Nell’intervista prepartita, l’ex centrocampista del Milan Giovanni Lodetti ha indicato una sola strada e una sola possibilità: puntare sul collettivo e il gioco di squadra e la vittoria dei rossoneri. Mario Balotelli ed Alessandro Matri saranno chiamati a svolgere bene il proprio lavoro, ma tutta la squadra dovrà supportarli in maniera compatta e chissà che, come spesso capita nelle maggiori difficoltà, ogni singolo tiri fuori il meglio di sè.
Nella sfida tra indisponibili di Milan e Celtic non c’è storia. I rossoneri devono fare a meno di quasi un intera formazione. Mancheranno i terzini titolari, Abate e De Sciglio, due difensori di riserva, Bonera e Silvestre, un centrocampista e il trequartista titolare ovvero Montolivo e Kakà, e due attaccanti che potrebbero sempre partire dal 1′ come El Shaarawy e Pazzini. Il Celtic invece deve rinunciare ad uno dei nuovi acquisti, il difensore centrale Steven Mouyokolo che rientrerà a disposizione solo verso marzo 2014. Assente tra gli scozzesi anche l’ala destra James Forrest e questo può pesare: il ventiduenne nato a Prestwick può dare velocità ed imprevedibilità all’azione. In ogni caso i problemi d’infermeria tra le due squadre non sono paragonabili.
Dopo aver passato i turni preliminari di Champions Milan e celtic si trovano nelle fasi a gironi per un confronto che, vista la situazione infortuni in casa rossonera, sembra essere quasi alla pari. I rossoneri gravemente rimaneggiati, soprattutto per quanto riguarda il settore difensivo, punteranno tutto sulle manovre offensive che vedono come terminali ultimi Balotelli e Matri. Non è da escludere comunque un inserimento dei centrocampisti, ma a nostro parere l’attenzione deve essere rivolta principalmente ai centravanti rossoneri. il neo attacante di Sant’Angelo Lodigiano è appena arrivato a rimpinguare le file dell’attacco rossonero e l’anno scorso fu proprio lui ad andare a segno contro il Celtic nella partita dell’olimpico finita per 2-0. Ora Matri si trova a dover vestire i panni del diavolo ma il quello che gli viene richiesto dall’attuale allenatore è quello che in passato gli era stato chiesto da Conte: mettere il pallone in rete e fare tanto movimento insieme al suo compagno di reparto Balotelli. l’omonimo dell’attuale presidente del consiglio Greco questa sera dovrà fare del suo meglio per approfittare delle defezioni della retroguardia difensiva e cercare con l’aiuto dei compagni di essere il terminale decisivo per i contropiedi innescati dalle retrovie. È pur vero che la coppia centrale rossonera è quella titolare e sembra resistere fortunatamente al destino che ha costretto i compagni di reparto al riposo, ma bisogna ricordare che proprio loro hanno giocato le ultime partite di campionato in cui i rossoneri hanno già subito 5 gol.
Alle 20:45 di questa sera il Milan apre la sua stagione di Champions League ospitando il Celtic a San Siro. Ricordi felici: nel 2006/2007 le due squadre si incrociarono agli ottavi e i rossoneri andarono poi a vincere la Coppa. Qui siamo solo alla prima partita della prima fase, eppure potrebbe trattarsi di un crocevia già importante: la squadra di Massimiliano Allegri è in piena emergenza infortuni e ha aperto male la stagione (4 punti in tre giornate di campionato). Vincere questa sera con una formazione totalmente rimaneggiata sarebbe un ottimo affare per dare una svolta, così come perdere (o anche pareggiare) l’esordio casalingo complicherebbe dannatamente i piani di una qualificazione già di suo poco scontata, visto che l’Ajax promette battaglia per il secondo posto nel girone. Allegri lo sa, ma poco può farci; se non infondere nei suoi il fuoco vivo della lotta e delle partite della vita. Arbitra il tedesco Stark: l’unico precedente è una sconfitta, 2-3 in casa con il Barcellona, decisamente poco augurante.
Massimiliano Allegri ha dato la colpa alla sfortuna per la miriade di infortuni. “La situazione non mi preoccupa: gli infortuni muscolari sono solo quattro, per i traumi non ho la sfera di cristallo e comunque Abate si è fatto male in Nazionale ed El Shaarawy a fine allenamento si fanno quei giochini con la palla, come le foche al circo“. Dichiarazioni non proprio confortanti, e nel frattempo Pato ha rincarato la dose dal Brasile affermando che gli infortuni di quando giocava al Milan sono da ascriversi ai medici rossoneri, visto che ora gioca e sta bene. Allegri ha parlato di autocritica che il brasiliano dovrebbe fare, poi ha preferito concentrarsi sulla partita di Champions League. “Ci sono tutti i presupposti per fare una grande prestazione e riscattare Torino”. Peccato che il piatto pianga: come detto ci sono tantissimi indisponibili e una formazione tutta da inventare. Rispetto a quanto si diceva ieri, la grande novità è rappresentata da Valter Birsa, che dovrebbe piazzarsi dietro i due attaccanti, presumibilmente Matri e Balotelli (l’alternativa allo sloveno è Robinho). Centrocampo a tre con Nocerino. De Jong e Muntari e difesa a quattro: da destra a sinistra Zaccardo, Zapata, Mexes e Constant (favorito nel ballottaggio con Emanuelson). In porta Abbiati.
A disposizione di Allegri dovrebbero partire il secondo portiere Amelia, Emanuelson, Poli, Robinho e tre giovani: il difensore centrale Luca Iotti (17 anni) e i centrocampisti centrali Bryan Cristante e Andrej Modic (bosniaco classe 1996).
Lunga lista infortunati per i rossoneri: Silvestre, Bonera, Abate, De Sciglio, Montolivo, Kakà, El Shaarawy, Pazzini.
Queste alcune delle dichiarazioni dell’allenatore del Celtic, Neil Lennon, nella conferenza stampa prepartita: “Mi sento bene, sono contento di essere qui. L’eliminazione dell’anno scorso ci ha dato un nuovo slancio per fare ancora meglio. C’è una certa pressione ma ci aiuterà a fare bene, una pressione che ci renderà più competitivi. E’ un girone difficile ma sarà un’esperienza positiva. (…) Ultimamente il Milan ha subito parecchi infortuni, la loro situazione non è quella ideale, ma sicuramente supereranno questo momento. Tuttavia non cambierò il sistema di gioco della mia squadra. Balotelli è un fantastico calciatore, ho visto anche la partita di sabato, è davvero molto forte. E’ veloce e riesce a liberarsi con facilità dei difensori. Esercita una forte pressione sulla squadra, è giovane e ha molta strada davanti a sè“. 4-4-2 previsto per il Celtic con Forster in porta e difesa a 4: Lustig a destra, Izaguirre a sinistra, Ambrose e Van Dijk in mezzo. Centrocampo: ala destra Commons, ala sinistra Brown, centrali Ledley e Mulgrew, attaccanti Samaras e Stokes.
In panchina per il Celtic dovrebbero partire il secondo portiere Zaluska, il difensore Matthews, i centrocampisti Kayal, Rogic e Boerrigter e gli attaccanti Baldè e Pukki.
Non saranno della partita il difensore centrale Mouyokolo e l’ala destra James Forrest.
Domani sera il Milan si gioca buona parte delle sue ambizioni di passaggio del turno in Champions League ospitando il Celtic a San Siro. Forse è esagerato dire così, ma la realtà dei fatti è che in un girone equilibrato (l’Ajax è sempre una squadra ostica da affrontare e il Barcellona non può fallire uno dei due posti a disposizione) vincere in casa è fondamentale. Se ci aggiungiamo che i rossoneri si presentano all’appuntamento con mezza squadra fuori, una difesa da inventare e tanti dubbi, arriviamo a capire come quella che poteva essere una partita “di passaggio” si trasforma in novanta minuti fondamentali. Il Celtic non ha troppe pressioni: d’accordo che lo scorso anno ha raggiunto gli ottavi e si vuole ripetere, ma dopotutto sa che se anche arrivasse l’eliminazione non sarebbe un dramma, considerati i rapporti di forza del raggruppamento. Arbitra il tedesco Stark, che con il Milan ha un solo precedente: la sconfitta interna contro il Barcellona, stagione 2011/2012, 2-3 nel girone eliminatorio (i rossoneri passarono comunque agli ottavi).
La situazione del Milan è decisamente preoccupante. Siamo solo alla quarta partita ufficiale della stagione e Allegri non sa che formazione mandare in campo: infermeria piena e risultati che stentano ad arrivare. Su questo non ci sono eccessivi patemi: il tecnico toscano, anche a Cagliari, è sempre partito a rilento per poi crescere nel corso della stagione, e dopotutto la squadra ha un punto in più di quanto raccolto un anno fa, quando poi centrò il terzo posto. Peccato che gironi di ritorno a tirare e fare miriadi di punti non siano mai scontati, e che la vera questione stavolta riguardi una difesa decimata (tutti i terzini di ruolo sono fuori), un Kakà che dopo i primi 70 minuti è già costretto a star fuori un mese (almeno così pare) e la coppia Montolivo-Poli fuori gioco almeno per domani (e l’ex Fiorentina ne avrà per una quarantina di giorni). Insomma: Allegri ha le scelte contate, e abbandona già il progetto del trequartista perchè Saponara non è ancora al meglio e Birsa non offre le adeguate garanzie. Dunque, tridente: con Matri e Robinho ad affiancare Balotelli, e dietro un centrocampo muscolare (e obbligato) composto da Nocerino, De Jong e Muntari. Difesa mai vista: Constant, già adattato a terzino sinistro, si sposta a destra (a meno che non venga riproposto Zaccardo), Emanuelson gioca a sinistra, quanto meno Mexès e Zapata sono disponibili. Già comporre la panchina sarà un bel problema per Allegri, che non ha nemmeno Niang per il noto problema della “dimenticanza” nella lista.
Gli ottavi di finale centrati lo scorso anno sono stati un grande risultato; la stagione però non è iniziata bene per Neil Lennon, che al playoff ha dovuto aspettare il 92′ della sfida di ritorno per evitare un clamoroso tempo supplementare e, chissà, un’eliminazione da tragedia greca contro lo Shakhter Karaganda. Ad ogni modo il girone è stato centrato; obiettivo minimo, ora però le cose si complicano decisamente. Il tecnico biancoverde, ex centrocampista della squadra, manda in campo il suo classico 4-4-2 di stampo britannico: poche sorprese, Grigorios Samaras affianca in attacco Anthony Stokes, irlandese di 25 anni. A centrocampo capitan Scott Brown si allarga a destra, Briton e Ledley centrali con Rogic a sinistra. Difesa guidata dal nigeriano Ambrose: Lennon un anno fa lo schierò nell’andata contro la Juventus pur se il giocatore era tornato da una manciata di giorni dalla vittoria in Coppa d’Africa. Finì male, con pubbliche scuse del tecnico che però ha dimostrato quanto si affidi al suo difensore. Attenzione, per quanto riguarda le scelte in panchina, a Teemu Pukki, arrivato dallo Schalke 04: un giocatore di cui si parla molto bene.
32 Abbiati; 81 Zaccardo, 17 Zapata, 5 Mexes, 21 Constant; 23 Nocerino, 34 De Jong, 4 Muntari; 14 Birsa; 45 Balotelli, 9 Matri.
In panchina: 1 Amelia, 36 Iotti, 28 Emanuelson, 37 Modic, 16 Poli, 24 Cristante, 7 Robinho.
Allenatore: Massimiliano Allegri
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno
Indisponibili: Silvestre, Bonera, Abate, De Sciglio, Montolivo, Kakà, El Shaarawy, Pazzini
1 Forster; 23 Lustig, 4 Ambrose, 5 Van Dijk, 3 Izaguirre; 15 Commons, 16 Ledley, 21 Mulgrew, 8 Brown; 9 Samaras, 10 Stokes.
In panchina: 24 Zaluska, 2 Matthews, 33 Kayal, 18 Rogic, 11 Boerrigter, 17 A.Baldè, 20 Pukki.
Allenatore: Neil Lennon
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Mouyokolo, Forrest
Arbitro: Stark (Germania)