L’Olympique Marsiglia, semplicemente OM per i suoi tifosi, è l’unica squadra francese ad aver mai sollevato la Champions League. E’ successo nel 1993, quando un gol di Basile Boli nel finale di primo tempo bastò per aver ragione del Milan. In seguito sono però arrivati anni bui, con la retrocessione in Ligue 2 per illeciti sportivi; quindi la risalita, con tanta fatica, e il titolo nazionale ritrovato nel 2010. Anche per questo motivo il Marsiglia non ha mai raggiunto i quarti di finale di Champions League, pur avendo sfiorato la UEFA (finale nel 1999 e nel 2004). Tanti campioni sono cresciuti o passati da qui: Drogba, Ribéry, Nasri, Ben Harfa.
In questa stagione il Marsiglia ha dimostrato grande carattere nel passare due volte il turno con gol all’ultimo minuto. Contro l’Inter è storia recente: i due gol di André Ayew e Brandao sono giunti a novantesimo passato; ma lo stesso era accaduto anche nel girone eliminatorio, con la rimonta di Dortmund da 0-2 a 3-2 e la qualificazione agli ottavi. Va peggio in campionato: l’OM è all’ottavo posto, senza più possibilità di vincere il campionato ma anche lontano dalle posizioni utili per raggiungere la Champions League del prossimo anno.
Didier Deschamps, 43 anni, allena il Marsiglia dal 2009. Al suo primo anno ha centrato subito la vittoria in Ligue 1. Ha già vinto la Champions League da calciatore, con questa stessa maglia nel 1993 e con la Juventus nel 1996. Da allenatore poi ha raggiunto la finale nel 2004, ma con il suo Monaco si è arreso al Porto di Mourinho. Nel 2006 ha accettato la sfida di riportare la sua Juventus in serie A: obiettivo centrato con pieni meriti, ma a causa di divergenze con la società si è dimesso a due giornate dal termine.
Il Marsiglia gioca con il 4-2-3-1 che si poggia su una grande fisicità a centrocampo e tanta qualità nelle mezzepunte. Il portiere (e capitano) è Mandanda, ormai stabilmente nel giro della Nazionale. Davanti a lui la linea a quattro prevede lo spagnolo Azpilicueta a destra e Morel a sinistra, con la coppia centrale formata da Diawara e Nkolou che garantisce insuperabilità nei colpi di testa e forza fisica. A centrocampo il perno centrale è Mbia, fiancheggiato da Alou Diarra: tanta fisicità a discapito di qualche lacuna tecnica, che però è ben sopperita dal reparto avanzato: tutto ruota intorno al talento di Mathieu Valbuena che agisce centralmente ma poi svaria lungo tutta la linea. Ai lati Amalfitano, fresco di convocazione in nazionale, e André Ayew, che è il cannoniere della squadra in Champions League. La punta centrale è Loic Rémy, attaccante rapace in zona gol e utilissimo con il suo continuo movimento ad allargarsi. Dalla panchina importante il contributo di Brandao, killer dell’Inter, e di Jordan Ayew, fratello di André; e non dobbiamo dimenticarci di Lucho Gonzalez, attualmente fermo ai box ma solitamente regista della squadra.
Saremmo tentati di dire Rémy, terminale offensivo dei marsigliesi che in generale hanno difficoltà a trovare la porta (9 gol in 8 partite di Champions League); ma scegliamo invece Mathieu Valbuena, 27 anni, trequartista della formazione di Deschamps. Brevilineo (alto 163cm) ma dai piedi educatissimi, Valbuena è a Marsiglia dal 2006, prelevato per appena 80.000 Euro dal Libourne-Castets, formazione del “National” (terza divisione semiprofessionistica francese): l’ennesimo colpo di genio della dirigenza del Vélodrome, vista la capacità di Valbuena di orchestrare la manovra offensiva muovendosi lungo tutta la linea d’attacco, e la pericolosità nel tiro da fuori. Fa già stabilmente parte della nazionale di Blanc, nella quale ha totalizzato nove presenze e due reti.
Sicuramente il portiere, Mandanda, miracoloso in due occasioni a San Siro: peccato sia squalificato per la gara di andata, il Marsiglia dovrà affidarsi a Bracigliano. Poi André Ayew, matchwinner nella gara d’andata contro l’Inter e utilissimo nel coprire la sua fascia di competenza contro le avanzate di Maicon.
Lo stesso Valbuena di cui sopra non è al meglio: ha recentemente recuperato da un infortunio patito in Nazionale e deve trovare la condizione migliore. Stesso discorso per Mbia, apparso però già in palla in mezzo al campo.
Ottavi con l’Inter a parte, sono tanti i precedenti dell’OM contro squadre italiane. Amarissimo quello già citato del 1993: a Monaco, Boli decise la finale con il Milan. Poi ci sono scontri recenti soprattutto in Coppa Uefa/Europa League: nel 1999 i francesi si imposero in semifinale con il Bologna (0-0 in Francia, 1-1 al Dall’Ara) e andarono poi a perdere con un netto 3-0 la finale di Mosca contro il Parma. Nel 2004, ancora in Europa League, fu la volta dell’Inter: doppia sconfitta per 1-0 e nerazzurri out ai quarti. Ma l’OM avrebbe poi perso la finale di Goteborg contro il Valencia.
Mandanda; Azpilicueta, Diawara, Nkolou, Morel; A. Diarra, Mbia; Amalfitano, Valbuena, A. Ayew; Rémy. All. Deschamps
Altri giocatori: Bracigliano, Kaboré, Lucho Gonzalez, J. Ayew, Brandao
Cannonieri Champions League: 4 A. Ayew, 2 Rémy, 1 Brandao, 1 Lucho Gonzalez, 1 Valbuena
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