Il Napoli batte la Fiorentina per 2-1 nella seconda giornata di campionato, ma è un risultato lievemente bugiardo: forse un pareggio sarebbe stato l’esito più giusto di una partita che la Fiorentina ha condotto in maniera brillante, cercando sempre di giocare (52% di possesso palla) e chiudendo con un imbarazzante dato di 17 tiri totali a 5, anche se molti di questi deviati prima di arrivare a destinazione, viste le poche parate che ha dovuto effettuare De Sanctis. I viola hanno avuto 12 minuti di supremazia territoriale contro gli 8 e mezzo del Napoli, hanno giocato qualche pallone in più, e avuto il 39.9% di pericolosità contro il 38.7% avversario. Il dato di attacco alla porta, però, sorride al Napoli (44.6% contro 40.6%), e allora, visto che le altre voci sono sfavorevoli, si capisce molto bene come la squadra di Mazzarri abbia impostato la partita sul contropiede, sulle ripartenze veloci, marchio di fabbrica dalla scorsa stagione. Missione compiuta dunque, anche grazie al grande lavoro di Miguel Angel Britos che ha recuperato 26 palloni troneggiando in difesa, aiutato da Campagnaro con 25 e Cannavaro con 19, altro segno che la Fiorentina arrivava spesso e volentieri fino all’area napoletana. Tra i viola, Roncaglia è stato il migliore della difesa, 22 i palloni recuperati e 19 quelli del centrale Gonzalo Rodriguez. La Fiorentina ha giocato tantissimo sulla destra: Pizarro ha indovinato 40 passaggi, numeri da regista ordinato e pulito quale è, ma meglio di lui ha fatto Cuadrado con 46, il colombiano è stato ampiamente coinvolto nella manovra. Nel Napoli, 38 di Campagnaro e 36 di Dzemaili che nel primo tempo ha fatto le veci di Inler. Hamsik e Zuniga hanno concluso 1 volta verso la porta, Dzemaili ovviamente anche; pericolosi invece gli attaccanti della Fiorentina, 6 conclusioni per Jovetic, 3 per Ljajic, 3 anche per un generoso El Hamdaoui.
Il Napoli guadagna una punizione da sinistra, a batterla va Insigne che mette in mezzo morbido. Hamsik anticipa Borja Valero, forse tocca (con la cresta) o forse no, fatto sta che il suo movimento favorisce la deviazione del centrocampista spagnolo; Viviano, che era sulla traiettoria del pallone, ne viene scavalcato, impossibilitato a raggiungere la sfera che finisce in porta. 2-0 Napoli, 75′: venti minuti esatti dopo c’è un angolo per il Napoli, dalla destra: ancora Insigne mette dentro, la difesa allontana con Pasqual ma lì appostato c’è Dzemaili, che al limite scarica un destro basso che bassa tra le gambe degli uomini appostati nei 16 metri. Viviano la vede all’ultimo momento e la palla gli passa sotto il braccio, niente da fare. 2-1 Fiorentina, 87′: da qualche minuto Jovetic sta provando a prendersi la responsabilità di far rientrare la Fiorentina in partita, e finalmente ci riesce: prende palla ai 25 metri, leggermente spostato a sinistra, avanza di qualche passo e al limite lascia partire un destro a giro basso che tocca il palo ed entra in porta, con De Sanctis sorpreso dalla traiettoria e Cannavaro tardivo nella chiusura. Purtroppo per la Viola, non basta.
Walter Mazzarri è realista questa volta. L’allenatore del Napoli è soddisfatto per la vittoria, ma non nega i meriti degli avversari in una partita combattuta: “Non mi è piaciuta la squadra. Nel primo tempo la Fiorentina ha giocato meglio, poi sono calati e noi ne abbiamo approfittato. Ma di oggi salvo solo la prestazione, la partita non è stata delle migliori”. Un pensiero sul terreno di gioco:”Indecente, si rischia di farsi male. Mi hanno assicurato che tra 15 giorni sarà a posto”.
Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, è invece di tenore inverso: “Sono soddisfatto per la prestazione, non per il risultato. Era importante venire a Napoli e imporre il nostro gioco, l’abbiamo fatto e quindi va bene così. Il livello di gioco è stato da serie A, non il terreno. Per noi, comunque, un buon metro di valutazione”. Sul mercato: “E’ stato un grandissimo mercato, e alla fine abbiamo preso Toni che ha caratteristiche che ci mancavano. Sono soddisfatto e ho avuto ottime indicazioni, c’erano giocatori in campo di cui nemmeno conoscevo i nomi”.