Sono terminati ieri sera gli incontri di ritorno degli ottavi di finale. Archiviate le delusioni per la sorte di due italiane, Inter e Napoli, dobbiamo registrare una varietà di Paesi rappresentati da una squadra che non si registrava da tempo. A farla da padrona è la Spagna, con Barcellona e Real Madrid tra le prime otto squadre d’Europa; poi una formazione per ogni Nazione con Milan (Italia), Bayern Monaco (Germania), Chelsea (Inghilterra), Olympique Marsiglia (Francia) e quelle che possiamo considerare le due sorprese: Benfica (Portogallo) e Apoel Nicosia (Cipro). Nemmeno il tempo per le analisi e già domani (venerdì) a mezzogiorno ci saranno i sorteggi dei quarti di finale di Champions League. Con la vittoria di ieri sera a Stamford Bridge il Chelsea ha scongiurato il pericolo, per l’Inghilterra, di non avere nemmeno una rappresentante ai quarti di finale, cosa che addirittura non accade dal 1995. Peccato per le nostre squadre: portare tre squadre ai quarti di finale, oltre a garantirci ottime probabilità di raggiungere le semifinali almeno con una rappresentante, ci avrebbe aiutato soprattutto in tema di ranking UEFA: invece dobbiamo accontentarci di un “pareggio” con la Germania, pur se la vittoria dell’Inter contro il Marsiglia, per quanto inutile per passare il turno, ci regala comunque qualche punticino. Domani, quindi, con inizio alle 12, dalle urne usciranno gli accoppiamenti dei quarti di finale, e non solo: sarà sorteggiato anche il tabellone fino alla finale di Monaco di Baviera del prossimo 19 maggio. La regola base è che non ci sono regole: niente teste di serie, niente veti ai derby, niente di niente. Chiunque può incontrare chiunque, ed è proprio questo il bello. Per il Milan l’imperativo categorico (non che possa farci qualcosa…) è quello di evitare le due spagnole: Barcellona e Real Madrid sono senza dubbio le favorite per la finale. Lo scorso anno il sorteggio le mise di fronte in semifinale, quest’anno un po’ tutti pensano che l’ultimo atto più giusto debba essere questo. Restando in chiave Milan, però, l’ideale sarebbe pescare l’Apoel Nicosia, che avrà anche compiuto una grande impresa sportiva arrivando fino a qui, ma resta l’anello debole delle otto squadre dei quarti di finale; qualcosa meno del Benfica, certo squadra quadrata e ben messa in campo, ma senza quelle individualità e quell’esperienza che ti permettono poi di vincere le partite secche, come accaduto al Chelsea ieri sera. Attenzione però agli altri due spauracchi presenti nell’urna: il Bayern Monaco è una squadra umorale come poche, capace di grandi notti come quella di martedì (7-0 al Basilea) o di rovesci catastrofici (la stessa sconfitta nella gara in Svizzera, ma anche certe batoste subite in campionato); ma se Robben e Ribéry sono in forma, forse i bavaresi sono il cliente più difficile; 



E sono spinti dal fatto di potersi giocare la finale in casa, una cosa talmente importante che Jupp Heynckes ha avuto a dire “Se non centreremo la finale quest’anno, sarà dura far passare la stagione come positiva”. E poi il Chelsea: i Blues sembravano morti, sepolti ed eliminati dal torneo dopo la sconfitta di Napoli, con lo spogliatoio unito contro l’allenatore e i senatori estranei al progetto. L’esonero di Villas-Boas e l’avvento di Di Matteo hanno cambiato tutto: senatori reintegrati, 4-1 al Napoli, onore inglese salvato e la sensazione, davvero forte dopo la gara di ieri sera, che questa squadra sia miracolosamente rinata e adesso faccia paura come ai bei tempi. Come motivazione extra, il fatto che i Blues abbiano dominato in Inghilterra ma non siano ancora riusciti a vincere la Champions: un’ossessione per Abramovich e John Terry, che il dischetto maledetto del Luzhniki se lo sogna ancora di notte. I precedenti raccontano che l’ultima volta che il Chelsea cambiò in corsa, era il 2007-2008, raggiunse la finale. L’esonerato: Mourinho: Toh, il “maestro” di Villas-Boas…

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