Torna questa sera la Champions League, edizione 2012/2013. Quest’anno abbiamo solo due italiane a rappresentarci nella principale coppa europea; una è il Milan, che fa il suo esordio a San Siro contro l’Anderlecht, squadra campione del Belgio e nobile decaduta dopo un passato che ha portato coppe continentali (fine anni Settanta-inizio Ottanta). Nel girone C sono comprese anche Zenit San Pietroburgo e Malaga, ma tutti i pensieri questa sera sono ai biancomalva, che arrivano in Italia per giocarsela, approfittando anche dello scarso periodo di forma del Milan (clicca qui per l’intervista esclusiva a Lulù Oliveira). Sulla carta il Milan è favorito: l’Anderlecht non è uno squadrone, tecnicamente è inferiore sia negii elementi individuali che come collettivo. Però, il Milan è una squadra che, partiti i senatori, non ha troppa esperienza internazionale e manca dei leader che possano prendere in pugno la partita e risolvere le situazioni complicate. Il pronostico, quindi, non è scontato; anche perchè i rossoneri hanno tanti dubbi in testa in questo momento, e si sa che quando non si è sereni mentalmente si rischia di andare incontro a brutte figure. L’ultima volta che il Milan ha affrontato l’Anderlecht era il novembre 2006: finì 4-1, in campo c’era Kakà che realizzò una tripletta e a maggio arrivò la coppa. Peccato che quei tempi siano finiti.
Il Milan ha avuto un avvio di campionato pieno di problemi. Poco gioco, poca personalità, scarsa pericolosità offensiva e tanta, tanta confusione: i risultati sono arrivati di conseguenza, le due sconfitte casalinghe hanno fatto suonare più di un campanello d’allarme e la squadra è sprofondata nuovamente ina situazione complicata, dalla quale sembrava essere uscita a seguito del 3-1 di Bologna. Peccato che quei tre gol (di cui un rigore molto dubbio e una papera del portiere avversario) siano rimasti gli unici stagionali del Diavolo. Adesso il Milan entra nel suo habitat naturale, ovvero la Champions League; ma anche qui, attenzione a dare qualcosa per scontata: dalla vittoria di Atene nel 2007, i rossoneri hanno superato gli ottavi di finale in appena un’occasione, lo scorso anno, venendo poi eliminati ai quarti.
Allegri ci ha tenuto a sottolineare, nella conferenza stampa di ieri, come Berlusconi sia vicino alla squadra; ed è chiaro che se c’è il bisogno di confermarlo e di tirare fuori l’argomento è perchè le cose non stanno andando bene. “E’ naturale che senza i risultati sarà l’allenatore a pagare”, ha detto il tecnico toscano, “se non piacevo quando vincevo figuriamoci ora. Ma non siamo all’ultima spiaggia: la squadra ha bisogno di crescere”. E ha sottolineato il concetto: “Ci vuole rabbia, per vincere dobbiamo migliorare tecnicamente, dare tutti qualcosa in ppiù. L’Anderlecht? Partita che getterà le basi per il passaggio del turno”. Soprattutto, il problema del Milan è in zona gol: “Ma a Udine rientra Montolivo che ha qualità tecniche. E’ vero comunque, abbiamo difficoltà a concretizzare, negli ultimi 20 metri ci manca fantasia”.
E’ per questo che Allegri sta studiando la soluzione alternativa: non Bojan nè El Shaarawy di fianco a Pazzini, ma Emanuelson, proprio per la rapidità e il cambio di passo che possono essere utili al Milan. Montolivo è ancora fuori causa e non è stato convocato, gli altri sono a disposizione con l’eccezione dei lungodegenti Pato e Robinho. Così, il tecnico toscano pensa a degli aggiustamenti rispetto alle prime uscite di campionato. A destra il ballottaggio lo dovrebbe vincere De Sciglio, che ha corsa e raggiunge bene il fondo oltre a essere più fresco. In difesa, come annunciato Acerbi va in panchina, c’è Mexès che della rosa del Milan è quello con più esperienza internazlonale e può cominciare da qui il suo recupero. Antonini confermato a sinistra: Constant sarà utilizzato a centrocampo, suo ruolo naturale (ma parte dalla panchina). In mediana, De Jong è stato acquistato per fare da schermo davanti alla difesa e Allegri lo schiererà in quella posizione, con ai lati l’intoccabile Nocerino e, con tutta probabilità, Flamini. Dietro le punte c’è ancora Boateng: l’inizio di stagione del ghanese non è stato particolarmente brillante, ma Allegri ha bisogno della sua forza e dei muscoli negli inserimenti in zona gol.
Oltre al secondo portiere Amelia, Allegri porta in panchina Abate e Yepes come difensori: un terzino e un centrale, sono più che sufficienti visto che in campo ci De Sciglio – che all’occorrenza potrebbe spostarsi a sinistra – e Bonera che può fare il laterale. Constant e Ambrosini per dare freschezza a centrocampo o blindare il risultato in caso di vantaggio (più Ambrosini), in attacco le soluzioni alternative sono Bojan ed El Shaarawy.
L’Anderlecht è reduce dal pareggio in campionato contro il Lierse (1-1) e al momento si trova al secondo posto nella Jupiler League, ancora imbattuto ma staccato di quattro punti dal Bruges capolista. Van Den Brom, per il ritorno ai gironi di Champions League a cinque anni dall’ultima volta, dovrà fare a meno di Jordan Lukaku (fratello minore di quel Romelu di proprietà del Chelsea) e del terzino destro Odoi, oltre che di Matias Suarez, bomber della squadra da tempo fermo ai box. “Non possiamo pensare di venire a Milano e difenderci soltanto”, dice il tecnico. “Ce la giocheremo, ma avremmo preferito che il Milan avesse vinto 5-0 le ultime due partite: sarebbe stato più rilassato”. Lo spirito dei belgi è combattivo: “Siamo euforici per la qualificazione ai gironi, vogliamo dimostrare quello che valiamo: proveremo ad approfittare delle difficoltà dei rossoneri”.
Van Den Brom deve rivedere i suoi piani per quanto riguarda la difesa: il polacco Wasilewski trasloca sulla destra, lasciando la posizione di centrale a Nuytinck, che farà coppia con Kouyaté, mentre a sinistra ci sarà il veterano Deschacht. Da centrocampo in su non cambia nulla, al di là della squalifica di Jovanovic: davanti alla difesa Lucas Biglia si occuperà della fase di impostazione e Kljestan dell’interdizione, le tre mezzepunte saranno Gillet a destra, Yakovenko a sinistra e Kanu al centro. Davanti, Dieudonné Mbokani, 26 anni, un’esperienza poco fortunata con il Wolfsburg: dopo la partenza di Lukaku è l’elemento migliore della rosa.
Poche soluzioni di qualità dall’elenco della panchina: tra queste, attenzione a Behrang Safari, terzino sinistro svedese già visto in Champions League con la maglia del Basilea; all’ungherese Juhasz, all’Anderlecht dal 2005; e a Tom De Sutter, attaccante con una buona media realizzativa con i biancomalva.
Abbiati; De Sciglio, Bonera, Mexès, Antonini; Flamini, De Jong, Nocerino; Boateng; Pazzini, Emanuelson. All. Allegri
A disp: Amelia, Abate, Yepes, Constant, Ambrosini, Bojan, El Shaarawy
Squalificati: –
Indisponibili: Montolivo, Pato, Robinho
Proto; Wasilewski, Kouyaté, Nuytinck, Deschacht; Biglia, Kljestan; Gillet, Kanu, Yakovenko; Mbokani. All. Van Den Brom
A disp: Kaminski, Safari, Juhasz, Praet, R. Vargas, De Sutter, Bruno
Squalificati: Jovanovic
Indisponibili: Odoi, J. Lukaku, M. Suarez
Arbitro: Collum (Scozia)
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