Napoli-Siena si chiude con il risultato di 2-1 per la squadra di Mazzarri che agguanta tre punti, ma resta al quinto posto in classifica e chiude la stagione colmo di rammarichi. Per il Siena di Sannino, invece, nonostante la sconfitta, il campionato si chiude con una prestazione importante e la consapevolezza che, aldilà di ogni discorso a posteriori, la formazione senese ha ampiamente meritato questa salvezza sul campo. I novanta minuti del San Paolo vedono comunque il Napoli vincere meritatamente. I partenopei risulteranno superiori alla squadra di Sannino praticamente sotto ogni dato statistico: dal possesso palla (58%), alla pericolosità (57%), senza dimenticarsi della supremazia territoriale e di un maggior numero di conclusioni (11 e 5 in porta contro 10 e 4). Diversi dati sono comunque da prendere con le pinze perché la strategia del Siena è stata improntata verso il contenimento e le ripartenze ficcanti, lasciando dunque per lunghi tratti un possesso di palla ed una proiezione offensiva piuttosto sterile al Napoli. Un atteggiamento, quello tenuto dagli ospiti, che per lunghi tratti della contesa ha tenuto in scacco Mazzarri e i suoi uomini. A fare la differenza ci ha pensato allora Dossena che, oltre alle due reti, è risultato tra i più attivi in casa azzurra. Buone anche le prestazioni di Inler, sempre al centro della manovra e Fernandez, fondamentale recupera palloni. Nel Siena, l’ultimo ad alzare bandiera bianca è stato senza dubbio Gaetano D’Agostino. I suoi numerosi tentativi sono però stati frustrati da un pizzico di imprecisione e dalla reattività di De Sanctis.
La partita si sblocca già dopo tre minuti, alla prima fiammata targata Napoli. Pandev cambia gioco per Hamsik che sulla sinistra supera un uomo. Arrivato sul fondo, lo slovacco alza la testa e con il terzo occhio pesca l’inserimento di Dossena. Raggiunto dal passaggio di Marekiaro, per l’esterno di Lodi è un gioco da ragazzi infilare sul primo palo dell’incolpevole Farelli. Il vantaggio partenopeo dura però pochissimi secondi perché anche il Siena trova la rete al primo affondo. La firma di prestigio è quella del solito Destro, ma le responsabilità della difesa partenopea, nella figura di De Sanctis, sono evidenti. Il portierone azzurro buca completamente l’uscita su un lancio dalle retrovie e si fa prendere d’infilata da Destro. Per l’attaccante scuola Inter è allora un gioco da ragazzi resistere al ritorno di Cannavaro ed infilare nella rete sguarnita. Il definitivo 2-1 arriva ancora nel primo tempo e sempre dalle fasce. Stavolta però, l’azione si sviluppa sull’out destro, dove un dialogo d’alta scuola tra Campagnaro e Maggio innesca il turbo del difensore italo-argentino. L’ex Sampdoria dribbla nello stretto un uomo e dalla linea di fondo cross teso e rasoterra. Farelli interviene come può ed ancora Dossena è nel posto giusto, al momento giusto, pronto a scaricare con rabbia il pallone in rete e regalare l’ultima vittoria stagionale ai suoi uomini.
Nonostante il mancato accesso alla Champions League ed una finale di Coppa Italia ancora da giocare, il bilancio della stagione partenopea è comunque positivo per il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri. “Non avevamo fissato obiettivi – spiega ai microfoni di Sky – Dovevamo far bene, crescere e lo abbiamo fatto. Dispiace aver perso la gara di Bologna, quello è il più grande rammarico. Avevamo il nostro destino in mano ed arrivando terzi avremmo fatto qualcosa di straordinario. E’ stato un peccato. Ma la stagione resta grandiosa”. Il tecnico di San Vincenzo esprime anche una battuta su Lavezzi ed i fischi piovuti dalle curve: “Rido quando si vince e non ho fatto caso a questi fischi. Non ci ho fatto proprio caso. Mi interessa il risultato, alla fine abbiamo anche rischiato di pareggiare questa gara perché eravamo stanchi dopo 50 partite. La stagione comunque non è ancora finita. C’è da fare questa finale di Coppa Italia nel migliore dei modi. Quando finirà l’annata ci incontreremo con il presidente e gli dirò cosa penso in merito alla questione che riguarda Lavezzi”. Anche Sannino fa il bilancio dell’annata ed il responso non può essere che altamente positivo: “Abbiamo provato fino alla fine a pareggiare. E’ stata una bellissima prestazione contro una squadra che aveva da dire ancora qualcosa al suo campionato. Abbiamo chiuso nel modo migliore: siamo partiti dall’ultimo gradino e abbiamo raggiunto una salvezza anticipata e la semifinale di Coppa Italia: affrontare quattro volte il Napoli significa che qualcosa è stato fatto. Questo risultato lo condivido con calciatori, i primi artefici della stagione: un allenatore cerca di trasmettere le sue idee, ma sono i giocatori che devono trasformarle in campo. Si è creato un gruppo eccezionale: ci siamo annusati, poi conosciuti e alla fine sono nati rapporti di stima reciproca. La nostra forza è stata il non pensare con l’io, ma con il noi”. Anche l’allenatore del Siena concede poi una battuta sul “caso” Lavezzi: “I fischi a Lavezzi sono per il troppo amore. Mi rivedo molto nel Pocho per il modo di giocare molto simile a quello del Sannino giocatore”.