Brutto esordio in Champions League per il Milan: a San Siro, i rossoneri non vanno oltre lo 0-0 contro un Anderlecht certo ordinato e volenteroso, ma decisamente inferiore per qualità e mezzi. Allegri dovrà riflettere sulla terza partita (su quattro) chiusa senza reti all’attivo. Vediamo ora le pagelle con i voti ai protagonisti.
Sufficienza, ma alla fine stiracchiata. La partita prometteva bene, perchè l’Anderlecht aveva fatto vedere di essere sceso in Italia per giocarsela; purtroppo che il Milan non sia stato un degno avversario, palesando la paura di sbagliare un’alttra partita in questo avvio di stagione. Così, nel secondo tempo i belgi hanno intravisto la possibilità di portar via un punto da San Siro e hanno abbassato il baricentro, mentre l’assalto dei rossoneri è durato dieci minuti e si è nuovamente spento. Potevamo vedere qualcosa di meglio, ma a tratti ci siamo comunque divertiti.
Onestamente, non gli si può dare di più. Certo: le occasioni le ha create, nella ripresa ha comandato il gioco e ci ha provato. Però, non riuscire a segnare contro l’Anderlecht è già una colpa, e in più c’è una confusione di fondo che ha reso la squadra lenta, impacciata e prevedibile, con tanto timore e nervosismo. Finiti i tempi in cui i solisti risolvevano la partite (vedi Ibrahimovic), adesso bisogna rimboccarsi le maniche sul serio.
Per contro, i belgi sono piaciuti innanzitutto per l’atteggiamento. Se la sono giocata sempre a viso aperto, nel primo tempo hanno dimostrato di voler vincere, e solo quando sono calati fisicamente hanno pensato a non perdere. Fossero tutte così le squadre “minori” in trasferta, lo spettacolo ne guadagnerebbe decisamente.
Da 6.5 lui, da 5.5 l’assistente che sbandiera per la difesa dell’Anderlecht nel secondo tempo: sbaglia due segnalazioni piuttosto semplici a svantaggio del Milan. Va detto, comunque, che i rossoneri non ne avrebbero approfittato.
Bene su due conclusioni velenose nel primo tempo: va giù e copre la porta. Graziato dalla scarsa mira di Biglia, per il resto inoperoso.
Mossa indovinata da Allegri: il ragazzino spinge, corre e chiude, dimostrando che la maglia del Milan non è scontata. Si guadagna una conferma.
Chiude bene sulle iniziative dei belgi finchè deve alzare bandiera bianca per un problema muscolare. Sfortunatissimo.
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Meno appariscente di Bonera, ingaggia un bel duello tutto di fisico con Mbokani e non ne esce sconfitto, tanto che il congolese deve girare al largo.
La volontà non gli è mai mancata, ma questa sera si rivela inadeguato. Sbaglia i cross, dalla sua parte sfondano ogni volta che ci provano.
Ci ha messo l’anima, lui che negli ultimi anni ha avuto poche occasioni di giocare. Spesso però abnegazione non fa rima con ottimi risultati. Il meno peggio, comunque.
Se è questo il playmaker che Allegri ha chiesto a gran voce fino a quando non l’ha visto arrivare a Milanello, si cominci subito a pregare Van Bommel di tornare.
Anche lui è uno che finchè la maglia non è fradicia non smette di correre; ma la sensazione è che la partenza di Ibrahimovic abbia nuociuto a lui più che ad altri.
Fischiato, se la prende scagliando una borraccia e pare avere anche una crisi di pianto. In generale non se lo merita, però ha iniziato la stagione con passo da bradipo.
( cambia ritmo al Milan: non a caso, nei 10 minuti successivi i rossoneri hanno il loro momento migliore. Sotto porta però doveva segnare)
La colpa non è sua, che anzi fa vedere di essere cresciuto. Da seconda punta non gira proprio: non ha il passo, tatticamente non conosce i movimenti. Un errore.
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Un altro che deve dividere le colpe con Allegri: gioca a 30 metri dal compagno più vicino, aspetta rifornimenti che non gli possono arrivare, ma lui non fa nulla per provare a lasciare il segno.
Tre parate ottime su Flamini, Boateng ed Emanuelson, poi si supera nella ripresa su El Shaarawy. C’è molto di suo in questo pareggio.
Inizia impacciato con un paio di errori grossolani, poi si riprende e inizia a spingere, demolendo il povero Antonini. Bravo anche in fase difensiva.
Stopperaccio vecchio stampo, non va tanto per il sottile e usa la clava anche quando sarebbe più consono il fioretto. Efficace, dunque sufficiente.
Centralone difensivo dal fisico imponente: Pazzini non la vede mai.
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Il veterano del gruppo: c’era in quel 4-1 Milan del 2006. Se lo ricorda, e concede ben poco agli avversari, anche se De Sciglio lo fa penare.
Aveva iniziato bene, poi si perde; e dire che dalla sua parte c’è Antonini e non dovrebbe essere un problema.
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Signore incontrastato della mediana: imposta, distrugge il gioco altrui, pressa, sgomita, lancia. Peccato si divori un gol: sarebbe stata la serata perfetta.
Mediano strappato alla difesa, fa tanto ordine senza farsi troppo notare, ma il mastino che azzanna le caviglie avversarie è un altro mestiere.
Parte bene, impegnando anche Abbiati con un bel rasoterra; cala nella ripresa, ma la sua prova rimane positiva.
Si muove tanto, ma risulta alla lunga un po’ troppo fumoso. Ha le qualità, non le fa emergere.
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Bell’attaccante, il congolese. Lo sapevamo: l’ha confermato. Tantissimo movimento, da solo impegna tutto il reparto difensivo del Milan. Fosse più concreto sottoporta…
(Claudio Franceschini)
signore incontrastato della mediana: imposta, distrugge il gioco altrui, pressa, sgomita, lancia. Peccato si divori un gol: sarebbe stata la serata perfetta.
mediano strappato alla difesa, fa tanto ordine senza farsi troppo notare, ma il mastino che azzanna le caviglie avversarie è un altro mestiere.
parte bene, impegnando anche Abbiati con un bel rasoterra; cala nella ripresa, ma la sua prova rimane positiva.
si muove tanto, ma risulta alla lunga un po’ troppo fumoso. Ha le qualità, non le fa emergere.
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bell’attaccante, il congolese. Lo sapevamo: l’ha confermato. Tantissimo movimento, da solo impegna tutto il reparto difensivo del Milan. Fosse più concreto sottoporta…
(Claudio Franceschini)
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