Zlatan Ibrahimovic sarà ancora un giocatore del Milan nella prossima stagione. Le parole di Mino Raiola, il suo agente, raccolte da calciomercato.com non lasciano dubbi in merito: “La situazione è chiara. Zlatan ha ancora due anni di contratto, il Milan non lo vuole vendere, lui vuole restare. Il resto sono teoremi e sogni”. E poi: “Adesso ha 30 anni: quando scadrà il suo contratto, nel 2014, ne avrà 32”. E’ anche vero che, come lo stesso Raiola ha ricordato, le ultime due volte che Ibrahimovic si è trasferito il suo contratto non era ancora scaduto: con l’Inter aveva ancora due anni, con il Barcellona ancora quattro: “Infatti, che Zlatan resti o no al Milan non dipende dal contratto, le scadenze non sempre contano”. E’ vero: tutt’al più, servono ad alzare il prezzo del cartellino, o ad abbassarlo, nel caso il giocatore sia vicino alla scadenza e non voglia rinnovare. Nel caso di Ibrahimovic, il nodo gordiano non sarà rappresentato da quello. Casomai, il problema sarà la voglia dello svedese di restare al Milan, la volontà o meno di cercare e trovare nuovi stimoli altrove. Fu così ai tempi dell’Inter: Ibrahimovic si separò da Moratti perchè dopo tre scudetti sentiva il bisogno di vincere in Europa, e andando a giocare nella squadra più forte del mondo sapeva di avere ottime possibilità di alzare la Champions League. Non fu così: la delusione fu tanta, ma ancora di più le incomprensioni con Guardiola, dovute allo scarso adattamento tattico dello svedese nel particolare sistema di gioco blaugrana. Il fatto che fu proprio l’Inter ad eliminare il Barcellona e poi a vincere la coppa non aiutò certo Ibrahimovic, che comunque chiese e ottenne di essere ceduto. Si presentò alla finestra il Milan, che riuscì a strapparlo a Guardiola senza svenarsi, fatto dovuto anche al desiderio di Sandro Rosell di liberarsi di un calciatore fortissimo ma ritenuto poco adatto dalle parti del Camp Nou. Ma, altra delusione: lo scudetto Ibra l’ha vinto, l’ottavo in fila; ma la Champions è rimasta una chimera. Il Milan si è fermato di fronte al Tottenham lo scorso anno, poi, ancora una volta, la ex squadra dello svedese ci ha messo lo zampino. Da qui le voci di un presunto mal di pancia di Ibrahimovic, come ai tempi dell’Inter e delle sue famose dichiarazioni.
L’ipotesi più accreditata è quella del Real Madrid, dove l’attaccante riabbraccerebbe Mourinho (forse: lo Special One potrebbe in realtà emigrare in Inghilterra, soprattutto se riuscirà a mettere le mani su Liga o, soprattutto, Champions League) ed entrerebbe a far parte di un parco giocatori straordinario. Nel quale però, ancora una volta, non sarebbe la prima stella: il Real è la squadra di Ctistiano Ronaldo, su questo le discussioni sono poche. E, se Ibrahimovic ha già “litigato” con Messi, non si vede come il suo carattere forte e portato al comando (in senso sportivo) possa andare d’accordo con l’ego del portoghese. Potrebbe succedere, per carità; ma pare un’ipotesi improbabile, Galacticos o meno. Quindi, al di là del contratto, quello tra Ibrahimovic e il Real Madrid sembra attualmente un matrimonio che non s’ha da fare.