Il Milan chiude il girone C di Champions League con una sconfitta. Al Meazza lo Zenit passa grazie a un gol di Danny siglato nel primo tempo. Sconfitta dal sapore agrodolce quella subita dai rossoneri, i quali nonostante la qualificazione già in tasca hanno giocato una buona gara, non riuscendo però a scalfire l’attenta difesa dei russi.
Partita piacevole quella che va in scena in un Meazza semi-vuoto. Dopo un’iniziale fase di studio i padroni di casa prendono coraggio, ma proprio nel loro momento migliore subiscono gol. La reazione prodotta nel secondo tempo viene ben contenuta dallo Zenit, anche per gli innumerevoli errori commessi in fase di appoggio dagli avversari. Nel finale l’ingresso di El Shaarawy garantisce maggior imprevedibilità, ma la rete del pareggio non arriva.
I rossoneri, nonostante i diversi stravolgimenti effettuati dal tecnico Allegri, sia nel sistema di gioco che negli interpreti, mostrano una discreta tenacia e tanto impegno nel fare risultato. Il gol subito però complica le cose. L’atteggiamento difensivo degli avversari complica le cose e i diversi errori commessi (soprattutto) da Boateng e Bojan non concretizzano il possesso palla in azioni pericolose.
Spalletti metta in campo una squadra organizzata, richiamando spesso grande densità nel settore di centrocampo. Dopo la rete realizzata, l’atteggiamento dei russi cambia. Attenzione esclusiva alla fase difensiva e speranze riposta nelle rapide ripartenze (poco efficaci) azionate da Hulk. Alla fine l’attenzione e la costanza pagano.
Poca affluenza al Meazza, anche se va ricordato che la partita era ininfluente ai fini della qualificazione. Tra gli spalti si possono udire solo i cori dei tifosi ospiti.
VOTO SIG. CHAPRON (ARBITRO): 5 Non vede all’inizio del match un rigore solare su Pazzini. Non gestisce bene la gara contribuendo all’incattivirsi di essa.
Esente da colpe sul gol. Per il resto non viene mai chiamato in causa.
Si fa vedere spesso con incursioni sul fondo, anche se raramente riesce a servire a dovere Pazzini.
Gestisce bene le situazioni potenzialmente pericolose. Nella ripresa non concede spazio di iniziativa a Hulk.
Si mostra in grande spolvero. Attento e pronto in goni intervento. Mostra grande carattere e senso di posizione.
Partecipa poco alla manovra e spesso si perde in un bicchier d’acqua complicandosi la vita. Fuori forma.
(dal 20’ s.t. ROBINHO 6 Si rende pericoloso con un tiro da fuori area che sibila il palo alla sinistra di Malafeev. Trova inoltre diversi spunti che vivacizzano la manovra rossonera.)
Un suo errore in fase di disimpegno provoca la rete che decide il match. Tanta corsa e molta distribuzione di palle, ma la distrazione pesa.
(dal 36’ s.t. EL SHAARAWY 6,5 Il suo ingresso velocizza la manovra e propone un uomo in più in area. Sfiora il gol con una giocata che pietrifica i suoi avversari. Insostituibile)
Recupera una quantità industriale di palle in mezzo al campo, reggendo più di tutti l’impatto contro il fisico dei russi. Tanto cuore e molta tenacia, trasmette coraggio e convinzione ai compagni fino alla fine.
Tra i migliore nei rossoneri. Si impegna affondo nel ruolo di mezz’ala, mostrandosi imprevedibile e dinamico; si cala senza problemi nella parte del terzini nell’ultima mezzora proponendo molti cross e tanta spinta sulla fascia.
Gira spesso come una trottola, ma facendo il gioco dei difensori avversari. Troppo lontano dalla porta, sovente rallenta la manovra trattenendo palla a lungo.
(dal 45’ s.t. PETAGNA s.v.)
Fa a sportellate con Lombaerts e Bruno Alves per tutta la gara combinando davvero poco. Da segnalare però l’impegno cospicuo.
Si impegna a fondo, ma non ne azzecca una. Troppo impulsivo e poco lucido, appare spesso esente da compiti, sbagliando tanti passaggi in rifinitura.
La squadra è in ripresa e lo si denota dalla conduzione esclusiva del match. Ma l’eccessivo stravolgimento di moduli e interpreti ostacola la fluidità di manovra e la rapidità del gioco.
Non deve sporcarsi più del previsto. Risponde bene a una fucilata di Flamini nel primo tempo.
Dopo una prima frazione passata a rincorrere i diversi avversari che gli si presentano sulla fascia, si riprende grazia agli accorgimenti di Spalletti, risultando decisivo con più chiusure.
Insuperabile nel gioco aereo, riesce nell’impresa ardua di azzerare il potenziale offensivo di Pazzini.
Attento alle incursioni avversarie. Contribuisce con diverse chiusure alla difesa serrata del vantaggio.
Copre bene la porzione di campo che gli spetta. Tanta corsa e molta dedizione alla causa.
Prezioso in più circostanze. Dà equilibrio alla manovra dei suoi, richiamando spesso alla gestione del vantaggio e muovendosi intelligentemente senza palla. Pericolo costante per la difesa rossonera grazie ai suoi continui inserimenti.
(dal 42’ s.t. KANNUNIKOV s.v.)
Si dispone bene in fase di ripiego coprendo diverse aree di campo e sbagliando pochissimo.
Sfuria per il centrocampo soffiando palla più volte in zona pericolosa. Utile in tutte e due le fasi.
Sempre pronto a ripartire o a raddoppiare nelle marcature. Recupera molti palloni e trascina i suoi compagni alla vittoria. Forse, con lui in campo per l’intera fase a gironi, l’esito finale sarebbe stato diverso…
HULK 5,5 Non riesce trovare spazi per la manovra e spesso si perde troppo nella voglia di emergere contro una big d’Europa. Scontento per la sostituzione e per la prestazione all’uscita dal campo se la prende con l’allenatore…
(dal 35’ s.t. ZYRYANOV 6 Cerca in ogni modo di chiudere il match. Nel finale rischia di farlo andando al tiro, ma la difesa avversaria lo chiude.)
Bussa più volte sulle fasce, entrando senza chiedere il permesso. Il più pericoloso nelle ripartenze mette in difficoltà gli avversari con la sua rapidità.
(dal 45’ s.t. LUMB s.v.)
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)