Djibril Cisse è pronto a caricarsi sulle spalle la Lazio. Le responsabilità non lo spaventano, anzi. Lo caricano, lo esaltano. E’ lui stesso a spiegarlo nella conferenza-stampa che precede l’impegno di stasera contro lo Zurigo, al Letzigrund. Avere il peso di guidare la squadra – per di più in assenza di Klose – lo inorgoglisce, gli trasmette la carica giusta. Il francese ha un obiettivo personale: ritrovare quel goal che gli manca dal 15 settembre. Più di un mese senza bucare la porta avversaria: troppo per un bomber come lui, uno che ha segnato caterve di reti ovunque sia andato, in tutti i campionati. E’ un grande cruccio, questo, ma non deve diventare un’ossessione. Come quel palo colpito nel derby. Ovvio che gli dispiaccia, ma l’importante, spiega, è aver vinto e giocato bene. La serie negativa contro la Roma è stata finalmente spezzata, grazie anche al suo apporto. Cisse è stato buon profeta. Alla vigilia della stracittadina lo aveva detto: “Sono specialista nel rompere i ‘sortilegi’, mi era successo anche in Inghilterra…”. Ed è andata proprio così, anche se l’uomo-copertina è stato Miroslav Klose. Il tedescone non sarà in campo stasera, tanto che la stampa svizzera si è chiesta: ‘Non ci staranno mica snobbando?’. Reja, però, da uomo pratico qual è, ha semplicemente deciso di concedere un turno di riposo al bomber, in modo che possa recuperare la miglior condizione fisica. Non va dimenticato che l’ex-Bayern arriva da un paio di settimane di stop per problemi al ginocchio, che gli avevano fatto saltare gli impegni con la Germania. Senza Klose, dunque, ma con Cisse prima punta, e Sculli in appoggio. Si presenterà così in terra elvetica la Lazio, a caccia della prima vittoria nel girone D, dopo il deludente pareggio con il Vaslui e il ko di Lisbona. Serve vincere, e il francese lo sa. L’ex-Panathinaikos pensa in grande, dice di voler vincere tutte le partite “ed arrivare fino in fondo”. L’obiettivo di una squadra come la Lazio, a suo avviso, non può che essere il migliore possibile: puntare all’Europa League, intesa come trofeo da alzare al cielo. Cisse è un vincente e vuole contagiare tutto l’ambiente con la sua mentalità. L’ambientamento in Italia, spiega, procede bene. Il calcio giocato da noi, a suo giudizio, è davvero molto tattico come si dice in giro.



Non è detto che sia un male, però: questione di caratteristiche. E da parte sua, conclude, c’è il massimo orgoglio per il fatto di giocare nel campionato italiano. Finalmente qualcuno che non ci snobba…

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