Finisce 3-0 per il PSV Eindhoven la partita del Philips Stadion. Una gara che non è mai esistita, fin dal primo minuto quando il Napoli è entrato in campo con timore e pensando innanztutto a non prenderle, ed è finito schiacciato da una squadra olandese che invece ha aggredito l’avversario e ha cercato subito la via della rete. Al di là dell’atteggiamento si è vista una differenza qualitativa importante: il PSV Eindhoven è una delle formazioni migliori di questa manifestazione, e forse per Mazzarri è stato un azzardo troppo elevato presentarsi in Olanda con il Napoli 2, con giocatori che non hanno minuti europei nelle gambe e solo manciate in campionato. Il tecnico livornese deve riflettere: se l’Europa League, da precisa scelta, interessa molto meno del campionato, forse non valeva nemmeno la pena di provare a rimediare al risultato inserendo Cavani e Pandev; altrimenti, in caso contrario, stupisce la formazione di partenza. Quale delle due che sia, adesso il Napoli si trova al secondo posto nel girone, alla pari proprio del PSV e sotto di tre punti rispetto al Dnipro che ha vinto in Svezia (clicca qui per le pagelle di PSV Eindhoven-Napoli).
Al termine del primo tempo del Philips Stadion il PSV Eindhoven è in vantaggio 2-0 sul Napoli; e quello che viene da dire è che va fin troppo bene, per quello che è stato il leit motiv dei 45 minuti visti finora. Gli olandesi hanno fatto la partita per tutto il tempo, assediando la porta di Rosati con una pressione costante che ha portato a occasioni non limpidissime ma a continui palloni dentro, pressione, palle recuperate e, purtroppo, anche i due gol che finora decidono. Il Napoli si presenta con le seconde linee: Mazzarri è stato chiaro, l’Europa League è un banco di prova per chi gioca meno il campionato, ma è tutto in funzione della caccia allo scudetto, o quasi. Peccato che dall’altra parte ci sia di fronte una formazione esperta come il PSV Eindhoven, che a tratti ricorda il Barcellona per come sa trattare la palla, muoversi negli spazi e cambiare posizione ai propri giocatori; fin dall’inizio i partenopei sono in balia dei recuperi di Strootman e Van Bommel, gli olandesi cercano costantemente la velocità di Narsingh e le incursioni di Toivonen, che spesso e volentieri è l’uomo pù avanzato della squadra di Advocaat. Al Napoli va bene una volta, due volte, anche tre perchè gli olandesi non sono precisi nelle conclusioni o Rosati si salva (belle un paio di parate con i piedi); ma al 19′ devono capitolare quando Lens, un peperino, sbuca tra Rosati e Fernandez su lancio lungo di Derijck. Il portiere va in confusione, esce al limite e colpisce di testa ma non chiama palla al difensore che resta lì e non può vedere il suo estremo difensore: carambola, Lens raccoglie e mette in porta. Il 2-0 non si materializza subito solo perchè Strootman, lanciato a rete da solo, ha la palla sul destro e ciabatta orribilmente a lato; ma arriva al minuto 41, dopo che la reazione del Napoli è stata solo in un tiro di Mesto sibilato molto lontano dal palo di Waterman. Stavolta grande azione di Narsingh che prende palla alla trequarti, scherza sulla destra Dossena e Aronica e mette in mezzo, dove Mertens si inserisce con i tempi giusti e al volo batte Rosati, anche con una deviazione di Cannavaro. Vantaggio doppio che è strameritato: il Napoli non è in campo, Vargas e Insigne di fatto non hanno mai preso palla se non in rarissime occasioni, El Kaddouri è un fantasma e il centrocampo non regge. Mazzarri si è seduto vicino a Cavani: che gli abbia detto che intende salvare la baracca?
Si apre la ripresa e in campo c’è Cavani: il Matador prende il posto di un disastroso El Kaddouri, e il Napoli sembra goderne subito, perchè il baricentro della squadra si alza e si vedono giocate sulla trequarti avversaria che fanno pensare a un gol che riapra la gara. Non sarà così: il contributo di Cavani si fermerà a qualche ripiegamento dei suoi e a uno scatto su palla profonda di Insigne, chiuso però con tiro a lato a causa dell’ottima opposizione in uscita di Waterman. Invece, quello che succede è che il PSV Eindhoven segna il terzo gol: il Napoli sulle palle inattive è un pianto, sul primo angolo Derijck chiama Rosati alla parata con il piede, su quello immediatamente successivo è Marcelo a staccarsi da Aronica e svettare indisturbato per il 3-0. Di fatto si chiude lì, al 52′: nemmeno gli ingressi di Pandev e Zuniga riescono a restituire al Napoli quel minimo di levatura tecnica per spaventare il PSV, che anzi va avanti imperterrito con la sua partita e sfiora a più riprese il quarto gol, un paio di volte con Mertens (bravo Rosati, specialmente su una punizione diretta all’incrocio) e con Lens, che scappa in area e invece di tirare serve dietro per Van Bommel che è in controtempo. Nel finale al Napoli saltano un po’ i nervi, e gli uomini di Mazzarri finiscono con otto ammoniti. Poi l’arbitro, per fortuna, fischia. Il PSV Eindhoven esce in trionfo, Advocaat stravince il duello con Mazzarri e ora i partenopei devono capire cosa fare delle restanti partite: è chiaro che umiliazioni del genere non si possono accettare a cuor leggero.
Marcatori: 19′ Lens, 41′ Mertens, 52′ Marcelo
Waterman; Hutchinson, Derijck, Marcelo, Bouma; Toivonen, Van Bommel, Strootman; Narsingh, Lens, Mertens. All. Advocaat
Rosati; Cannavaro, Fernandez, Aronica; Mesto, Dzemaili, Donadel, Dossena (72′ Zuniga); El Kaddouri (46′ Cavani); insigne (62′ Pandev), E. Vargas. All. Mazzarri
Arbitro: Tudor (Romania)
Ammoniti: El Kaddouri (N), Dossena (N), Bouma ℗, Fernandez (N), Derijck ℗, Cannavaro (N), Mesto (N), Pandev (N), Cavani (N), Aronica (N)
Recupero: 0′ primo tempo, 3′ secondo tempo
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