Dopo la vittoria seppur sofferta contro il Cagliari sembra essere tornato il sereno in casa Milan. La situazione di Massimiliano Allegri appare ora come ora più tranquilla e si appresta a tornare in panchina (a Parma) dopo la giornata di squalifica; ma è chiaro che, vista la posizione ancora precaria di classifica, ad una nuova capitolazione torneranno le voci su un suo possibile esonero, che sarebbe il quinto dell’era Berlusconi (quindi, di fatto una rarità). La sensazione circolante, inoltre, è che comunque si concluda la stagione in corso, alla fine le strade del mister livornese e quelle del Milan si separeranno nonostante il contratto in scadenza al 30 giugno del 2014, fra circa un anno e mezzo. Oramai il rapporto fra il patron Silvio Berlusconi e lo stesso allenatore è ai minimi termini, e solo una grandissima prestazione in Champions League (a tutt’oggi poco ipotizzabile), potrebbe far desistere il numero uno di via Turati dall’esonero. Moltissimi i nomi dei papabili per la prossima stagione e fra questi in cima alla lista dei desideri vi sarebbe Luciano Spalletti, allenatore dello Zenit San Pietroburgo che ha fatto il grande salto portando la Roma ad un passo dallo scudetto, dopo aver fatto molto bene con Empoli e Sampdoria. Peccato però che uscendo recentemente allo scoperto per parlare del proprio futuro il tecnico toscano abbia smentito la questione: “L’anno scorso si era già parlato del Milan, dell’Inter, della Juve, e avevo detto quella volta che non intendevo lasciare lo Zenit. Poi ho prolungato il mio contratto con lo Zenit. Anche quest’anno dico che non lascio lo Zenit”. Spalletti ha voluto altresì smentire la notizia riguardante l’esistenza di una clausola rescissoria che gli permetterebbe di liberarsi dal club russo in caso di una chiamata importante dall’estero. L’allenatore dello Zenit ha comunque lasciato un piccolo spiraglio che può far sperare il Milan: “Se proprio dovessi andare via, lo farei in una situazione confortevole e ideale per il club, mentre adesso abbiamo delle difficoltà…”. Che potrebbe voler dire creare un paradosso: Milan e Zenit sono avversarie nel girone di Champions League, una vittoria del club russo migliorerebbe la sua situazione, ma al tempo stesso getterebbe nello sconforto i rossoneri… Niente ritorno in Italia imminente, comunque, per l’ex allenatore giallorosso; così come non sembra destinato al cambio di panchina l’attuale guida del Parma, quel Roberto Donadoni milanista doc, che l’anno scorso ha stupito tutti alla guida del club emiliano, ottenendo grandi risultati e mettendo in pratica spesso e volentieri un bel gioco. Sarebbe il profilo ideale per il Milan, che negli ultimi anni ha sempre preferito allenatori che conoscessero bene l’ambiente di Milanello. Ghirardi però ha fatto sapere all’amico Galliani che l’idea della dirigenza gialloblu…
… è quella di continuare il matrimonio con l’ex ct della Nazionale e che a breve potrebbe arrivare il prolungamento del contratto. Guarda caso, anche Donadoni sarà prossimo avversario del Milan (domani, per la sesta giornata di serie A).Il Milan dovrà quindi guardare altrove per individuare il post-Allegri, e visti questi recenti “rifiuti” e l’impossibilità nell’arrivare a Guardiola l’ipotesi di una promozione di Mauro Tassotti prende sempre più piede. Intanto però bisogna vincere le prossime partite: come detto Parma, Zenit San Pietroburgo e il derby.