Si gioca domani sera a San Siro Milan-Zenit San Pietroburgo. E’ l’ultima giornata della fase a gironi di Champions League: nel gruppo C dei rossoneri è tutto già deciso, con il Malaga primo classificato e irraggiungibile per gli scontri diretti con il Diavolo, che chiude secondo e sa già di aver centrato gli ottavi di finale. La partita di Milano serve dunque unicamente ai russi di Luciano Spalletti, che cercano una vittoria per approdare almeno in Europa League dove poi potranno giocarsela, a patto di ritrovare un po’ dello smalto che quest’anno pare non esserci. I russi devono vincere, sperando al contempo che l’Anderlecht non vada in Andalusia a vincere con tre gol di scarto (gli scontri diretti tra belgi e Zenit sono in perfetta parità e in questo caso conta la differenza reti: -4 per Spalletti, -5 per l’Anderlecht). Per il Milan invece sarà una sgambata utile per prepararsi alla trasferta di campionato a Torino (contro i granata) e un modo come un altro per dare riposo ai titolari e schierare qualche seconda linea che in questo scorcio di stagione ha giocato meno.
Il Milan che gioca l’ultima partita del girone è una squadra molto diversa da quella che si era presentata alla competizione. Lo 0-0 interno contro l’Anderlecht aveva fatto preoccupare, soprattutto se paragonato al 4-0 che i rossoneri di Kakà avevano inflitto ai belgi qualche stagione fa e se unito alle soncertanti prestazioni in campionato. A dire il vero in Champions League il percorso è sempre stato tortuoso, e allora si può dire che la differenza vera l’abbia fatta la vittoria in Russia: il 3-2 maturato grazie a un’autorete (e mezza) ha di fatto scavato il solco decisivo tra Milan e Zenit. I rossoneri sono andati in rete 7 volte nelle cinque partite del gruppo C: per due volte hanno segnato 3 gol (contro Zenit e Anderlecht, sempre in trasferta), mentre per il resto c’è l’unico gol (di Pato) in casa contro il Malaga. La difesa tutto sommato ha retto (cinque gol incassati), i bomber di coppa sono lo stesso Papero ed El Shaarawy con due gol a testa. Per domani Allegri pensa dunque di dare riposo innanziutto al Faraone: si rivede il 4-2-3-1 con Pazzini unica punta, tornano in campo capitan Ambrosini, Emanuelson e Bojan; mentre viene confermato Boateng, che in ogni caso non sarà disponibile per la trasferta di Torino poichè squalificato (espulso nei minuti finali a Catania). In porta confermato Amelia, il cui agente Carlo Pallavicino ha parlato oggi a Ilsussidiario.net (clicca qui per l’intervista esclusiva). Resta a casa Pato, che non ha recuperato dall’ultimo problema muscolare e spera di farcela per il campionato.
La squadra russa è sicuramente la delusione del gruppo C: accreditata per il passaggio del turno insieme al Milan, lo Zenit è caduto due volte nelle prime due partite, perdendo nettamente a Malaga e poi cedendo al Milan al Petrovsky. Sicuramente le vicende interne allo spogliatoio, con la destabilizzazione portata dai contrattoni di Hulk e Witsel e il conseguente ammutinamento di alcuni giocatori (su tutti Denisov) hanno contribuito a complicare la situazione del club, cui non è bastato battere l’Anderlecht a domicilio per ottenere il pass: la sconfitta subita in Belgio con lo stesso punteggio ha obbligato i russi a vincere nel ritorno contro il Malaga, cosa che però non è avvenuta a causa dei due gol subiti nei primi minuti. Il recupero tardivo è stato buono solo per ottenere la possibilità di partire in vantaggio nell’ultima corsa all’Europa League; ma la stagione europea dello Zenit, che tra parentesi ha vissuto una crisi anche in campionato, deve considerarsi un fallimento per i mezzi che la squadra aveva a disposizione e la relativa abbordabilità del girone, anche al netto dell’exploit di un Malaga che nessuno si aspettava così competitivo. Cinque gol segnati e nove subiti è lo score dei russi, che lontano dal Petrovsky finora sono affondati, senza riuscire ad andare in gol e incassandone invece quattro in due partite. E’ importante però centrare la qualificazione in Europa League: così Spalletti manda in campo tutti i titolari, a cominciare da Hulk e Witsel e passando dal ritrovato portoghese Danny (in gol nell’ultimo turno contro il Malaga). Lo schema è il solito 4-3-3: contro un Milan che ha meno motivazioni i tre punti possono anche arrivare.
Amelia; De Sciglio, Yepes, Zapata, Constant; Ambrosini, De Jong; Emanuelson, Boateng, Bojan; Pazzini. All. Allegri
Malafeev; Anyukov, Hubocan, Lombaerts, Criscito; Witsel, Denisov, Sirokov; Hulk, Kherzakov, Danny. All. Spalletti
Arbitro: Chapron (Francia)