Il Napoli impatta contro il muro eretto dal Catania. Al Massimino termina 0-0. La squadra di Mazzarri non sfrutta al meglio la superiorità numerica causata dall’espulsione precoce di P. Alvarez. Poca fluidità di gioco, pochi tiri nello specchio e pochi idee là davanti. Punto meritato invece per gli uomini di Maran. Il tecnico di Rovereto ha molto da apprezzare nella prestazione fornita dai suoi: prova di carattere, sacrificio e concentrazione non indifferente contro un avversario dinamico come quello di quest’oggi. Spulciando i dati della partita odierna si può leggere come il dominio azzurro sia stato incompiuto. Il possesso palla è infatti di chiara marca ospite, 63%. Anche il dato relativo alla supremazia territoriale in qualche modo affranca i giocatori azzurri: 18’:39’’ contro i miseri 3’:52’’ del Catania. Inoltre, nei 17 tiri totali del Napoli qualcuno potrebbe invocare alla scaramanzia, ma il dato relativo all’effettiva pericolosità del suo attacco ridimensiona fortemente il giudizio sulla squadra del presidente De Laurentis. L’indice di pericolosità a fine gara si attesta al 52%, troppo poco per riuscire a portare a casa quest’oggi i tre punti. Va comunque ricordata l’ottima prestazione della difesa siciliana, la quale ha protetto l’area di difesa con un buon 47%. In particolare il forte arretramento della linea difensiva ha costretto gli avversari o a tiri da fuori o a effettuare l’ultimo passaggio a ridosso dell’area piccola. Quest’ultimo espediente ha favorito le uscite di Andujar. Balza agli occhi il dato relativo alle palle recuperate dal portiere argentino, ben 19. Meglio di lui hanno fatto Cannavaro e Campagnaro, rispettivamente con 27 e 20 interventi di recupero. Nella lunga e poco rapida manovra di gioco del Napoli è stato Dzemaili quello più chiamato in causa. Lo svizzero a fine gara ha completato ben 75 servizi. Cavani invece nonostante non sia riuscito a sbloccare il match, è il giocatore ad averci provato più di tutti con 6 tiri verso lo specchio avversario.
Una sfida senza reti quella dello stadio Massimino ,fra i padroni di casa del Catania e il Napoli, ma le emozioni non sono comunque mancate. Il match si incendia infatti dopo pochi secondi dal fischio iniziale: al secondo minuto Alvarez regala clamorosamente palla a Cavani che si immola da solo verso la porta avversaria; lo stesso terzino, per rimediare all’errore, irrompe sull’uruguagio con fallo ed essendo ultimo uomo l’arbitro è costretto ad estrarre il rosso. Subito handicap per i catanesi. Al 19esimo occasione per Hamsik che lanciato a rete, a tu per tu con il portiere, sbaglia il controllo di palla, sprecando la potenziale rete del vantaggio. Al 30esimo tocca di nuovo a Cavani: tiro da fuori, rasoterra insidioso, che Andujar non trattiene ma Pandev, a pochi passi, non è lesto a ribattere in rete. Al 36esimo altra operazione pericolosa dei partenopei: Zuniga smarca di tacco Hamsik, che entrando in area dalla sinistra prova un rasoterra preciso che sfiora solamente il palo. Al 44esimo è ancora Cavani ha impensierire la retroguardia siciliana: gran lavoro da fuori area e poi tiro potente a giro che Andujar respinge in qualche modo in angolo. La ripresa si apre all’insegna degli azzurri, che provano a pungere gli avversari con gli inserimenti di Hamsik e le scorribande di Cavani e Pandev. L’occasione più pericolosa arriva al 70esimo quando Marekiaro, con una gran botta da fuori, impensierisce seriamente Andujar che per l’ennesima volta smanaccia in qualche modo rischiando il patatrac. Negli ultimi cinque minuti di gioco si sveglia Gomez: prima (86esimo), lanciato in contropiede fa partire un tiro rasoterra ottimamente sventato da De Sanctis poi, all’89esimo, è il palo a salvare il Napoli dalla beffa.
Rolando Maran, tecnico del Catania, è soddisfatto del pareggio ottenuto in inferiorità numerica. La prestazione dei suoi è stata delle migliore e, come piega ai mircofoni di Rai Sport, alla fine si poteva addirittura vincere: “Grande prova dei ragazzi, resa ancor più significativa dal fatto che abbiamo giocato con l’uomo in meno. Purtroppo, per riequilibrare la squadra, trovatasi con un difensore in meno, ho dovuto togliere Barrientos, giocatore molto forte, che stava facendo bene. Sì, nel finale siamo effettivamente andati vicino a beffare il Napoli, in definitiva da parte nostra è giunta una prova molto attiva e ordinata”. Decisamente di umore diverso, invece, Mazzarri: “La partita di oggi non mi è piaciuta, c’era un caldo inaspettato al quale non eravamo abituati – ha dichiaratoai microfoni di Sky Sport – . Ci siamo disuniti nel finale, c’era la smania di vincere a tutti i costi. Contro un Catania in dieci bastava fare qualcosa in più, dobbiamo ancora crescere e fare il salto di qualità. Scudetto? Non ho mai parlato di scudetto, siamo una squadra giovane che deve migliorare tanto. Oggi purtroppo eravamo fuori condizione e non va bene perché tanti giocatori avevano riposato. Forse giocare subito con un uomo in più ci ha penalizzato, credevamo di poter vincere facilmente. Dovrò fare un bel discorsetto ai miei giocatori. Il Catania se l’è giocata nonostante l’espulsione, ci ha concesso degli spazi, ha fatto una partita d’orgoglio. E’ stata una giornata storta per tanti ragazzi, eravamo lenti e impacciati”. (Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)