Napoli-Parma finisce incredibilmente 1-2. Boccone amaro per gli ottantamila del San Paolo. Il Napoli prova a mettere il crudo parmense sulla propria pizza ma non lo digerisce: prima sconfitta interna ad opera degli emiliani che ricominciano da dove avevano finito prima della sosta (vittoria 3-1 sul Genoa), scalando la graduatoria ed issandosi al rifugio di quota nove punti. Rimangono bloccati pochi metri sopra i partenopei, cui non basta la netta supremazia nel possesso palla, raramente esteso in verticale. Più cinici come da copione gli uomini di Colomba, che sfruttano la metà delle occasioni (8 tiri a 15) per profanare il tempio azzurro. Mazzarri s’aggrappa ai falli, ma nel frattempo si segni il vantaggio gialloblu. L’azione è da manuale: discesa del terzino (Gobbi), genuino triangolo con un pizzico di mostarda (Floccari ci mette il tacco), diagonale chirurgico (12’st). Non a caso il pareggio, al minuto 31 della ripresa, è frutto di una rapida trama verticale, innescata da Gargano e tradotta in rete da Mascara con la sapiente mediazione del Pocho Lavezzi. Il resto sono prevalentemente conclusioni da lontano o calci piazzati, insidiosi ma non costruiti. Bravo il Parma a capitalizzare le proprie sporadiche chances, come in occasione del definitivo vantaggio al 37’st: il laser di Giovinco da destra premia l’applicato inserimento sottoporta di Modesto siglando una vittoria clamorosa. Logico che il Napoli abbia fatto la partita, tenendo gli avversari compresi indietro (65% di protezione dell’area), ma la superiore mole di gioco non è stata convertita adeguatamente, checché ne possa dire Mazzarri. Lo dimostra il fatto che statistiche alla mano l’indice di pericolosità è tutto considerato molto simile (53 Napoli contro 44 Parma), nonostante la maggiore quantità di occasioni azzurre. Ed anche l’abbondante 65% di passaggi riusciti dei campani va letto nell’ottica di un insistente quanto sterile fraseggio orizzontale: il Parma ha dimostrato che può bastare anche un 53% se sfruttato a dovere. Bagno d’umiltà o semplice incidente di percorso? Al campo la risposta, ma già da lunedì il Napoli lavori sul cinismo in area più che masturbarsi sui propri sogni di grandezza, italiani ed europei (non sbagliati, per carità, ma attenzione ai piedi per terra). Perché se Hamsik fa mancare il consueto, straordinario contributo offensivo, la sensazione è che tutto ricada sulle spalle di Cavani: il Pocho è indispensabile ma non la butta dentro, anche perchè sfiancato dal lavoro alla Eto’o. Complimenti invece al Parma per un successo sicuramente molto “italiano” (difesa e contropiede), ma del resto oggi, al San Paolo, si vince così.