CALCIOMERCATO – Zlatan Ibrahimovic dovrà affrontare questa sera una delle sfide più ardue della sua carriera. Al Camp Nou, stadio di Barcellona, affronterà i temutissimi padroni di casa catalani e oltre a loro, i 100mila fischi del pubblico sugli spalti. Naturalmente i tifosi dei blaugrana non hanno preso benissimo la toccata e fuga di Ibra relativa alla stagione 2009-2010 e le polemiche che hanno accompagnato la sua partenza, ed intendono quindi fargli passare una serata…memorabile. Il Milan naturalmente proverà nell’impresa e soprattutto, come dicevamo, ci proverà lo svedese spilungone. Forse come mai in carriera Ibra avrà la possibilità di staccarsi di dosso, una volta per tutte, l’etichetta di giocatore non decisivo in Europa. Qualcosa si è già intravisto contro l’Arsenal a San Siro ma la disastrosa sconfitta del ritorno e tutte le polemiche annesse, hanno fatto dimenticare troppo in fretta quanto di buono fatto. Zlatan è transitato di qui già nell’estate del 2009; salutò gli allora compagni interisti dicendo loro «Vado a vincere la Champions», ma dopo pochi mesi si stufò e l’abile amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani riuscì a convincerlo al cambio di maglia. Dal ritorno in Italia sono iniziati i continui sfottò fra Ibra e il Barcellona (Guardiola in particolare). Lo scorso autunno è quindi uscito l’autobiografia “Io Zlatan”, altro capitolo della vita di Ibra che non è stato digerito dai tifosi del Barcellona. Lo svedese non ha speso infatti parole d’amore per nessuno, da Xavi a Messi passando per Iniesta, gli idoli indiscussi della tifoseria blaugrana, trattati da Ibra come dei ragazzetti che dicono sempre di si. In Champions fino ad oggi l’ex Barca ha segnato 29 reti in carriera, le stesse già siglate in questa splendida stagione. Però trattasi di 29 marcature in 89 partite, troppo poco per uno come lui. Servirà quindi la partita della vita anche per il futuro, non soltanto della squadra, ma dello stesso giocatore. Spesso e volentieri la carriera di Ibra ha subito dei bruschi e inaspettati cambi quando la squadra in cui giocava non riusciva a raggiungere determinati risultati. Col Milan l’anno scorso ha ottenuto lo scudetto ma se quest’anno dovesse deludere nuovamente in Champions e magari il Real Madrid dell’amico Josè Mourinho trionfare sul tetto d’Europa, a quel punto, potrebbero tornare i famosi mal di pancia.
Superare invece il turno, eliminando i nemici di sempre, rappresenterebbe invece un’iniezione fortissima per Ibra, che chiuderebbe sicuramente la carriera ad alto livello a Milano, anche perché lui ha detto che… «in Italia sono felice e tutti mi vogliono bene. L’Italia è la mia seconda casa».