivo, che fa partire un diagonale che batte l’estremo difensore rosanero. Gol dei rossoneri e partita riaperta. E’ un Milan padrone del campo e all’80esimo trova giustamente la rete del pareggio, due a due: cross al centro di Abate che Ujkani smanaccia lontano dalla porta, ma sulla palla si avventa il solito Stephan El Shaarawy che ne approfitta della porta semi-sguarnita e gonfia la rete. Negli ultimi 10 minuti di gioco è forcing rossonero: l’autore dell’arrembaggio è il solito Bojan Krkic, indubbiamente il migliore in campo, che prova a innestare i compagni o a trovare la rete personale, senza però riuscirci. Al 94esimo, dopo quattro minuti di recupero, Rizzoli fischia tre volte e manda tutti negli spogliatoi.
A fine gara è piuttosto amareggiato il tecnico del Palermo Gasperini, il quale ha raccontato a Sky le sue impressioni post-partita: “Nel secondo tempo ci siamo fermati, invece di accorciare siamo rimasti al limite dell’area. eravamo passivi, li guardavamo mentre giocavano, non abbiamo più riconquistato una palla perchè avevamo paura. E’ stata buttata un’opportunità incredibile, potevamo passare una serata molto bella, il Milan era molto sbilanciato. Non rifarei la scelta Donati, purtroppo abbiamo rischiato ed è andata male. Dopo un consulto sembrava non ci fosse pericolo…”. Il tecnico dei rossoneri, Massimiliano Allegri, invece, è soddisfatto a metà della prestazione dei suoi: “Sono partito con la difesa a 3 per fare rifiatare Emanuelson e poi nella mia testa pensavo si rischiasse meno nel primo tempo – ha detto il tecnico a ‘Sky’ -. Nella ripresa con tre innesti potevamo cambiare i ritmi della partita. É la prima volta che rimontiamo, nel secondo tempo non abbiamo mai rischiato. Il rigore si poteva evitare e così quando ha tirato Brienza: sui gol abbiamo commesso due errori. I ragazzi hanno fatto bene, il pareggio ci sta stretto. Pensavo che i cambi sarebbero stati determinanti ma non pensavo che dopo 50′ eravamo sotto 2-0”. Sulla prova sottotono di Pato, l’allenatore livornese ha risposto così: “Credo che abbia bisogno di giocare e trovare fiducia. Nel primo tempo doveva fare meglio, è un giocatore che ha bisogno di crescere ma anche stasera si è dato da fare. Se per un anno e mezzo hai un infortunio dopo l’altro è normale che hai paura di rifarti male”.