Il Milan porta a casa tre punti fondamentali nella partita del gruppo C di Champions League, espugnando il Petrovskiy per 3-2 al termine di una partita davvero combattuta e giocata su ritmi alti per 90 minuti. Esce sconfitto lo Zenit San Pietrorburgo di Spalletti, non però nel gioco che è sempre stato efficace e propositivo: i russi avrebbero anche meritato di vincere per larghi tratti, ma sul più bello è mancato il killer instinct. Abbiamo assistito a 33 conclusioni: 19 per lo Zenit, 14 per il Milan che ha avuto il 50% di precisione, mentre lo Zenit per ben 11 volte ha visto lo specchio, ma si è infranto contro un grande Abbiati. Lo Zenit ha dominato sul gioco laterale e al limite dell’area: 13 calci d’angolo contro 2, e mai una volta in fuorigioco, perchè la manovra di Spalletti è sempre stata sviluppata in orizzontale e avvolgendo il Milan con gli esterni. L’arbitro Bryck ha fischiato 30 falli, mostrando sette cartellini gialli: partita però più scorrevole di quanto non raccontino le statistiche, e sostanzialmente corretta. Lo Zenit comunque ha avuto in mano il pallino del gioco: risulta vincente nel possesso palla con il 57%, e il dato sarebbe ancora più netto se non ci fossero stati quei venti minuti iniziali in cui il Milan ha dominato la partita.
I GOL – 0-1 al 13′: il Milan va in vantaggio grazie a una punizione di Emanuelson dal limite dell’area. Dal centrodestra l’olandese prova il destro a giro, Shirokov saltando in barriera devia il pallone che cambia traiettoria e si insacca sul secondo palo battendo un incolpevole Malafeev che stava andando dall’altra parte. 0-2 al 16′: El Shaarawy ci delizia con un altro capolavoro. Prende palla appena prima della trequarti sul centrosinistra, cambia passo accentrandosi, punta mezza difesa e se ne va, poi fa fuori Lombaerts ed entrato in area beffa Malafeev con un tocco di piatto pur in equilibrio precario. 1-2 al 47′ pt.: il Milan sembra al riparo, ma improvvisamente lo Zenit concretizza il suo volume di gioco e le tante occasioni create. Shirokov al limite dell’area imbecca Hulk con un filtrante in area, il brasiliano entra dal centrosinistra, resiste al recupero di Abate e fredda Abbiati con un sinistro rasoterra che il portiere del Milan non può contrastare. 2-2 al 49′: rientrati in campo da due minuti lo Zenit pareggia: Hulk batte un angolo dalla destra con il mancino a rientrare, la palla arriva sul secondo palo dove Montolivo si perde Shirokov che arretra per trovare l’impatto di testa e batte Abbiati con una conclusione sul primo palo. 2-3 al 76′: il Miilan ritrova il vantaggio quando ormai non ci credeva più. Pressione dei rossoneri che riescono a pescare Abate sulla destra, palla per Montolivo che si sovrappone internamente e cross basso sul primo palo. Pazzini taglia ma non ci arriva, eppure il suo movimento trae in inganno Hubocan che dietro di lui pasticcia e infila la porta di Malafeev, per il gol decisivo.
Massimiliano Allegri non nasconde la sua soddisfazione: “Sono i giornali a dire che siamo in crisi, ma non è vero: questa vittoria non scaccia niente. Ci serviva fare risultato qui in Russia, siamo partiti molto bene, siamo stati padroni del campo e lo abbiamo dimostrato con il 2-0. Loro hanno trovato il gol nel finale di tempo, in un momento cruciale, e poi all’inizio del secondo: potevamo subire un blocco psicologico, forse io potevo intervenire prima con delle modifiche tattiche, ma i ragazzi sono stati bravi a resistere, a reagire e a cercare la vittoria. Sono contento della prestazione della squadra”.
Un po’ amareggiato Luciano Spalletti: “Abbiati è stato bravissimo, ha tolto due o tre palloni dalla porta. Malafeev invece non ha certo subito un tiro al bersaglio. Ma abbiamo concesso troppo, quando sei in un momento negativo viene tutto più difficile. Abbiamo ricucito, ma poi ci abbiamo messo del nostro per perdere. Prima del pareggio meritavamo qualcosa in più, poi ci sono state disattenzioni che in Champions League non possono esserci. Niente però è compromesso, guai a chi lo pensa. E’ dura, ma ce la possiamo fare”.
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