Napoli-PSV finisce 1-3. La sconfitta non intacca la qualificazione dei partenopei, che accedono ai sedicesimi di Europa League come secondi classificati nel gruppo F. Napoli in vantaggio con Edinson Cavani, poi la reazione del PSV Eindhoven, in gol per tre volte col centravanti sloveno Tim Matavz, abile a sfruttare due incertezze di Rosati e un assist di Depay. Nell’altra partita del girone il Dnipro consolida la prima posizione demolendo l’AIK Solna (4-0), che dunque chiude ultimo. La classifica finale del raggruppamento F è la seguente: Dnipro 15 punti, Napoli 9, PSV Eindhoven 7, AIK Solna 4. Il sorteggio per i sedicesimi di finale avverrà il prossimo 20 dicembre. In qualità di seconda classificata il Napoli potrà pescare anche le squadre eliminate dalla Champions League: Dinamo Kiev, Olympiakos, Zenit San Pietroburgo, Ajax, Chelsea, Bate Borisov, Benfica e Cluj.
Partita a schema libero: il nullo valore di classifica ha consentito alle due squadre di giocare senza troppi pensieri, alternando le fasi d’attacco. Il Napoli è partito meglio ma ha sofferto la velocità e l’efficacia dei contropedisti avversari, trovandosi sotto dopo il meritato vantaggio. Nella ripresa il copione è rimasto grosso modo il medesimo, coi partenopei ad attaccare a pieno regime esponendosi alle ripartente fulminee del PSV. Che trovato il terzo ha provato a gestire, concedendo però palle gol più o meno nitide al Napoli, incapace di sfruttarle per imprecisione o sfortuna. Forse il risultato non rende il giusto merito allo sforzo azzurro, soprattutto atletico; d’altra parte il PSV si è mostrato più efficace dal punto di vista tecnico.
Con la spinta degli esterni la difesa è stata spesso esposta ad un pericoloso tre contro tre da playground, che ha generato più situazioni di pericolo tra cui i gol (emblematico il terzo, col trio arretrato in balia dei velocisti avversari). Mazzarri ci ha creduto quasi sino alla fine, levando Cavani solo al 66′ e chiudendo con tre punte (Vargas, Pandev, R.Insigne) e un fantasista (El Kaddouri in campo). Ma purtroppo è emerso il gap tecnico tra le riserve del Napoli e la metà del PSV, più preciso nella gestione del pallone e sottoposta, anche se meno “quantitativo” nella costruzione di gioco.
Dopo un inizio timido il PSV ha dimostrato di saper colpire al minimo affondo. La squadra di di Advocaat ha individualità giovani, fresche e ben coordinate, anche se ancora sbilanciate nelle spaziature, soprattutto difensive (occasioni alla mano il Napoli avrebbe meritato almeno un altro gol). Merito agli olandesi che hanno impostato un partita apparentemente tranquilla, lasciando che fosse il Napoli a scoprirsi ed infilandolo con micidiali azioni in velocità. Nella ripresa il centrocampo ha un pò sofferto schiacciandosi a ridosso della difesa: d’altra parte il punteggio imponeva al Napoli di dettare il ritmo e aggredire.
Direzione all’inglese, come si suol dire. Non si lascia intenerire dai tuffi e tiene sempre in mano la gara, senza destare polemiche. Unica macchia, ma relativa, il fuorigioco di Matavz che vizia il secondo gol del PSV: sul tiro da sinistra di Lens lo sloveno è oltre tutti. Giusto il non rigore per un Cavani-Jorgensen nel secondo tempo.
Due mezzi errori che però costano due gol. Si riscatta con due belle parate nella ripresa, ma ormai la frittata è fatta.
Molto concertato e concreto, ma soffre la velocità di Depay che talvolta lo porta a spasso.
Concede spazi fatali a Matavz: peccato perché nel complesso è attento.
Tiene in gioco Matavz che fa tris, ma è il più reattivo dei tre dietro e il primo a ripartire a spron battuto.
Non copre adeguatamente e gestisce male un’ottima palla gol, da cui perlatro nasce il contropiede dell’1-3 dal 69’MESTO 6 Spinge con volontà ma trova pochi varchi e palloni buoni.
Genera il primo gol pressando Van Ooijen, resta un riferimento puntuale e generalmente ordinato anche se talvolta è preso d’infilata
Poca lavoro di copertura, si propone in avanti con scarsa convinzione, sbatte su Engelaar dal 57’PANDEV 6,5 Un errore al tiro da buona posizione (pacatissima di Waterman) e due assist cinque stelle, non sfruttati
Ottimo nei movimenti offensivi, ma lascia dei buchi importanti dietro a sè e pecca di precisione in fase di cross (e tiro).
Sembra quasi supponente, in realtà ci mette ‘a cazzimma: dribbling, assist (cestinati) e tiri: peccato quella zolla malandrina, a metà ripresa…
L’impegno è fuori discussione, le pecche sono (ahinoi) tecniche: inaccettabile il non-tiro in avvio, fallisce altri due gol.
Il colpo del pistolero, quasi senza guardare. Poi sbaglia un passaggio e nasce l’1-1, ma il suon apporto, anche in ripiego, resta positivo dal 66’R.INSIGNE 6 Minuti storici: li condisce con due tiri e altrettante chicche ed errori.
All.MAZZARRI 5,5 Squadra rimaneggiata e ci sta, ma troppo sbilanciata per raggiungere il pareggio. Osare un conto, esagerare (4 punte senza Cavani) un altro.
Subisce senza colpe, gran parata su Pandev, globalmente vigile.
Falloso e poco efficace in fase di spinta, patisce la corsa di Dossena che lo salta più volte.
Pilone interessante, reattivo e tecnico anche se un pò molle in un paio di occasioni.
Pilota il reparto con la maggiore esperienza, pulisce l’area per cielo e terra.
Vecchio drago, gioca d’esperienza: tiene la posizione appoggiando la manovra e fa le diagonali.
C’è lui alla fonte del gol di Cavani, ma anche a quella del pareggio. Compnsato il danno, si rende utile nel fraseggio dall’87’BRENET s.v.
Barbalbero al centro del bosco di mezzo, rimbalza o scrolla via chiunque con quel fisico bestiale. E risulta utile per dar respiro ai suoi.
Bel bagaglio tecnico: cerca spesso la giocata e più volte la trova, creando superiorità numerica.
Il suo tiro inganna Rosati ed è il pareggio. Resta sempre un’insidia perché è veloce e va bene negli spazi, sia a destra che a sinistra.
Ha 18 anni ed energie da vendere, ma anche una tecnica importante. Difficile da contenere quando parte in velocità, serve l’assist per l’1-3. Da seguire
Quattro tiri, tre gol e abbiamo detto tutto. Esultanza zero: come Inler a suo tempo?
All.ADVOCAAT 6,5 Mette in campo una squadra dalle idee chiare: gestione “bassa” del pallone e ripartente letali.
(Carlo Necchi)
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